UN’AMMINISTRAZIONE DI MISTIFICATORI: LOMBARDI
E LA SUA “BANDA” CAMPIONI DI BASSEZZE POLITICHE
Marrocco Giovanni, 01 febbraio 2019
Sin dal
2016, e ancor di più nell’ultima campagna elettorale, abbiamo assistito, da
parte della “banda” Lombardi, ad infondati e mirati attacchi, politici ma più
spesso personali, nei confronti dell’amministrazione Marrocco, rea di aver
appaltato, nel pieno rispetto del codice degli appalti e della normativa
antimafia, i lavori di ristrutturazione e completamento della rete idrica e del
depuratore comunale ad una ditta che, a distanza di 17 mesi
dall’aggiudicazione, ha ricevuto una interdittiva
antimafia.
Tale interdittiva
è stata dapprima annullata dalla giustizia amministrativa di primo grado per
essere poi confermata, nei giorni scorsi, dal Consiglio di Stato.
L’attuale maggioranza ne ha approfittato
per pubblicare un comunicato con il quale, rigirando la frittata a proprio uso
e consumo, ha rinnovato una serie di accuse immotivate e fuori luogo nei
confronti dell’amministrazione Marrocco, cercando di infangarne nuovamente
l’operato e, soprattutto, di screditare il buon nome dei consiglieri di
maggioranza dell’epoca.
É bene chiarire dunque come stanno i fatti,
prima di esprimere le dovute valutazioni al riguardo.
Con determinazione n. 360 del 13.05.2015,
si provvedeva a dichiarare l'aggiudicazione definitiva dei lavori a favore
della ditta “Fontana Giovanbattista s.r.l.” e, in
data 16.09.2015, veniva sottoscritto il contratto di appalto. In data
21.10.2015 venivano consegnati i lavori e gli stessi, in data 30.12.2015,
venivano sospesi in quanto non vi era certezza di finanziamento, atteso che gli
interventi, secondo le indicazioni regionali, dovevano essere chiusi,
quietanzati e rendicontati entro il 31.12.2015.
Il 30.03.2016 cade l’amministrazione
Marrocco, a seguito dell’accoglimento del ricorso elettorale proposto da
Lombardi al Consiglio di Stato, e si insedia il commissario prefettizio.
Con determinazione regionale n. 132 del 9 agosto 2016, i lavori vengono
nuovamente finanziati, a valere sui fondi POR 2014/2020, per €
1.917.630,71.
In data 20/10/2016 il comune riceve dalla
Prefettura di Caserta un provvedimento interdittivo
antimafia nei confronti della ditta “Fontana Giovanbattista
s.r.l.”, ed il Commissario, con deliberazione n. 47 del 25.10.2016, risolveva
il contratto d’appalto, dando mandato al responsabile tecnico di interpellare i
soggetti che avevano partecipato all'originaria procedura di gara, al fine di
stipulare un nuovo contratto per l'affidamento del completamento dei lavori.
Con sentenza del 7 giugno 2017 il TAR della
Campania ha annullato i provvedimenti interdittivi
emessi dalla Prefettura di Caserta a carico della ditta Fontana. Con sentenza
758 del 24/01/2019, il Consiglio di Stato riforma la precedente sentenza del
TAR Campania e conferma i provvedimenti interdittivi
della Prefettura.
Riassumendo:
·
NEL
PIENO RISPETTO DELLE PROCEDURE DI GARA, DEL CODICE
DEI CONTRATTI E DELLA NORMATIVA ANTIMAFIA, L’AMMINISTRAZIONE MARROCCO È
RIUSCITA AD AVVIARE I LAVORI ENTRO IL TERMINE PERENTORIO DEL 31/12/2015,
garantendo così che il comune non perdesse un importante finanziamento da 3
milioni di €, rifinanziato dalla Regione per la tranche di completamento di
1.917.630,71 € ad agosto 2016. Se al nostro posto ci fosse già stata, invece,
la competente “banda” Lombardi e se questa avesse operato così come accusava
noi di non aver fatto, cioè attendere una risposta da parte della Prefettura,
richiesta ma pervenuta solo ad ottobre 2016, a quest’ora i 3 milioni di € per
lo sviluppo infrastrutturale della nostra comunità sarebbero andati in fumo;
·
dal
20/10/2016 ad oggi, con i lavori rifinanziati già il 9 agosto 2016, non sono
mai stati interpellati i soggetti che avevano partecipato all'originaria
procedura di gara, al fine di stipulare un nuovo contratto per l'affidamento
del completamento dei lavori;
·
sono
due anni e mezzo dunque che, a lavori rifinanziati, il Commissario prima e
Lombardi poi, non hanno fatto nulla per consentire la ripresa dei lavori,
mettendo in sicurezza le strade, nel frattempo sprofondate, e soprattutto
completando un secondo depuratore che, unitamente a quello già attivo,
avrebbero consentito di servire tutta la cittadinanza, garantendo sia la
salvaguardia dell’ambiente che maggiori entrate per il bilancio comunale, con
la possibilità di ridurre le tariffe idriche, aumentate nel frattempo del 55%
(IVA compresa);
·
il
Sindaco, per evitare le responsabilità personali legate ai danni ambientali
causati dalla mancata ripresa dei lavori e dal completamento del depuratore
(per sola inerzia politico-amministrativa), emette l’ordinanza n. 75 del
18/12/2018 con la quale impone a tutta la cittadinanza di dotarsi di fosse imhoff o a tecnologia equivalente (spendendo almeno
1.000,00 €) e, a quelli residenti in località Petrulo, di non espletare più i
propri bisogni fisiologici fino a completamento del depuratore!!!
