“CALVI RISORTA SI RACCONTA”: UN GRANDE SUCCESSO CULTURALE

Le Muse, 19 ottobre 2018

‘Calvi Risorta si racconta’, l’evento che si è svolto in tre tappe successive per le vie del paese, il 29 settembre a Petrulo, il 7 e il 14 ottobre a Zuni e Visciano, curato e progettato da ‘Le Muse Associazione Culturale e di Promozione Sociale’, ha avuto un grande successo inaspettato, con i caleni che hanno partecipato con gioia e entusiasmo nel riscoprire in questa passeggiata tra le bellezze del paese, i suoi ‘tesori nascosti’ e la sua vera storia. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Calvi Risorta e ha visto il coinvolgimento attivo delle Parrocchie delle tre frazioni, le rispettive Azioni Cattoliche e l’I.C.S. Cales–Salvo D’Acquisto ed è nato dall’idea della dott.ssa Concetta Bonacci, archeologa e presidente dell’Associazione Le Muse, che bisogna conoscere le radici e la storia della attuale paese per poter ricostruire la memoria storica e l’identità culturale e sociale per una nuova Calvi Risorta.

La dott.ssa Bonacci ha condotto ricerche, raccogliendo documentazione in archivi, biblioteche, musei e interessanti notizie orali tra gli anziani e persone di Calvi, conducendo sopralluoghi preliminari con la collaborazione attiva dei soci esperti Enrica Bonacci, vicepresidente, la dott.ssa Antonella Bonacci, il Vincenzo Cuccaro, il Alfredo Apuzzo. Hanno preso parte ai lavori: Pasqualina Izzo, Antimo Martino, Michele Parisi, Michele Bovenzi, la dott.ssa Assunta Adriana Roviello, dirigente Scolastica dell’I.C.S. Cales–Salvo D’Acquisto, la dott.ssa Nausica Guglielmo, la dott.ssa Pina Pitocchi, Bruna Stolfo, Francesca Pelliccione e inoltre hanno preso parte con proposte, suggerimenti e consigli preziosi i parroci Don Vittorio Monaco, Padre Gianluca Zanni e Don Michele Chianese. Hanno partecipato e collaborato attivamente, le Azioni Cattoliche locali, sotto la guida sapiente di Giorgio Caricchia per Petrulo, Claudio Izzo e Antonella Di Filippo per Zuni e Giorgio Giuliano per Visciano, curando gli allestimenti delle scene di vita quotidiana, affidando le parti narrate e teatrali ai loro ragazzi, trasmettendo un messaggio positivo di spirito di iniziativa di gruppo.

Si è progettato un percorso guidato innovativo e insolito per promuovere la conoscenza di Calvi Risorta, la nostra storia, tra monumenti, fatti storici, personaggi, arte, musica, credenze e tradizioni popolari, religiose e musicali, folclore e eno-gastronomia, che si è svolto in tre tappe successive nei contesti che hanno portato alla formazione dell’attuale Calvi Risorta, le tre frazioni di Petrulo, Zuni e Visciano che hanno dato origine alla nostra storia e cultura. L’obiettivo di Le Muse è quello di trasmettere ai ragazzi e ai caleni la conoscenza dei Beni Culturali di Calvi Risorta come patrimonio condiviso dell’identità storica, culturale e sociale locale e l’intento è quello di incentivare un ‘Turismo Culturale’ da offrire a una utenza esterna. Il 29 settembre è toccato a Petrulo raccontarsi per primo, è la frazione più antica di Calvi, con le sue preziose testimonianze storico–artistiche e si è lasciato sfogliare come un libro aperto, offrendo ai numerosi partecipanti pagine intense di storia e di emozioni. Lo scenario di partenza è stata la Chiesa Vecchia, il luogo dalla storia millenaria che ha raccolto e unito per molto tempo le tre frazioni, con Don Vittorio Monaco, parroco di Petrulo, che ci ha onorato della sua partecipazione con la presentazione e introduzione ai partecipanti delle finalità e obiettivi dell’Associazione Le Muse, dei suoi membri  e del suo progetto ‘Calvi Risorta si racconta’. Il percorso è iniziato con la storia di Petrulo e della Chiesa Vecchia e dell’arrivo del culto di San Nicandro, è proseguito con l’esecuzione degli intermezzi musicali di tradizione religiosa della frazione e di un intenso inno antico in onore del Santo Patrono regalatoci dalle signore Concettina, Mafalda e Amelia. Si è proseguito lungo Via XX Settembre, con la conoscenza di personaggi petrulesi illustri, Angelo Capuano, Guido Gaito e Vincenzina Izzo, tra musica e danze popolari. La guida è proseguita con la conoscenza di Palazzo Mandara e della famiglia che l’abitava e ci si è immersi nella vita quotidiana di una volta, quella vissuta in modo semplice in un ambiente rurale e contadino dei nostri nonni, tra il cestaio, il ciabattino, i fruttivendoli, ‘a ptcara, le lavandaie ai pozzi, i passatempi e i giochi dei bambini e degli adulti, le tradizioni popolari quali la scena della serenata e del matrimonio che ha suscitato tanti ricordi ed emozioni nei presenti. Ha profondamente commosso il racconto popolare della ‘Leggenda dello schiaffo di San Nicandro’ che ci ha regalato Giuseppe Martino, infatti Petrulo si è raccontata tra ‘il sacro e il profano’, una tematica scelta per il fatto che il sacro, la religiosità era insita e ne scandiva i vari momenti della giornata ed era presente non solo nelle credenze popolari ma anche in filastrocche, canti e gesti scaramantici quotidiani di Petrulo.

