Le dissertazioni sull’Antica Calvi: un inesistente plagio Le “Memorie Storiche di Pignataro Maggiore”

Angelo Martino

Redazione Calvi, 20 luglio 2020

Le “Memorie Storiche di Pignataro Maggiore” di Nicola Borrelli, pubblicate nel 1940, attingono non poche notizie storiche dall’opera del canonico Giovanni Penna, pubblicata più di un secolo prima, nel 1833 ; pur tuttavia, nella sezione degli “Uomini illustri e notevoli” di tali Memorie, il Borrelli dedica metà del brevissimo scritto non per scrivere un meritato e doveroso omaggio al canonico Penna, ma per attaccarlo e accusarlo di plagio per “Le Dissertazioni sull’Antica Calvi”, riportando che l’abate Mattia Zona accusava il Penna di aver copiato tali “Dissertazioni”, scritte dal patriota repubblicano del 1799 Francesco Mario Pagano, anche noto archeologo.

In realtà, era il Penna che utilizzava il nome a lui caro di Francesco Mario Pagano, come rivela in “Stato Antico e Moderno del Circondario di Pignataro e suo miglioramento”. Prima della pubblicazione delle “Memorie Storiche” il Borrelli prese posizione, facendo propria la tesi dell’abate di Sparanise, accusando apertamente il Penna in un articolo, pubblicato sul numero 41 di “Stampa Fascista”, dal titolo “La storia di un plagio”, che si rivela errato, come anche un’occasione mancata di screditare il canonico di Pignataro. Tale articolo fu scritto nel 1927, 13 anni prima della pubblicazione di “Memorie Storiche di Pignataro Maggiore”. La questione è stata affrontata e ben confutata da Don Salvatore Palumbo, il quale, in una conferenza dedicata allo spirito umanitario del canonico Giovanni Penna, oltre agli aspetti culturali e politici della sua personalità, sostenne che solo una profonda ammirazione per il repubblicano Francesco Mario Pagano e il suo triste martirio avesse indotto il Penna ad usare tale pseudonimo come, d’altronde lo stesso Penna attesta a pagina 266 del suo testo “Stato Antico e Moderno del Circondario di Pignataro Maggiore e suo miglioramento”.

Nel Palazzo Vescovile di Pignataro Maggiore, nel novembre del 1966, l’allora Arciprete di Pignataro Maggiore Don Salvatore Palumbo, che era anche un appassionato storico, tenne una conferenza dal titolo “Aspetti culturali e politici del primo storico di Pignataro Maggiore, il Canonico Giovanni Penna”. In tale occasione Don Salvatore Palumbo parlò esplicitamente di “profonda simpatia del canonico Giovanni Penna per Francesco Mario Pagano, martire della Repubblica Napoletana del 1799”. E’ da aggiungere che Francesco Mario Pagano e Giovanni Penna furono, tra il 1796 e il 1798, entrambi nello stesso carcere in qualità di inquisiti politici, e si può ipotizzare che in tali occasione il Penna abbia discusso con il giurista lucano della storia dell’Antica Calvi.

E’, comunque, da rimarcare che la fondata valutazione storica di Don Salvatore Palumbo fu avvalorata da documenti rinvenuti dallo storico locale Antonio Martone nell’Archivio Diocesano di Calvi. In particolare il primo documento si riferisce all’arresto del canonico Giovanni Penna. Scrive Antonio Martone: “[…]un reale dispaccio viene inviato al Vescovo di Calvi Mons. Andrea De Lucia in cui si comunica che il prete don Giovanni Penna di Calvi è stato carcerato per materia di Stato; si chiede al Vescovo di chiuderlo in un monastero della sua diocesi, vigilare sulla sua condotta e darne conto ogni mese al Commissario della Suprema Giunta inquisitoria di Stato. Il dispaccio reale del 2 gennaio viene fatto pervenire alla Segreteria dell’Ecclesiastico il 5 e il 6 e il 2 la Curia arcivescovile di Napoli lo trasmette al Vescovi di Calvi. Il documento conferma le idee giacobine del nostro Canonico”.

Quindi fu la profonda simpatia nei riguardi di Francesco Mario Pagano, con cui aveva anche condiviso l’esperienza del carcere, a far sì che il canonico Giovanni Penna usasse il nome del patriota e martire della Repubblica Napoletana per firmare le “Dissertazioni sull’Antica Calvi”. Tali “Dissertazioni” furono scritte dal canonico Giovanni Penna, il quale, a pagina 266 della sua opera scrisse: “Feci nelle quattro mie dissertazioni, che diedi al barone A. Ricca un trattato pieno de’ Personaggi di questa famiglia (quella dei Vinici dell’Antica Cales ndr); due di queste dissertazioni furono date alla luce col nome dell’illustre Mario Pagano”.

 

Bibliografia: Giovanni Penna - Stato antico e moderno del circondario di Pignataro di Capua e suo miglioramento - Editrice Atesa – 1988

AA.VV.- L’arciprete Don Salvatore Palumbo - musicista, poeta, storico - Pignataro Maggiore - 2001

Nicola Borrelli - Memorie storiche di Pignataro Maggiore - 1940 Nicola Borrelli - La storia di un plagio - in Stampa Fascista n. 41 – 1927

 

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