Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto, medaglia d'oro al valor militare

«Esempio luminoso d’altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così — da solo — impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma».

Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943

http://ancmiglianico.altervista.org/Img/salvodacquisto_BN.jpg

SALVO D'ACQUISTO

  

Salvo nasce a Napoli il 20 ottobre del 1920. I genitori scelgono per lui una educazione cattolica, prima nell'asilo e poi nelle scuole elementari dei salesiani dove ritornerà, dopo aver frequentato nella scuola pubblica i due anni del corso di avviamento professionale, per il primo anno del corso ginnasiale.

 

Il 15 agosto del 1939 si arruola e viene assegnato, per il periodo di addestramento, alla Legione Carabinieri di Roma. Alla fine del 1940 parte volontario per l'Africa settentrionale. Rientrerà in Italia due anni dopo perchè ammesso a frequentare il corso Sottoufficiali a Firenze.

 

Salvo il 22 dicembre è promosso Vicebrigadiere e destinato alla Caserma di Torrimpietra, a pochi km. da Roma, dove vi rimane per nove mesi, sino al giorno della morte, guadagnando la stima e la fiducia della gente di quella terra: contadini semplici e generosi, capaci dell'essenziale, colpiti anch'essi dalle miserie che la guerra porta sempre con sé.

 

Il 23 settembre 1943, in circostanze ancora confuse, a Torraccio di Palidoro avvenne  un'esplosione che colpisce a morte due militari tedeschi. Si scatena subito la rappresaglia, il Vicebrigadiere quel giorno non era in servizio ma in caserma indossando abiti borghesi, i soldati tedeschi circondano la piazza.  Salvo d'Acquisto viene fermato e caricato sul camion con altri ostaggi; 22 in tutto."

 

“Brigadiere, cosa succede?"

 

Gli altri ostaggi si rivolgono a lui per tentare di capire qualcosa.

 

"State tranquilli non vi accadrà niente, so ciò che io devo fare".

 

E queste parole le ripeteva anche quando lo costrinsero a scavare la grande fossa con le sole mani; ad un certo punto Salvo si avvicina all'interprete. Sussurra qualcosa. L'interprete riferisce al comandante. Gli ostaggi vengono fatti allontanare con frasi minacciose e dopo qualche istante due raffiche di mitra pongono fine alla giovane e nobile vita di Salvo d'Acquisto.

 

torna indietro.jpg