Ci si è introdotti tra balli popolari e la narrazione nel borgo più antico del paese, la Giudea, che ha testimoniato un primo nucleo di vita a partire dal X–XI secolo, dove la Dirigente Scolastica Adriana Assunta Roviello ha raccontato l i suoi ricordi di famiglia, i personaggi e le attività quotidiane di quel luogo con i bambini che ne hanno sceneggiato la storia con l’aiuto delle docenti della Scuola Primaria dei Plessi di Petrulo e Visciano. Lungo la Giudea, la musica ci ha accompagnato alla conoscenza della sua tradizione religiosa, la Tredicina di Sant’Antonio, e superato il noto arco, un’altra scena è stata dedicata a una credenza popolare ancora radicata “ncoppa Petrulo, le Ianare”. In Piazza Giuseppe Zona si è parlato delle risorse agricole e della viticoltura di Petrulo, con un allestimento degli attrezzi e strumenti antichi per la produzione del vino preparato da Casto Pisano e Giuseppe Costanzo. In Largo Giovanni XXIII, dopo che la guida ha parlato come era una volta il luogo attraversato dal Rio del Maltempo, i partecipanti hanno conosciuto la storia della prima beccheria, davanti l’attuale Macelleria Izzo, raccontata da Francesca, che con le sue sorelle ha allestito con i prodotti tipici che offriva la macelleria di una volta con gli attrezzi e strumenti di lavoro antichi di famiglia. Il percorso di visita si è concluso in piazza con grande commozione quando i ragazzi dell’Azione Cattolica di Petrulo hanno dedicato un momento alla figura di Nicola Costanzo, il sacrestano molto amato in tutto il paese, e con la figura di Nicandro Izzo, simbolo caleno della legalità cui è stata dedicata una piazza alle spalle dell’attuale Chiesa di San Nicandro. In piazza la serata è proseguita con un intrattenimento musicale offerto dal gruppo Mirabella del Davide Izzo e Giuseppe Izzo che hanno eseguito canti popolari e villanelle e con la degustazione del prodotto tipico caleno, la pizzonta, proposta dal Comitato Festeggiamenti in onore di San Nicandro VM.

