NO ALLA STAZIONE APPALTANTE UNICA, SI ALL’ASMEL: L’INCREDIBILE
MARCIA INDIETRO DELLA “BANDA” LOMBARDI
Giovanni Marrocco, 25
febbraio 2019
Nel consiglio comunale che
si terrà il 25 febbraio, tra i tanti punti all’ordine del giorno, ne figura uno
che ci lascia davvero sconcertati, vale a dire l’adesione alla centrale di
committenza dell’ASMEL Consortile, per la realizzazione di gare per l’acquisizione
di forniture di beni, servizi e lavori di importo superiore a determinate
fasce.
Una scelta
incomprensibile, tenuto conto sia del fatto che il comune ha già aderito alla
Stazione Unica Appaltante Provinciale (S.A.U.P.), ad
opera del Commissario prefettizio, che dei ripetuti attacchi che Lombardi ha
mosso contro l’amministrazione Marrocco, negli ultimi 4 anni, su questo
argomento.
Una clamorosa marcia
indietro che tenteremo di analizzare e spiegare, per quanto sia possibile. Ma
per farlo è necessario passare in rassegna alcuni dei tanti comunicati stampa,
manifesti e post vari, pubblicati dall’attuale maggioranza sulle delibere
adottate dall’amministrazione Marrocco nel 2014.
16 agosto 2015.
In un articolo dal titolo “ENNESIMO DISCREDITO TARGATO MARROCCO”, la “banda”
Lombardi affermava: “…L'ASMEL… che
l'amministrazione Marrocco ha prontamente ingaggiato a pochi giorni dal suo
insediamento al posto della Stazione Unica Appaltante, è stata sonoramente
bocciata dal Presidente delle Autorità Nazionali Anticorruzione…
CHIEDIAMO PUBBLICAMENTE al sindaco Marrocco… di
estromettere dagli affari comunali l'Asmel… ed in più
l'annullamento di tutte le gare d'appalto finora affidate all'Asmel”;
6 novembre 2015. Il titolo
del nuovo attacco politico era “MARROCCO E LAVORI PUBBLICI: L'APICE DEL
FALLIMENTO”, dove la “banda” Lombardi dichiarava: “…Calvi Risorta… si trova ancora una volta a fare i
conti con l'ennesimo provvedimento sconcertante che questa fallimentare
gestione ha approvato fin dai suoi primi passi ovvero la sostituzione della
Stazione Unica Appaltante con l'Asmel… ricordiamo ai
cittadini che la Stazione Unica Appaltante…ha la
funzione di garantire la trasparenza nell'attribuzione degli appalti pubblici
erogati dall'Ente al fine di prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose.
Ebbene, i nostri illuminati amministratori… hanno
pensato bene di sostituire questo robusto scudo anti-corruzione in favore dell'Asmel…”;
2 maggio 2016. Questa volta ci
ammonivano su una “STORIA DA NON DIMENTICARE”, anche se loro sono stati i primi
a dimenticarla! Ci raccontavano che: “…Uno dei primi passi è
stato lo sconsiderato abbandono della Stazione Unica Appaltante in favore dell'Asmel, una piattaforma deputata alla gestione di appalti
pubblici che è stata dichiarata da Cantone… "priva
dei requisiti di legittimità"... il nostro obiettivo è quello di rendere
più economica e più sorvegliata la gestione delle gare degli appalti pubblici
attraverso il ritorno alla Stazione Unica Appaltante, unico vero scudo contro
le infiltrazioni mafiose”;
8 settembre 2016. “NON
FACCIAMO “PATTI” CON CHI HA DISTRUTTO IL PAESE” era la nuova trovata
dell’attuale maggioranza. La loro promessa era invece la seguente: “…Se ne avremo la possibilità, il nostro primo
provvedimento, appena dopo le elezioni, sarà quello di ADERIRE alla Stazione
Unica Appaltante istituita presso la Prefettura perché NOI non abbiamo alcun
interesse a gestire gli appalti pubblici… QUESTO E’
IL NOSTRO CONCETTO DI TRASPARENZA E CONCRETEZZA…”;
22 ottobre 2016. Esprimevano
“PIENA SINTONIA CON L’OPERATO DEL COMMISSARIO”, ed infatti operano allo stesso
modo, o anche peggio del Commissario che hanno voluto per Calvi Risorta.
Orgogliosi ci facevano sapere: “…Siamo soddisfatti… il commissario prefettizio ha deliberato
l’adesione alla Stazione Unica Appaltante…”.
Concetto ribadito anche
nel loro programma elettorale, dove al primo punto inserivano come obiettivo
proprio quello della “Adesione alla Stazione Unica appaltante”. Peccato che
l’obiettivo fosse già stato realizzato dal Commissario 7 mesi prima la pubblicazione
del programma stesso!
