Servizi a pagamento
non richiesti: come evitarli
Sos Tariffe, 09 maggio 2018
Si chiamano VAS: “Servizi a Valore Aggiunto” che
si attivano in abbonamento cliccando involontariamente il link verso una pagina
deviata di servizi a pagamento. Sono un tranello in cui siamo incappati un
po’ tutti e che comporta una fastidiosissima spesa (talvolta ingente)
accompagnata da un senso di truffa subita.
Come evitare i servizi a pagamento mobile
Succede in questo modo: si sta navigando in rete, si
clicca sul link di una pagina e invece di arrivare effettivamente su quella
pagina ci si vede reindirizzare sulla pagina di un sito a pagamento, che
si tratti di giochi online, porno, oroscopi, news di settore o contenuti come
suonerie e immagini per il cellulare.
Si tratta di servizi in abbonamento involontari,
che si attivano autonomamente se non si ferma il caricamento della pagina in
tempo. Nessuna richiesta di attivazione, nessuna conferma, talvolta nemmeno una
notifica. Ma il costo è gravoso, soprattutto se non ci si accorge per parecchio
tempo dell’avvenuto pagamento: decine di euro che vengono vampirizzati dal
credito per servizi non voluti, né richiesti né sfruttati.
In gergo vengono chiamati VAS, ossia Servizi
a Valore Aggiunto per la telefonia mobile, il cui intento è quello di
fornire prestazioni aggiuntive rispetto ai servizi “di base” previsti dal
fornitore mobile. Si attivano in autonomia per un click distratto e spesso sono
ardui da disattivare: di fatto ci si ritrova abbonati a un servizio non richiesto
il quale si fa pagare – se si è fortunati – a consumo, altrimenti in
abbonamento, con costi anticipati parecchio elevati.
Cosa si può fare per evitare di incappare nel tranello
dei VAS? Vediamo qualche consiglio.
L’intervento dell’AgCom
Esiste una procedura di sicurezza che l’AgCom sta sperimentando da qualche mese e che tra non molto
dovrebbe divenire obbligatoria per tutti i tipi di servizi “premium” degli
operatori di servizi mobile.
Il problema postosi sulla questione è che, di
fatto, quello dei VAS è un business legittimo che non può essere
impedito dalle autorità; ma che, al contempo, viene spesso effettuato su
una clientela ignara di essersi accollata i costi di un abbonamento
“per sbaglio”, semplicemente navigando in internet e cliccando ingenuamente su
un link sospetto o nascosto.
Ad oggi basta, appunto, un click e l’attivazione parte
in automatico; più ardua è invece la modalità di disattivazione
dell’abbonamento: spesso la strada è intricata, poco chiara, si interrompe o
non va a buon fine. L’unico modo per essere sicuri di aver disattivato quel
servizio premium (che, per altro, non si era richiesto), è ricevere il tanto
agognato messaggino di conferma: un SMS che comprova l’avvenuta disattivazione
del servizio.
Dato l’alto tasso di segnalazioni degli utenti vittima
di tali abbonamenti non richiesti, come dicevamo, l’AgCom
ha sviluppato un protocollo di sicurezza che è ad oggi in via sperimentale, ma
che dovrebbe divenire attivo e operante verso la metà di quest’anno: si tratta
di complicare la procedura di attivazione dei servizi in maniera tale
da essere sicuri che l’utente non attivi nulla “per sbaglio”, ma che al momento
dell’abbonamento sia ben consapevole di ciò che sta facendo.
Un procedura che prevede due step:
un primo passo è quello dell’acquisizione di consenso consapevole.
Occorrerà, quando il protocollo verrà effettivamente attivato, dare un doppio
consenso per l’attivazione del servizio: un primo click servirà a registrare il
consenso (come accade già oggi), ma questo dovrà essere obbligatoriamente
seguito da un secondo click su una seconda schermata che servirà a confermare
la volontà di acquisto del servizio premium con relativo addebito sul conto
residuo del telefono.
Il secondo step è invece di
tipo informativo: si tratta di un numero verde di Customer
Care che servirà a informare l’utente dei servizi a pagamento attivi sul
suo numero telefonico. Il numero, gratuito e attivo 24 ore su 24, è 800.44.22.99,
dal quale sarà possibile – oltre ad avere informazioni – anche disattivare i
servizi non richiesti e non desiderati. Oltre a tutto questo sarà prevista
anche l’attivazione di un call center che
fornisca assistenza per mezzo di un operatore, un servizio questa volta
(presumibilmente) attivo dalle 9.00 alle 21.oo.
Come difendersi dai VAS?
Intanto che si aspettano novità da parte dell’AgCom, vediamo come – ad oggi – è possibile difendersi dai
servizi premium non richiesti.
Prima di tutto: prendere le giuste precauzioni.
Sembrerà banale, ma il modo più semplice per non incappare nell’attivazione di
questo genere di servizi è navigare tramite wifi.
Questo sistema permette di evitare di fare la richiesta di connessione al DNS
del fornitore mobile, saltando così a piè pari il rischio che questo
devi tale richiesta verso un indirizzo IP diverso rispetto a quello richiesto e
a pagamento (il cosiddetto “redirect”).
Chiaro che il wifi non
è una strada sempre percorribile. Un altro modo per “difendersi” dai VAS è
quello di annotarsi gli indirizzi dei siti a pagamento che si incontrano nel
tempo o di cui si viene a conoscenza e inserirli nella cosiddetta “Blacklist“,
ossia la lista nera dei siti bloccati (raggiungibile nelle impostazioni di
navigazione del proprio smartphone).
Anche utilizzare la modalità desktop sul
cellulare può essere un modo per ingannare i servizi premium degli operatori
mobile. Si tratta di servizi creati ad hoc per chi naviga tramite smartphone: utilizzando la versione desktop dei siti non
dovrebbe aver luogo il reindirizzamento. Ma
anche questa strada non è sempre percorribile: non tutti i siti permettono la
visualizzazione non responsive.
Rimediare all’attivazione
Se proprio – per sfortuna – si incappa in un
abbonamento premium, la prima cosa da fare è adoperarsi per la disattivazione
del servizio. In alcuni casi ce la si cava con semplicità, ossia è sufficiente
rispondere al messaggio di conferma attivazione con un SMS con
scritto “stop”; oppure cliccare sul link contenuto sempre nel messaggino
ricevuto e che serve proprio per la disattivazione.
Ma talvolta questa strada non basta e il servizio
resta attivo. In questo caso è necessario contattare il servizio clienti della
propria compagnia telefonica e richiedere la disattivazione dei servizi in
abbonamento direttamente a un operatore.
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