Definiti così i fatti, supportati da documentazione
probante, dobbiamo prendere atto degli intenti mistificatori della “banda”
Lombardi, la quale afferma che nel comunicato da me pubblicato nel luglio del
2017, all’indomani della sentenza di annullamento dell’interdittiva
da parte del TAR, avrei fatto fatica a definire “famigerata” una ditta che
sarebbe stata in odore di camorra e che il buon nome di Fontana non doveva
essere infangato.
Le gravi affermazioni contenute nel
comunicato della maggioranza – che riporta frasi assenti nel mio comunicato
dell’epoca ma frutto soltanto di una personale interpretazione di infimo tenore
politico – saranno ovviamente inviate in Procura perché si accertino gli
eventuali reati di diffamazione e/o di calunnia.
Detto ciò, è sorprendente come questa
“banda” di mistificatori della verità ometta di riportare il seguente passaggio
chiave del mio comunicato del 2017: “QUELLO CHE DEVE ESSERE CHIARO, PERÒ, È CHE
al di là di una sentenza che ha smontato tanti falsi teoremi, NULLA SAREBBE
CAMBIATO ANCHE SE L’ESITO DEL GIUDIZIO FOSSE STATO DIFFERENTE: NEL PIENO
RISPETTO DELLE PROCEDURE DI GARA, DEL CODICE DEI
CONTRATTI E DELLA NORMATIVA ANTIMAFIA, INFATTI, L’AMMINISTRAZIONE MARROCCO È
RIUSCITA AD AVVIARE I LAVORI entro il termine perentorio del 31/12/2015,
garantendo così che il comune non perdesse un importante finanziamento da 3
milioni di €”.
Ed è proprio quello che è successo ora: il
Consiglio di Stato conferma i provvedimenti interdittivi
nei confronti della ditta “Fontana” (bene diciamo noi), ma resta il fatto che
con l’Amministrazione Marrocco sono state rispettate tutte le disposizioni in
materia di appalti e di normativa antimafia, salvaguardando un finanziamento da
3 milioni di €! Sfido Lombardi a dire il contrario, citando eventuali norme che
sarebbero state violate, invece di esprimersi per sciocchi slogan ad uso dei
suoi followers.
Vediamo, a questo punto, come i suddetti
signori, che dicono di ispirarsi e credere nei principi di “onestà, competenza
e trasparenza”, hanno gestito gli affidamenti di lavori, servizi e forniture da
giugno 2017 ad oggi.
Siamo indotti a pensare che molti lavori di
manutenzione vengano eseguiti dietro un ordine telefonico o verbale, visto che
all’Albo Pretorio non si trovano le relative obbligatorie determine
di affidamento e di impegno spesa (si vedano, ad esempio, i loro comunicati facebook del 23/10/2018, del 6/11/2018, del 1/1/2019 e del
21/1/2019). I lavori vengono eseguiti sovente dalle stesse ditte, senza alcuna
rotazione degli incarichi. In una di queste è titolare di una quota persino il
cognato del cognato del Sindaco, cosa quanto meno inopportuna.
Gli affidamenti per alcuni servizi vengono
artificiosamente frazionati (vedi il servizio di depurazione) e ciò impedisce
il ricorso alla Stazione appaltante Unica della Provincia di Caserta. Altre
volte non si ricorre alla SAUP poiché viene erroneamente quantificato il valore
dell’appalto, vogliamo credere per una non scusabile ignoranza della normativa
in materia, cioè per incompetenza (si veda la gara per il servizio di
tesoreria, nella quale non si tiene conto della possibilità di proroga e degli
interessi passivi per anticipazione).
Il Sindaco ha affidato in via diretta,
senza alcuna gara ma con tre ordinanze sindacali consecutive, il servizio di
depurazione ad una ditta che, all’epoca, era già colpita da informativa
antimafia, caso di una gravità assoluta, mille volte più censurabile
dell’appalto aggiudicato, nel pieno rispetto delle norme, alla ditta “Fontana”,
di cui si riempie la bocca.
Strutture sportive vengono gestite da
società senza che i relativi atti di affidamento siano pubblicati all’Albo
Pretorio. Alcuni contratti sono scaduti senza che fossero nuovamente appaltati,
ma i servizi continuano ad essere resi, generando così debiti fuori bilancio.
Fermo restando che sull’onestà delle
persone mai mi permetterò di sindacare (come invece insinua la maggioranza nei
propri beceri comunicati), fino a che non ci sia una sentenza definitiva che
dica il contrario, le modalità di attacco politico di Lombardi sono ad evidenza
mistificatrici e, per ciò stesso, disoneste.
Di sicuro, però, la “competenza” e la
“trasparenza” sono principi ispiratori che non vi appartengono affatto, cari
amministratori.
IL CONSIGLIERE COMUNALE
DOTT. GIOVANNI MARROCCO
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