POVERI NOI... E POVERA CALVI RISORTA!

 

Orizzonte Comune, 30 dicembre 2017

 

“Il segretario comunale ha dovuto dare seguito a... una serie infinita di esposti, denunce, richieste di accesso agli atti, richieste di informazioni, interrogazioni e mozioni che giornalmente intasano la macchina amministrativa calena... l’accanimento maniacale e l’ostruzionismo che il gruppo politico Orizzonte Comune mostra di avere… inibisce o rallenta le pratiche che i responsabili degli uffici devono gestire e che favorirebbero le condizioni della popolazione tutta... Dal 21 giugno al 6 dicembre… sono pervenuti 71 ricorsi... i cittadini sappiano con che tipo di opposizione siamo costretti a confrontarci. Naturalmente l’elenco con tutte le carte sarà trasmesso anche alla Prefettura per capire se una cosa del genere rientra in un modo normale di fare opposizione e come si intende intervenire...”.


Sono questi alcuni estratti di una relazione dell’assessore alle finanze, ripresa anche in un recente comunicato della maggioranza, sui cui passaggi “tecnici” (se tali possono definirsi quelli di chi confonde persino il bilancio 2015, approvato da Marrocco, con il rendiconto 2015, approvato dal Commissario nonostante evidenti errori commessi dai suoi tecnici) abbiamo già avuto modo di replicare.


Mancano solo le lacrime, la madre morente ed il figlio irriconoscente che tradisce le proprie origini contadine: saremmo allora davvero in una sceneggiata napoletana degna del miglior Mario Merola! Peccato però che si tratti della triste realtà dei nostri amministratori, semplicemente inadeguati a fronteggiare le criticità ereditate dopo 15 mesi di gestione commissariale fallimentare, da loro stessi voluta e persino applaudita.


In verità, il Sindaco ed il suo gruppo non sono nuovi a sortite del genere, dal vago sapore antidemocratico.


In vari comunicati, infatti, hanno spesso dichiarato, anzi addirittura preteso che l’opposizione rinunciasse alla propria funzione istituzionale di controllo dell’operato della maggioranza, finalizzato esclusivamente al rispetto della legalità, limitandosi a collaborare con i volontari mediante l’utilizzo di scopa e paletta. Bando alle penne e all’attività consiliare dunque!


Un consiglio comunale, ma soprattutto una opposizione composta da allineati, silenti di fronte a tutte le irregolarità, quando non a palesi illegittimità messe in campo dalla maggioranza, non mossi da alcuna passione politica, non pensanti e propugnatori del motto “Basta ca ‘s fa”: è questo il mondo politico ideale del nostro Sindaco, uno che, in un articolo del 29/08/2015, diceva di ispirarsi a modelli come Martin Luther King, Pericle (considerato, da molti, il padre della libertà di espressione e della democrazia partecipativa), Gandhi, Cicerone e Madre Teresa… forse sarebbe il caso che rileggesse qualche libro di storia.


Il Pericle dei nostri giorni, insieme ai suoi seguaci, invoca la Prefettura, organo di governo che dovrebbe essere imparziale e vigile sull’operato degli amministratori locali, perché intervenga e “zittisca” l’opposizione intera, rea soltanto di esercitare al meglio delle proprie possibilità il mandato conferitogli con 2450 voti di lista complessivi. Più che Pericle, ci sembra una richiesta alla Clìstene, con la sua voglia di ostracizzare i consiglieri di opposizione che attentano alla sicurezza di Calvi Risorta… ci manca solo che vengano segnati i nomi dei consiglieri di “Orizzonte Comune” su di un coccio per condannare all’esilio una opposizione “accanita” che osa presentare mozioni per ridurre la TARI del 2018, bocciata con sdegno e sufficienza da Lombardi e soci; che raccoglie firme per chiedere l’apertura pomeridiana dell’ufficio postale; che, nonostante il parere favorevole del Revisore, segnala pesanti irregolarità sul bilancio, riscontrate poi dallo stesso Ministero dell’Interno dopo nemmeno un mese, tanto da indurre la maggioranza ad approvare un nuovo bilancio, bocciato questa volta sul nascere dal revisore dei conti e, paradossalmente, dallo stesso responsabile finanziario, che non ha rilasciato i pareri tecnici obbligatori.


Se è questo “l’accanimento maniacale e l’ostruzionismo” di cui si sarebbe macchiato il gruppo politico Orizzonte Comune, allora lo ammettiamo, siamo colpevoli!
Forse, se avessero messo da parte la loro proverbiale presunzione e accettato qualche nostro suggerimento, a quest’ora non sarebbero in così cattive acque, con i tecnici pronti a gettare la spugna a giorni.


Definiscono “ricorsi” dei semplici atti di sindacato ispettivo, cioè quegli strumenti (richieste di atti ed informazioni, interrogazioni e mozioni) che l’ordinamento garantisce ai consiglieri per l’esercizio delle proprie funzioni, e questo la dice lunga sul loro modo di intendere l’attività politica.


Accusano “Orizzonte Comune” di inibire o rallentare le pratiche che i responsabili degli uffici devono gestire e che favorirebbero le condizioni della popolazione tutta, richiamando 71 ricorsi (che tali non sono) presentati in 6 mesi di attività.

 

Se da quei 71 “ricorsi” estrapolassero, però, quelli presentati effettivamente dal nostro gruppo, e togliessero tutti i solleciti, le diffide, le segnalazioni in Prefettura o le richieste di intervento sostitutivo che siamo costretti a presentare per il mancato rilascio degli atti stessi, spettanti per legge, o se pubblicassero i documenti che dovrebbero essere accessibili dall’Albo pretorio, o se ancora gli atti fossero scritti in maniera esauriente e senza reticenze, o infine se si rispettassero lo Statuto ed i regolamenti, senza necessità di segnalare al Presidente del Consiglio i punti che vanno iscritti all’ordine del giorno, ci sarebbe stata la necessità di presentare non più di 28 atti, tra le richieste e le interrogazioni elencate, in 6 mesi di attività: cioè una vera inezia, di nessun ostacolo alle attività poste in essere dall’amministrazione per favorire le condizioni della cittadinanza, come la permanenza del presidio del 118 o gli interventi di bonifica dell’area ex Pozzi effettuati per conto della Regione… scusate, stavamo leggendo alcuni comunicati della maggioranza, ma forse la realtà è ben diversa!


La verità è una soltanto: hanno fatto il passo più lungo della gamba e la competenza sbandierata in campagna elettorale si sta dimostrando solo una chimera.


L’inesperienza, la negligenza e l’inadeguatezza della compagine di governo stanno emergendo con una forza devastante per le sorti del paese. I piagnistei sono soltanto un alibi per giustificare le stesse e per attribuire, in un prossimo futuro, le loro mancanze ad una opposizione che non li avrebbe lasciati lavorare.
Rivolgiamo loro però un appello, anzi una supplica a nome dell’intera cittadinanza.


Qualora vi accorgeste, di qui a qualche settimana, che il rischio di una bocciatura del bilancio fosse concreto, con relativo scioglimento del consiglio, abbiate per davvero “la coerenza di Pericle, la lealtà di Gandhi, il coraggio di Martin Luther King, la dedizione di Cicerone e l'onestà di Madre Teresa”: dimettetevi in massa entro il 24 febbraio, in modo da andare a nuove elezioni nella primavera del 2018.


Calvi Risorta non potrebbe sopravvivere, in caso contrario, ad un altro lungo commissariamento… sarebbe il secondo causato dalla vostra tracotanza e dal vostro arrivismo!

 

 

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