BILANCIO RIEQUILIBRATO: LA
STORIA INFINITA
Orizzonte Comune, 23 maggio 2019
Il
13/05/2019, alla scadenza di una nuova diffida prefettizia, il consiglio
comunale, con i voti favorevoli della sola maggioranza e quello contrario dei
consiglieri di “Orizzonte Comune”, ha approvato l’ennesima ipotesi di bilancio
stabilmente riequilibrato 2016/2020.
Un
documento privo, ancora una volta, di un parere favorevole da parte del
revisore dei conti che, seppur da dimissionario, ha invece evidenziato
l’assenza di una serie di documenti fondamentali (persino dei conti del
tesoriere 2017 e 2018), unitamente alla presenza di numerose irregolarità tecniche.
Incredibile
pensare che, a quasi un anno dal primo parere negativo espresso all’unanimità
dalla commissione ministeriale, non esista ancora il principale documento di
programmazione del comune. Si naviga “a vista”, con il rischio concreto di
sbattere contro lo scoglio di un secondo dissesto.
Il
bilancio riequilibrato avrebbe dovuto vedere la luce entro il 21/02/2017. Così
ora, da strumento di risanamento finanziario quale dovrebbe essere, risulta
“degradato” ad una sorta di consuntivo della gestione, già svolta per i primi 3
anni e mezzo dei 5 totali contemplati dall’ipotesi deliberata dalla giunta
Lombardi.
Tutto
questo mentre, a distanza di 29 mesi dall’insediamento della triade
commissariale, non è stata ancora quantificata la massa passiva e non sappiamo
perciò nulla della reale consistenza del dissesto finanziario deliberato dal
commissario Campini.
Tornando
alla delibera consiliare di approvazione dell’ipotesi di bilancio, in allegato
alla stessa è possibile leggere la relazione tecnica che hanno prodotto gli
scriventi consiglieri Giovanni Marrocco e Maria Rosaria Capasso,
del gruppo “Orizzonte comune”.
La
relazione analizza e pone in rilievo le anomalie del documento contabile.
Tra
le tante irregolarità che abbiamo rinvenuto, sul fronte della spesa abbiamo:
· la
mancanza dello stanziamento per l’aggio di riscossione dovuto al
concessionario, in violazione del principio contabile di integrità;
· l’impossibilità
di applicare la norma derogatoria che consentirebbe di raggiungere il pareggio
nel 2020, anziché nel 2017, poiché il comune ha acquisito nuovamente la
partecipazione nel Consorzio Idrico (tra l’altro senza stanziare le spese per
la quota annuale di partecipazione ed il ripiano delle perdite). Inoltre, non
risulta avviata la riduzione delle spese ipotizzata con la delibera di giunta
n. 74 del 3/9/2018, mentre le misure predisposte sono insufficienti a garantire
un risparmio di almeno il 20% rispetto all’analoga spesa del 2015;
· la
mancanza di uno stanziamento per il riconoscimento ed il finanziamento dei
debiti fuori bilancio esistenti (dal 2016 si fa finta che non ci siano,
accumulandone anzi di ulteriori, ma senza passare mai per il consiglio);
· l’insufficiente
stanziamento di una spesa per il pagamento della quota capitale di mutui e
prestiti obbligazionari in ammortamento;
· l’assenza o l’insufficienza degli stanziamenti di
spesa:
1)
per il pagamento del Fondo Unico d’Ambito da versare all’ATO C9;
2) per le indennità di funzione spettanti al
Sindaco, agli assessori e al Presidente del consiglio comunale (a quest’ultimo
ricordiamo che alla rinuncia delle proprie indennità si procede esclusivamente
con un’apposita delibera di consiglio);
3) per il rimborso delle
cedole librarie per l’acquisito dei libri di testo delle scuole primarie di
primo grado;
4) per il compenso da
corrispondere al revisore unico dei conti, sulla base del D.M. 28/12/2018;
5) per i due supporti
tecnici incaricati;
6) per il responsabile
finanziario;
7) per i diritti di rogito
del segretario;
8) per le elezioni europee
2019 e regionali 2020 (laddove però l’entrata viene regolarmente stanziata);
9) per il pagamento dei
componenti delle varie commissioni tecniche comunali;
· l’assenza
degli stanziamenti per dare copertura a spese già impegnate e, in alcuni casi,
anche parzialmente liquidate:
1) contributo per i canoni
di locazione in favore di famiglie indigenti;
2) Banco alimentare per
gli anni 2017 e 2018;
3) servizio di smaltimento
di rifiuti speciali;
4) quote del piano di
rientro stipulato con la “Free Trade s.r.l.”, per le
annualità dal 2017 al 2019;
5) incarico professionale
di assistente sociale.
