Il progetto politico non c’è e non si vede ovvero... Breve racconto
del secondo Consiglio Comunale
Orizzonte Comune, 12
settembre 2017
Tante erano le attese per
questo Consiglio comunale, il primo veramente “politico”. Ci si aspettava di
vedere tratteggiati negli atti amministrativi di programma tutti gli spunti
sentiti in campagna elettorale, le linee guida di 5 anni di amministrazione, la
realizzazione (se pur in nuce) del programma della maggioranza.
La sessione si apre con
una nota di Orizzonte Comune circa la richiesta di diretta web del Consiglio:
ancora non abbiamo capito se la presidenza è d’accordo o meno. Speriamo di
capirlo dal prossimo, ma intanto... sipario calato!
Si parte subito con la
relazione dell’Assessore al bilancio, che fa ben sperare: si enunciano i
principi ispiratori del bilancio e il tono comiziale (pur mediato dalla
lettura) lascia intendere che sarà un Consiglio partecipato, dove i valori
fondanti di una proposta politica troveranno casa negli enunciati altrimenti
sterili di bilancio e corollari. Niente di più sbagliato: questo sarà l’unico
sussulto di una maggioranza sonnacchiosa e al più smarrita di fronte
all’incalzare preciso e puntuale delle opposizioni.
Punto per punto, sia
Orizzonte Comune che i Democratici Caleni, espongono
le criticità emerse dalla lettura degli atti, argomentandole puntualmente con
note corpose e strutturate.
Nessuna replica, nessuna
spiegazione. L’assordante silenzio del Sindaco peserà su tutta l’assemblea. Ci
accorgiamo della sua presenza e di quelle della maggioranza dei consiglieri al
momento delle alzate di mano, quelle sì ritmiche, cadenzate e allineate. Il
Consiglio non può che proseguire sui binari stabiliti, senza deviazioni o
sussulti. Le opposizioni non si stancano però di argomentare per ogni punto le
proprie annotazioni e le relative deliberazioni di voto, rimarcando la mancanza
di qualsiasi tipo di dialogo con la maggioranza e avvertendo il pericolo di
relegare un momento fondante della partecipazione civica ad una liturgia da
consumare nella disattenzione a tratti ostentata dei rappresentanti dei
cittadini.
Queste le nostre
principali perplessità:
-
un bilancio compilato in modo semplicistico e riepilogativo di "vecchi
fatti contabili";
-
un maldestro copia/incolla della programmazione opere pubbliche, per le quali
non hanno avuto nemmeno il buon gusto di aggiornare le date;
-
numerose incongruenze di bilancio, con importanti poste dimenticate o scritte
sommariamente;
-
l'assenza del "fondo crediti inesigibili" dagli scritti contabili,
una potenziale mannaia per un bilancio asfittico come quello caleno;
-
la mancata revisione degli obiettivi nel Documento di programmazione.
Insomma un Consiglio che
si è fatto perché la legge lo impone, ma che non ha visto nessun contenuto
programmatico e progettuale da parte del gruppo di maggioranza, né alcuna
attenzione ai conti comunali.
Annotiamo l'isolato
intervento dell’Assessore ai lavori pubblici, circa la programmazione delle
opere pubbliche. Poche parole di giustifica: non c’era tempo e abbiamo ripreso
il documento della giunta Marrocco... Cominciamo
bene! Almeno il copia/incolla si poteva fare meglio, visto che rispetto al
programma della giunta precedente, come dicevamo, non sono state modificate
nemmeno le date di realizzazione (sic).
La tensione scema e il
Consiglio si avvia alla sua conclusione, dopo due ore di sostanziale monologo
dell'Opposizione, intervallato solo dalla (didascalica e inevitabilmente
noiosa) lettura delle proposte di delibera, da parte del Presidente Parisi,
chiamato a sopperire all'assenza di argomentazione dell'esecutivo. È la prima
volta a Calvi che si assiste ad un tale "mutismo". L’impressione
generale è che non c’è alcuna spinta innovativa, alcuno slancio programmatico,
alcuna volontà di discutere.
Forse per questo la
maggioranza non è convinta dell’idea della diretta streaming. Appare evidente
che chi tace lo fa per due motivi: o perché non sa o perché non ritiene di
doverlo fare. Nel primo caso è incompetenza, nel secondo presunzione:
atteggiamenti non propriamente telegenici.
SIA
DETTO CHIARAMENTE: noi non ci asterremo mai dal fare le proposte migliori
nell’interesse della collettività. Tant’è che abbiamo votato con la maggioranza
per l’attuazione del protocollo di intesa con i comuni limitrofi per la
bonifica delle aree inquinate. Sebbene negli atti di bilancio e di programma,
quelli concreti per intenderci, della ex Pozzi non c'è alcuna traccia. A
dispetto di qualche vaga promessa e sbandierato intento, nessun impegno
concreto, nessuna pianificazione.
Ma di fronte a questo
deserto di idee e alla sterilità di un bilancio evidentemente compilato
(grossolanamente) da altri, non possiamo tacere. Continueremo nel nostro lavoro
di costruzione di un’opposizione seria, documentata e precisa, naturalmente
collaborativa laddove ce ne siano i presupposti.
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