Presentazione
dei quesiti
Il
1° e il 2° quesito: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento
della soglia di sbarramento
Le attuali
leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un
sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su
base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è
attribuito alla “singola lista” o alla “coalizione di
liste” che ottiene il maggior numero di voti.
Il 1° ed il 2°
quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato)
si propongono l’abrogazione del
collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza
alle coalizioni di liste.
In caso di esito positivo del referendum,
la conseguenza è che il premio di
maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di
liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Un secondo
effetto del referendum è
il seguente: abrogando la norma sulle coalizioni
verrebbero anche innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere
rappresentanza parlamentare, cioé, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera
e 8 % al Senato.
In sintesi: la
lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in
palio, le liste minori ottengono comunque una
rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.
All’esito
dell’abrogazione, resteranno comunque in vigore le
norme vigenti relative all’indicazione del “capo della forza politica” (il
candidato premier) ed al programma elettorale.
Il 3° quesito: abrogazione delle candidature
multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica
Un terzo
quesito referendario colpisce un altro aspetto. Oggi la possibilità di
candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al
candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”).
Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti,
permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella
circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di
fatto, dispone del destino degli altri candidati la
cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie
per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella
circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti
nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di
dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3
dei parlamentari. In altri termini: 1/3
dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è
stato eletto e diventano parlamentari.
E’ inevitabile
che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e
di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi,
atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione
parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma
alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo.
Con l’approvazione del 3° quesito la facoltà di
candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera
che al Senato.