La seconda tappa di “Calvi Risorta si racconta” si è svolta il 7 ottobre a Zuni, che ha avuto come tematica ‘Sotto il segno delle tradizioni’, in piazza San Paolo della Croce, nonostante il freddo intenso e il vento, i caleni hanno partecipato numerosi con il desiderio e la curiosità di conoscere le tante storie e tradizioni del paese. Dopo una introduzione musicale e la presentazione del progetto da parte di Concetta, Enrica e Antonella Bonacci, è iniziata la visita del Seminario dei Padri Passionisti, che fino a qualche anno fa era un polo di aggregazione non solo religioso ma anche culturale e sociale caleno. Si è raccontato la vita e la missione dei Passionisti, si è proseguiti su Via Duca degli Abruzzi, la via che porta “ncoppa Zuni”, dove sono stati incontrati alcuni personaggi zunesi che hanno lasciato un ricordo nella comunità, quali Agostino, raccontato in un componimento poetico dall’architetto Pasqualino Vito, il dott. Mario Di Resta, il primo medico della mutua, Maria Gioconda Cammuso, meglio nota come Maria ‘a Telefonista. Presso l’ingresso al Palazzo Baronale è venuto incontro ai presenti un gruppo di musici e cantori che ci hanno regalato una delle tradizioni più belle di Zuni, la Pastorella, che in anni recenti è tornata in voga grazie a Nicolino Santillo. Il gruppo musicale ha accompagnato i visitatori all’interno del Palazzo Baronale, bene tutelato dal MIBACT e aperto per l’occasione grazie alla cordialità e disponibilità della sig.ra Baronessa Angela Colorizio. Dopo l’illustrazione storico–architettonica del monumento, la docente Teresa Martino ha raccontato la storia dei membri della famiglia dei Baroni Zona e i ragazzi della Azione Cattolica di Zuni hanno sceneggiato prima l’amore del Barone Girolamo per la sua giovanissima moglie e l’arrivo di Garibaldi a Calvi e Zuni dopo lo storico incontro con il re Vittorio Emanuele II a Teano. Dalla Via Conte Nicola Sanniti si è proseguiti sulla piazza Umberto I, allestita come un tempo tra panni stesi con corde sui platani e come una grande aia all’aperto e antichi mestieri, con un particolare percorso tra tradizioni popolari e musicali. Si è parlato della ‘frasca’, del lavoro magistrale di falegname di Andrea Di Girolamo, del Antonio Serio, delle sue musiche e della sua vita in Via Delle Vigne, la cosiddetta “Jimm ‘ai Vizzi”, abitato più antico della frazione, e, infine del corteggiamento, della dichiarazione e del ‘contratto matrimoniale’ come ce lo raccontavano i nonni. Davanti la Chiesa di San Nicola di Bari, si è raccontato, con Padre Gianluca Zanni, la sua storia, la magnifica architettura e l’opera di restauro che ha riguardato il monumento e l’arciconfraternita di Zuni che è una delle più antiche e caratteristiche nei suoi costumi. Tra canti e danze popolari, presso la Chiesa si è inscenata con tanta allegria la leggenda del guanto caleno e le figure dell’abate Mattia Zona, che è stato il primo a scrivere sull’antica Cales, e Zi Nicola Barbanera, antenato della famiglia Di Girolamo e qui si è riproposto la battitura del grano con attrezzi tipici e la serata si è conclusa con la rievocazione della festa dei Cannauccioli, che con le fiamme accese hanno ravvivato la piazza e riscaldato gli animi dei presenti. La serata si è conclusa con un intrattenimento dei musicisti di Le Muse ‘Ensemble Mille Note’ e con la degustazione del prodotto tipico caleno, il guanto, proposto con la collaborazione delle famose guantare di Zuni.