Ma quella che oggi si è
rivelata essere soltanto una lunga e mal recitata sceneggiata napoletana, ha
trovato ampio sfogo anche nella campagna elettorale di giugno 2017. Con grande
enfasi ed arte oratoria, il Sindaco Lombardi ed il suo vice Capuano tenevano
comizi nei quali condannavano, mediante gravissime aggettivazioni, la scelta di
Marrocco di aderire all’ASMEL e di uscire (secondo la loro solita narrazione
mistificatrice) dalla Stazione Appaltante Unica Provinciale. Promettevano ed
urlavano, inoltre, che mai avrebbero affidato appalti a ditte prive del
certificato antimafia!
Vi invitiamo a visionare
un breve video di quei comizi elettorali, 49 secondi che rendono meglio di
mille altre parole il significato del termine “INCOERENZA” rappresentata
perfettamente da questi amministratori.
Passiamo ora in rassegna i
documenti ufficiali, unico serio antidoto contro le chiacchiere. Vediamo così
quanto siano contraddittori e bravi nel mistificare la realtà.
Lombardi e soci,
affermavano che Marrocco era uscito dalla Stazione Unica Appaltante. FALSO! Il
comune ha aderito per la prima volta alla S.A.U.P.
con le deliberazioni di consiglio n.18 del 26/10/2009 e di giunta n.25 del
25/02/2010, votate anche da Marrocco nella sua qualità di consigliere e di
vice-sindaco. La convenzione con la Prefettura fu sottoscritta dal Sindaco
pro-tempore Caparco il 24/02/2010 ed aveva durata
triennale. Alla scadenza, avvenuta il 23/02/2013, la stessa non è stata più
rinnovata. Ragion per cui, quando il Sindaco Marrocco e la sua maggioranza
hanno deciso di aderire all’ASMEL, con deliberazioni di giunta comunale n.63
del 30/06/2014 e di consiglio n.20 del 23/07/2014, il comune già non faceva più
parte della Stazione Appaltante Unica Provinciale e non poteva, di conseguenza,
fuoriuscirne. Ricorrere all’Asmel (mai però in
funzione di centrale di committenza) è stata dunque una libera e legittima
scelta politica. Tutte le gare effettuate dal comune in quel periodo sono state
di tipo telematico, nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza,
garantendo con tali procedure segretezza ed immodificabilità
dell’offerta.
Lombardi e soci hanno più
volte affermato che loro mai avrebbero affidato appalti, senza prima visionare
il certificato antimafia delle ditte da incaricare e che non ci sarebbe stato
più un caso “Fontana”. FALSO! Abbiamo già chiarito, in due precedenti articoli,
che la procedura di appalto per i lavori alla rete fognaria e al depuratore del
2015 è stata condotta nel pieno rispetto del codice degli appalti e del codice
delle leggi antimafia, salvaguardando un finanziamento da 3 milioni di €,
destinato allo sviluppo infrastrutturale del paese. In violazione di tutte le
predette norme, invece, Lombardi ha affidato per ben 3 volte il servizio di depurazione
delle acque reflue, per un importo di quasi 50.000,00 €, ad una ditta che in
quel momento aveva una informativa antimafia e che non poteva contrattare,
dunque, con la Pubblica Amministrazione.
Lombardi e soci dicevano
di non aver interesse a gestire gli appalti pubblici e che avrebbero affidato
tutte le procedure alla Stazione Appaltante Unica Provinciale. FALSO! Il
Commissario Prefettizio, con deliberazione n. 11 del 7/10/2016, assunta con i
poteri del consiglio, ha aderito nuovamente alla S.A.U.P.,
affidandole anche le funzioni di centrale di committenza per rispondere agli
adempimenti di cui all’articolo 37 del decreto legislativo n. 50/2016. La
convenzione scadrà dunque il 6/10/2019. Ci sono state alcune gare che dovevano
essere gestite obbligatoriamente dalla S.A.U.P. (come
quella per il servizio di tesoreria) ed altri servizi affidati con ordinanze e
proroghe, previo frazionamento delle durate e degli importi, che hanno impedito
di fatto che si potesse ricorrere alla Stazione Appaltante Unica Provinciale.
Ora, dopo aver evitato il ricorso alla S.A.U.P. ed in
costanza di convenzione con la stessa, Lombardi decide di aderire all’ASMEL, il
che implica o uscire prematuramente dalla S.A.U.P.
(come accusava falsamente Marrocco di aver fatto), o fregarsene della stessa
per utilizzare solo la centrale di committenza ASMEL.
Ci si chiederà, arrivati a
questo punto, perché Lombardi e soci abbiano voluto aderire all’ASMEL, cioè,
per utilizzare le loro stesse parole, una società che andava estromessa “dagli affari comunali” con “l'annullamento di tutte le gare d'appalto…affidate” alla stessa. Perché intendono
adottare questo “provvedimento
sconcertante” e “sconsiderato”,
cioè uscire dalla S.A.U.P. o accantonarla,
sostituendo questo “unico vero scudo
contro le infiltrazioni mafiose”, “questo
robusto scudo anti-corruzione in favore dell'Asmel”?
Gli
interrogativi restano, ma anche la certezza che siamo di fronte a degli
impenitenti bugiardi e mistificatori.
Il
Consigliere Dott. Giovanni Marrocco
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