Speciale Elezioni Politiche 2013 - Il Sistema Elettorale

La Camera

La legge elettorale prevede, per l’elezione della Camera dei Deputati, un sistema proporzionale con premio di maggioranza e soglie di sbarramento. Per l’elezione della Camera possono votare i maggiorenni aventi diritto al voto.

Il territorio nazionale è diviso in 26 circoscrizioni (la Lombardia ne ha 3; Lazio, Veneto, Piemonte, Campania, Sicilia 2; le altre corrispondono con le regioni). Solo in Valle d'Aosta è rimasto il sistema maggioritario per eleggere l'unico deputato

In ciascuna circoscrizione, ogni partito proporrà il suo simbolo e il suo listino di candidati. La ripartizione dei seggi avviene su base proporzionale: più voti si prendono, più deputati quel partito porterà a Montecitorio. Il risultato sarà il frutto di un calcolo che terrà conto di quanti voti la singola lista ha preso in tutta Italia, di quanti voti ha preso in ogni circoscrizione, e di quanti sono gli eletti che ciascuna circoscrizione esprime (in ognuna viene eletto un numero preciso di deputati).

Le soglie di sbarramento. Non si possono esprimere preferenze: le liste che i partiti propongono agli elettori sono "bloccate": se quel partito prende 10 deputati, entrano i primi dieci, e così via.

La legge elettorale prevede tre soglie al di sotto delle quali i voti vengono sostanzialmente "neutralizzati":

1 - se la somma dei partiti coalizzati tra loro non raggiungesse il 10%, la coalizione non porterebbe nessun deputato in Parlamento.

2 - le formazioni che, presentandosi al di fuori di ogni alleanza (come fece la Lega di Bossi nel 1996) non raggiungono il 4% dei suffragi, restano fuori da Montecitorio.

3 - più bassa la soglia per i partiti che si coalizzano: i partiti che, pur alleandosi con altri, non arrivano al 2%, resteranno fuori dal Parlamento. In ogni caso, però, i loro voti conteranno per la coalizione.

Il premio di maggioranza. Con lo scopo di garantire alla coalizione vincente una maggioranza di seggi in grado di governare, il legislatore ha stabilito che lo schieramento che ha ottenuto più seggi avrà il cosiddetto premio di maggioranza che viene attribuito su scala nazionale. Tradotto in numeri, vuol dire che se la coalizione vincente non arriva a 340 seggi, gliene verranno "regalati" tanti quanti ne mancano per arrivare a questa cifra che garantisce un margine di 25 deputati in più (55 per cento) della maggioranza assoluta (316 parlamentari) dell'assemblea di Montecitorio.

Il premio di maggioranza non può essere quantificato prima del risultato. Sarà infatti rappresentato dalla differenza tra il numero di seggi ottenuto da una coalizione e quota 340 (ossia il 55% della Camera). Se una coalizione superasse quel livello, il premio di maggioranza non verrebbe assegnato.

Gli italiani all'estero. Gli elettori, suddivisi in quattro circoscrizioni, dovranno eleggere 12 deputati: Europa (6); America meridionale (3); America settentrionale e centrale (2) ; Africa, Asia, Oceania e Antartide (1).

 

 

Il Senato

La legge elettorale prevede, per l’elezione del Senato della Repubblica, un sistema proporzionale su base regionale, con premio di maggioranza e soglie di sbarramento. Per l’elezione della Camera possono votare i cittadini aventi diritto al voto che hanno compiuto il 25° anno di età.

L'elezione avviene su base regionale: le 20 circoscrizioni corrispondono esattamente alle 20 regioni. Cambiano però, rispetto alle regole previste per l'elezione dei deputati, le soglie "di sbarramento". E, soprattutto, diversa è la modalità di ripartizione dei seggi.

L'assemblea di palazzo Madama sarà eletta, come quella di Montecitorio, in modo proporzionale: più voti prende un partito, più senatori elegge. Solo in Valle d'Aosta (un senatore) e in Trentino (6 senatori) è stato mantenuto il sistema uninominale.

A differenza di quanto accade alla Camera, dove la ripartizione tiene conto di quanti voti ha preso un determinato partito in tutta Italia, la ripartizione dei seggi avverrà su base regionale. Vale a dire che ogni regione, proporzionalmente a quanti voti presi dai singoli partiti, eleggerà un certo numero di parlamentari. Questo indirizzo impresso dal legislatore ha portato nelle ultime competizioni elettorali alla formazione al Senato di maggioranze diverse rispetto a quelle della Camera dei Deputati. Un rischio che si paventa anche per le elezioni attuali. La Camera, infatti, raccoglie su base nazionale l’indirizzo degli elettori formando una maggioranza in favore di una determinata coalizione. Al Senato, invece, l’aula si comporrà sulla base degli indirizzi che emergono dalle singole regioni. Pertanto se in alcune regioni la maggioranza venisse conquistata dalla coalizione (o partiti) avversi a quelli che hanno raggiunto la maggioranza alla Camera, in virtù del premio di maggioranza regionale questi finirebbero per ottenere al Senato una quota di rappresentanti ben maggiore del reale consenso nel Paese.


Le soglie di sbarramento. Anche le soglie (che alla Camera vengono calcolate su base nazionale) sono calcolate su base regionale. In altre parole, se la media nazionale di un partito supera la soglia prevista, quel partito potrebbe non raggiungerla in una certa regione. E ciò significa che in quella regione i suoi voti non serviranno ad eleggere alcun senatore.

Per l'elezione dei senatori le soglie sono diverse da quelle fissate per la Camera. In ogni regione restano fuori:
1 - le coalizioni che non arrivano a prendere il 20% voti;
2 - i partiti non coalizzati che non raggiungono l'8% dei voti;
3 - i partiti coalizzati che restano sotto allo sbarramento del 3% dei voti.

Il premio di maggioranza. Anche il premio di maggioranza, che per la Camera viene assegnato tenendo conto dei seggi ottenuti su base nazionale, al Senato viene assegnato su base regionale. Ciò vuol dire che se un Polo vince in Sicilia, e un'altro vince in Emilia Romagna, entrambi, ciascuno nella propria regione, otterranno un "bonus" di seggi pari a fargli raggiungere (sempre in quella regione) il 55% dei consensi.

Anche per il Senato, come per la Camera, non è possibile definire prima quanti saranno i seggi che, in ciascuna regione, rappresentano il premio di maggioranza. Il dato, infatti, dipende da quanto la coalizione vincente si avvicina alla quota del 55% dei seggi spettanti in quella regione.

Gli italiani all'estero. Gli elettori, suddivisi in quattro circoscrizioni, dovranno eleggere 6 senatori: Europa (2 senatori); America meridionale (2); America settentrionale e centrale (1) ; Africa, Asia, Oceania e Antartide (1).

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