L’ultima tappa dell’evento “Calvi Risorta si racconta” si è conclusa a Visciano, che ha avuto come tematica ‘Palazzi, nobiltà e musica’, con accoglienza in Via Nazionale, come di consueto i balli popolari hanno richiamato a raccolta i partecipanti e dopo la presentazione si è raccontato la storia delle origini di Martini e Visciano e le leggende sul suo nome, la vita del centro storico e dei suoi magnifici palazzi. Davanti al Ciantimmolo si è rappresentata la vita quotidiana e i lavori dei contadini al servizio dei nobili tra musica e balli popolari e inoltre davanti Palazzo Senese ha avuto forma una credenza popolare radicata a Visciano, lo scongiuro contro i temporali. Festosamente si è proseguiti in Via G. Marconi, all’interno dell’Istituto P.Izzo, gestito dalle Suore Stimmatine, dove Suor Stella e Suor Riccarda, tra emozione, semplicità e timidezza, hanno raccontato la storia della fondazione, della nascita del convento e del collegio grazie alla donazione della baronessa Maria Teresa Bartolotta, dell’opera di Don Francesco Perrotta, conosciuto come don Ciccio e ci hanno condotto nell’ala più antica dell’Istituto. I partecipanti per la prima volta hanno potuto varcare la soglia dell’edifico e essere immersi nell’ala più antica, ossia nella parte appartenente al primo edificio, il palazzo dei Baroni Sanniti Zona e si è usciti dall’ingresso originario in Via Nazionale n°13, che conserva ancora lo stemma gentilizio. Tra canti e il ballo della quadriglia, originario di Visciano si è proseguiti da ‘miezu Visciano’ a Via Napoli, il centro storico del paese tra i palazzi delle famiglie Quaranta, Capuano, Tudone che conserva reperti dall’antica Cales e Mancini, si è raccontata la vera storia e le origini di Visciano. Davanti il Palazzo Capuano, si è ricordato il primo bar, il primo cinema e il primo telefono pubblico e davanti la casa natale si è raccontata la figura di Antonietta Capuano, la storica ‘Presidente’ dell’Azione Cattolica mentre davanti un portale del 1902, il cosiddetto vicinato di un tempo, si è parlato dei ‘Cunti’ e della favola di Mazzamauirello con la docente Teresa Martino e degli alunni della Scuola Primaria di Visciano. Nel tratto finale di Via Napoli, Le Muse ha voluto ricordare e narrare la triste vicenda che toccò Via Napoli, la strage del 9 ottobre del 1943, che colpì duramente la comunità calena con morte e distruzione. La tristezza è spezzata con un ritorno alla gioia con canti e balli lungo Via Capitano Bizzari e Via Armando e Luigi Fuoco e la poesia regalata per l’occasione dall’architetto Vito, “Tre frazziuni unu paese” con l’auspicio che le tre frazioni si uniscano per il bene di un solo paese. Nel cortile antistante la Chiesa si è teatralizzata la leggenda popolare della scoperta della statua della Madonna delle Grazie mentre sul sagrato della Chiesa di San Silvestro Papa ci ha accolto Don Michele Chianese che ci ha parlato dei restauri recenti che hanno riguardato la chiesa e dei suoi preziosi oggetti di arredo sacro di inestimabile valore storico – artistico e del restauro della statua della Madonna delle Grazie, accompagnato da pannelli didattici che ne raccontano il lavoro eseguito da esperti. Il presidente della Confraternita di Maria SS. del Rosario ci ha illustrato la sua storia, mostrando ai presenti l’arredo antico della pia associazione e gli antichi registri dei soci e in Via Garibaldi abbiamo conosciuto la Società Operaia che ancora oggi opera nel sociale e presso la “Trocciula” si è rappresentata la Processione dei morti, credenza popolare presente ancora nella memoria dei nostri genitori che era radicata a Zuni e Visciano ed è stata resa con un toccante racconto. Il percorso di visita si è concluso in Piazza Garibaldi con un regalo da parte dei membri dell’Associazione Le Muse in collaborazione con la banda Triflisco Terme, diretta dal Vincenzo Cuccaro e Valentino Addelio e la partecipazione di musicisti caleni, proponendo una rievocazione storica della famosa Banda di Visciano, con marce militari e sinfoniche di un tempo, tra lo stupore e la gioia dei presenti. Il ristorante pizzeria ‘Il Caleno’ gestito dalle sorelle Pisano, ha proposto la degustazione del prodotto tipico caleno, la pasta e fagioli. Le dott.sse Concetta Bonacci, Antonella Bonacci, i Enrica Bonacci e Vincenzo Cuccaro ringraziano vivamente i collaboratori che hanno partecipato attivamente per la riuscita dell’evento, i parroci, i responsabili delle Azioni Cattoliche locali, la Dirigente Scolastica per aver partecipato per far si che giungesse un messaggio a tutti i caleni che ‘insieme si può condividere un progetto culturale e sociale e collaborare per la costruzione di una memoria storica condivisa per amore di un solo paese, Calvi Risorta’. Intanto, Le Muse invitano a seguire le novità degli eventi culturali di questi mesi invernali e i preparativi per un ritorno di ‘Calvi Risorta si racconta’ nella prossima primavera.

Concetta Bonacci, Enrica Bonacci e Antonella Bonacci

Le Muse Associazione Culturale e di Promozione Sociale

 

“CALVI SI RACCONTA” IL 29 SETTEMBRE A PETRULO

      

      

      

      

      

       

      

       

      

      

  

 

“CALVI SI RACCONTA” IL 07 OTTOBRE A ZUNI

      

      

 

“CALVI SI RACCONTA” IL 14 OTTOBRE A VISCIANO

    

    

    

    

    

    

    

 

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