Per
le entrate, invece, abbiamo avuto modo di accertare:
· la
sovrastima delle entrate per I.M.U. e I.C.P.;
· la
sovrastima dello stanziamento del Fondo di solidarietà comunale;
· la
sovrastima del Contributo per gli interventi dei comuni e di quello per
Contributi spettanti per fattispecie specifiche di legge, riscontrata anche dal
revisore;
· la
sovrastima dello stanziamento per diritti di rogito, diritti di segreteria e
per il canone di concessione di un terreno per l’installazione di un ripetitore
telefonico;
· che
i proventi dei titoli abilitativi edilizi e relative sanzioni, stanziati in
misura straordinariamente elevata ma finora non realizzati, vengono destinati a
spese correnti non pertinenti e non previste dall’articolo 1, comma 460, della
legge n. 232/2016;
· la
previsione di entrate per mensa scolastica (compreso contributo MIUR) e canone
idrico che determinano tassi di copertura maggiori del 100% del costo dei
servizi;
· lo
stanziamento di entrate una tantum (permessi edilizi, anche in sanatoria,
recupero di evasione di IMU e TARI) per circa 900.000,00 € nel triennio
2018/2020, che non sono state sinora accertate e riscosse.
Nella
relazione abbiamo infine dimostrato che lo squilibrio dell’ipotesi di bilancio,
cumulato all’esercizio 2020, ammonta ad oltre 2.350.000,00 €, una voragine
causata da entrate fittizie e/o sovrastimate e spese sottostimate e/o non
considerate e/o finanziate da entrate improprie, ancorché già impegnate.
Una
situazione grave, insomma, poiché un simile bilancio non consente affatto di
consolidare la situazione del comune per assicurare stabilità alla gestione
finanziaria dello stesso, come prevede la norma, ma ne aggrava anzi la
situazione complessiva dei conti.
Un
bilancio come questo – in evidente contrasto con norme di legge, con le
disposizioni del TUEL, con il d. lgs. 118/2011, con i
principi contabili generali ed applicati (veridicità, unità, integrità), con
previsioni non veritiere e sul quale pendono due pareri non favorevoli di due
diversi revisori dei conti – doveva essere respinto dallo stesso Sindaco al
mittente, cioè ai tecnici che lo hanno predisposto, perché dannoso per il
futuro del paese.
Ed
invece lo si approva a colpi di maggioranza, per poi sperare nella “clemenza
della Corte”. Il Sindaco ne auspica la validazione, forte delle parole
dell’assessore al bilancio, Antonio Capuano, secondo cui, quello approvato il
13 maggio 2019, “è sicuramente il miglior
bilancio possibile nelle condizioni che viviamo, sano, reale e… in pareggio… non esistono
entrate gonfiate né, tantomeno, spese inesistenti”!
Lo
stesso vice-sindaco arriva a definire, questo “mostruoso” documento contabile,
una importante occasione per i consiglieri Caparco e
Marrocco, autori a suo dire di uno scempio amministrativo, per “votare favorevolmente e condividere senza
indugio e senza riserva, gli schemi di bilancio elaborati sulla base
dell’ipotesi approvata nella seduta consiliare n. 44 del 11/09/2018”.
A
quanto pare, dunque, il Sindaco, il suo Vice e tutta la maggioranza, non si
preoccupano affatto dell’approvazione di un bilancio irregolare, contenente
previsioni non veritiere, che creerebbe solo danni finanziari per il nostro
paese. E la minoranza, secondo loro, dovrebbe pure essere complice, votando un
simile scempio contabile e facendo finta che non ci sia nessuna delle
irregolarità prima elencate, oppure che non ci siano due pareri non favorevoli
di due differenti revisori dei conti!
Sia ben chiaro che noi tutti auspichiamo che il
bilancio venga finalmente validato dal Ministero per dare, in tal modo, una
reale prospettiva di risanamento per Calvi Risorta.
Qui,
però, siamo di fronte ad un documento tecnicamente impresentabile e
politicamente discutibile (il ripristino delle indennità della giunta, a fronte
della soppressione del banco alimentare, è emblematico in tal senso): questo è
un dato di fatto, che non si può ignorare.
Ci
chiediamo piuttosto se sia diventato cosa impossibile, pretendere dal Sindaco e
dai suoi tecnici di predisporre un bilancio quantomeno rispettoso delle norme e
dei principi contabili. Dobbiamo forse rassegnarci alla mediocrità tecnica e
politica, affidando il destino di Calvi Risorta ai tanti “viaggi della
speranza” fatti al Ministero dell’Interno o all’intercessione della Divina
Provvidenza?
I
Consiglieri del gruppo “Orizzonte Comune”
Dott.
Giovanni Marrocco
Dott.ssa
Maria Rosaria Capasso