IL GRANDE CAOS DELLA MENSA SCOLASTICA “FATTI
E MISFATTI TARGATI LOMBARDI. UNICI NELLA STRATEGIA: MISTIFICARE LA REALTA’, COL
SOLO SCOPO DI CONFONDERE IL POPOLO E DISORIENTARLO”
Giovanni Marrocco,19
aprile 2018
Con le delibere di
giunta comunale n. 25 e n. 31 del 2/3/2018, la giunta Lombardi, come noto, ha
deciso di aumentare le tariffe del servizio di mensa scolastica a decorrere dal
1/1/2018, in modo da coprire con queste il 100% dei costi. In pratica tutti gli
utenti, indipendentemente dal reddito e dal numero di figli che fruiscono del
servizio, dovranno pagare ora un importo di € 72,80 per ogni blocchetto da 20
buoni pasto, con aumenti di spesa familiare che, in alcuni casi, superano il
400%. (E NON SI TRATTA DI SCREDITARE, MA SOLO DI DIRE LA VERITA’)
Le precedenti
tariffe, valevoli dal 2016 ed approvate sotto l’amministrazione Marrocco con la
delibera di consiglio n. 68 del 30/12/2015, partivano infatti da 19,50 € per
arrivare al massimo a 49,50 €, con riduzioni per i figli oltre il primo.
L’amministrazione Lombardi, con vari comunicati, ha cercato di giustificare
tali aumenti, affermando che la copertura integrale dei costi fosse un obbligo
di legge legato al dissesto.
Abbiamo tuttavia
dimostrato come gli aumenti siano stati solo il frutto di una insensata scelta
politica, tanto che dopo il dissesto lo stesso commissario aveva confermato,
fino al 2020, le tariffe vigenti per il 2016. La “banda” ha anche tentato di
glissare sull’errore tecnico commesso nel non considerare il contributo statale
erogato dal MIUR (utile per la copertura di un costo che comprende anche quello
per la fornitura dei pasti ai docenti, pagati dal comune), che avrebbe invece
consentito di raggiungere il proprio obiettivo con una tariffa inferiore di
circa 10,00 €. (NON SI TRATTA DI SCREDITARE, MA SOLO DI EVIDENZIARE L’INCOMPETENZA E LA PRESUNZIONE).
Gli articoli 243 e
251 del TUEL, in realtà, impongono ai comuni in dissesto che il costo di
gestione della mensa debba essere coperto con i proventi tariffari e con i
contributi finalizzati (il contributo del MIUR appunto, sempre considerato
dalle passate amministrazioni e dal Commissario), almeno nella misura del 36% e
non del 100%, come avrebbero voluto far credere. Così, dopo essere stati
smascherati, si inventano una trattativa con la ditta per un abbattimento dei
costi, ottenendolo però solo grazie ad una riduzione dei servizi offerti.
A fronte
dell’eliminazione della merenda e del monouso (gli alunni dovranno ora portarsi
da casa tovaglioli, tovaglietta, bicchieri, piatti e tris di posate), nonché
della riduzione dell’acqua da mezzo litro ad un quarto, infatti, il costo del
pasto (precotto nel comune di Mondragone) scende da
3,64 a 2,90 € e gli utenti pagano, dal 9 aprile 2018, 58,00 € per ogni
blocchetto da 20 pasti anziché 72,80 €. Per raggiungere tale obiettivo,
tuttavia, la giunta Lombardi modifica le tariffe con la delibera n. 37 del
6/4/2018, ignara di aver così combinato un pasticcio amministrativo che
fornisce l’esatta cifra della propria incompetenza tecnica ed approssimazione
politica.
Da un lato,
infatti, non considerano, ancora una volta, il contributo del MIUR che avrebbe
consentito di abbassare le tariffe da 58,00 a 48,60 €: preferiscono, cioè,
perseverare nell’errore e far gravare sui cittadini altri costi, piuttosto che
dare ragione all’opposizione. Davvero surreale! Dall’altro deliberano oltre il
termine utile del 31/03/2018 perché le tariffe possano avere decorrenza dal
1/1/2018.
Le nuove tariffe di
58,00 €, dunque, potranno essere applicate solo dal 1/1/2019, mentre per il 2018
resteranno invariate a 72,80 €, come voluto, fin dall’inizio, dalla giunta
Lombardi. (NIENTE ALTRO CHE INCOMPETENZA)
Un caos
amministrativo che ha visto le famiglie pagare, dall’inizio dell’anno, ben 3
tariffe diverse tra loro, per cui alcuni utenti dovranno integrare quanto già
versato ed altri ottenere dei rimborsi. In questo modo fallisce miseramente
anche il proposito del gruppo Lombardi che, in un articolo del 26/04/2017,
dichiarava di volere una “risoluzione definitiva della problematica relativa alla
mensa scolastica con l’obiettivo di un contenimento del costo di ogni singolo
pasto senza togliere nulla alla qualità del servizio”: ci ritroviamo, oggi, con
un servizio enormemente peggiorato a fronte di tariffe drasticamente aumentate.
COMPLIMENTI!
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