Ristampata l’opera principale dello scrittore di
Calvi Risorta Bruno Mele
IlMezzogiorno
libri, 15 giugno 2019
E’ stata ripubblicata da IlMezzogiorno edizioni, l’opera principale dello scrittore
caleno Bruno Mele morto nel 2011. Autore di diversi libri e racconti, ha
testimoniato nei suoi scritti la vita dei contadini di Terra di Lavoro. Il
binario dei mesti sorrisi e, in appendice, racconti di "Stupidaggini
Memorabili" raccolgono tutta la sua opera principale.
Meno illustre rispetto a
tanti suoi contemporanei o semplicemente meno conosciuto, il professore era un
attento osservatore: prendeva appunti a mente, rielaborava i suoi ricordi e
disegnava i suoi racconti con una celata malinconia ed ironia. Egli stesso li
definiva: "una galleria di quadri allegri" che scorrevano lungo il
"binario dei mesti sorrisi".
L'opera di Mele è
interessante perché descrive ai posteri l'Italia contadina delle periferie, durante
il periodo storico del Ventennio e del Primo Dopoguerra. Mele lo fa con un
realismo fuori dal comune, proiettando il lettore a vivere i suoi tempi. Eccolo
descrivere l'omaggio dell'asino che doveva inchinarsi al passaggio del podestà
fascista, ecco la spietatezza de "l'eccidio della verdura" che
avvenne nei giorni delle quattro giornate di Napoli nelle sue terre.
Sono trenta anni di vita
contadina, un quadro realistico di un paesino tra i tanti del Mezzogiorno, più o
meno simbolo di quella parte d’Italia che ancora oggi conserva tracce labili di
una miseria lontana. Molti nomi e nomignoli sono stati presi in prestito per la
loro singolarità, ma le persone a cui sono stati appioppati nulla hanno a che
vedere con le vicende narrate; “…mi son serviti –
diceva il Mele – per dare un tono più allegro a fatti alquanto tristi.
Insomma fanno da cornice ad avvenimenti di cui forse hanno
solo sentito parlare”.
Il binario scorre lungo
racconti di vita dei campi del suo piccolo borgo pedemontano circondato, come in
un morso di tenaglia, da monti, anfratti e colline che rendono il clima mite.
La vita si svolge senza molte pretese: l’aspirazione è quella di vivere
tranquilli, senza problemi di sorta, se non quello della precarietà del vivere
quotidiano.
Ecco così ladruncoli
notturni di ghiande più o
meno organizzati, ladri nei campi di giorno delle merende dei contadini, meretrici
che si concedono ai militari anglo americani; ecco il “mazzamauriello”
lo spirito campestre, una sorta di ‘mbriana
napoletana fuori dalle mura domestiche. Ecco un quadro di un’Italia contadina
degno di essere conservato nei migliori musei.
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