“Orizzonte comune” presenta
un’interrogazione
Orizzonte Comune, 18 agosto 2017
Al Sindaco
All’assessore
all’ecologia
All’assessore al
bilancio
All’assessore ai lavori
pubblici
Al consigliere delegato
all’ambiente
SEDE
p.c.
Revisore dei Conti
Presidente del
Consiglio comunale
SEDE
Oggetto: Intervento di
bonifica in area Ex Pozzi-Ginori. Interrogazione, con
richiesta di risposta scritta, ai sensi dell’articolo 43 del d. lgs. n. 267/2000, dell’articolo 14, comma 2, dello statuto
comunale e dell’articolo 24, comma 4, del regolamento per il funzionamento del
consiglio comunale.
IL GRUPPO POLITICO ORIZZONTE COMUNE
Mediante il suo gruppo di rappresentanza consiliare, composto
dai consiglieri comunali Antonio (Antonello) Bonacci e Giovanni Marrocco, propone interrogazione come segue:
Premesso che:
● in un comunicato stampa del 15 luglio
2017, dal titolo “FALSE NOTIZIE DI STAMPA”, il
Sindaco smentiva gli articoli apparsi sul Corriere di Caserta e sul portale
Caleno24ore, affermando che, per quanto di sua conoscenza, nulla era stato
ancora deciso in merito al soggetto gestore dei fondi stanziati per la
bonifica, ritenendo priva di fondamento la notizia secondo la quale i fondi
saranno gestiti dall’Agenzia Invitalia;
l’amministrazione comunale intendeva essere parte attiva nella bonifica dell’area
e dichiarava l’intenzione di farlo come soggetto collaborante ed attivo, senza
delegare in bianco a nessuno la gestione di questa annosa situazione.
Concludeva affermando che la difesa della salute pubblica e la trasparenza sono
priorità assolute e che, pertanto, non appena in possesso di notizie fondate,
ne avrebbe portato a conoscenza cittadini e comitati;
● sempre in tale comunicato affermava
di aver ritrovato, come unico documento presente al comune, la relazione del
prof. Buondonno circa le analisi effettuate sui soli
campioni di “rifiuti” e “terreni”;
● in un comunicato del 31 luglio 2017,
il Sindaco dichiarava di aver intavolato con più referenti regionali il
discorso della bonifica dell’area ex-Pozzi e che al momento stava affrontando
importanti decisioni nel merito;
● con nota prot.
n. 7950 del 4/8/2017, in riscontro ad una nostra precedente interrogazione,
avente prot. n. 6831 del 6/7/2017, il Sindaco, nel
premettere che la questione ambientale rappresentava una delle priorità della
propria amministrazione comunale, affermava che erano al vaglio della stessa
una serie di interventi da mettere in essere per la tutela ambientale, come
l’iniziativa avviata con i sindaci del circondario per la creazione di un
soggetto che veda il comune di Calvi Risorta capofila nella soluzione delle
questione ex Pozzi;
Vista l’interrogazione a risposta scritta
del 23/06/2017, con la quale il consigliere regionale Vincenzo Viglione chiede al Presidente della Giunta Regionale e
all’assessore all’ambiente notizie dettagliate circa l’attuale stato degli
interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dell’area “ex Pozzi-Ginori”, sita nel territorio di Calvi Risorta;
Letta la nota di riscontro alla stessa,
diramata il 1/8/2017 dal Capo Ufficio Legislativo del Presidente, dalla quale
emerge:
● l’inerzia della Provincia
nell’attivazione delle procedure di cui all’articolo 244, commi 1 e 2, del d. lgs. n. 152/2006, vale a dire nell’identificazione dei
soggetti responsabili dello sversamento abusivo, a
partire dagli anni ’70, che ha determinato l’inquinamento dell’area, affinché
provveda a diffidare gli stessi, con ordinanza motivata, da notificare anche ai
proprietari, a dar corso agli interventi di bonifica, nonostante il fatto che il comune abbia
provveduto, con nota prot. 11167 del 9/10/2015, a
comunicare alla Provincia le particelle censite e sottoposte a sequestro nonché
gli intestatari delle stesse;
● che non sono ancora state eseguite
attività di caratterizzazione dei rifiuti ad oggi, e che le indagini eseguite
dal CTU nominato dalla Procura hanno evidenziato il superamento di alcuni
parametri critici per la matrice delle acque sotterranee;
● che gli interventi di
caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dell’area è stato programmato
con D.G.R. n. 731/2016, a valere sulle risorse del
Patto Sud per la Campania;
● che in una riunione tenutasi lo
scorso 5 aprile 2017, il Commissario prefettizio dott. Umberto Pio Antonio Campini, ha rappresentato la mancanza di adeguate
professionalità all’interno del comune di Calvi Risorta, ritenendo perciò che
lo stesso non fosse in grado di assumere il ruolo di soggetto attuatore, e
quindi di stazione appaltante e di beneficiario del finanziamento FSC 2014/2020
da 15 mln di €, previsto per la bonifica dell’area;
● che per tale motivo la Regione, quasi
un mese fa, dichiarava di avere in corso di definizione una convenzione per
affidare il ruolo di soggetto attuatore di tale intervento all’Agenzia Invitalia, controllata dal MEF;
● che la decisione di estromettere di
fatto il comune di Calvi Risorta da ogni possibilità decisionale in merito è
stata rappresentata al comune il 12/04/2017;
● che la Regione non si è costituita né
si costituirà parte civile nel procedimento penale in corso;
Considerato dunque che:
● ciò che emerge dalle note ufficiali
della Regione Campania è una situazione di quasi totale stallo, sia dal punto
di vista delle caratterizzazioni del rifiuto che da quello degli interventi di
messa in sicurezza, fatta eccezione per l'attività di programmazione della
bonifica, che attiverà importanti interessi economici;
● la Regione afferma chiaramente che il
soggetto individuato è la società di Stato Invitalia,
con il quale è in corso la definizione di una convenzione, e che la stessa è
uno dei colossi nazionali dell'impresa pubblica (che finora ha collezionato
risultati quantomeno discutibili in svariati ambiti di intervento);
● il Comune di Calvi Risorta resterebbe
pressoché estromesso dall'attività esecutiva di bonifica, a causa della
dichiarata carenza di organico dei propri uffici e di competenze, così come
affermato ad aprile dal Commissario Campini,
insediatosi dopo l’accoglimento, da parte del Consiglio di Stato, del ricorso
elettorale proposto dall’attuale Sindaco, dott. Giovanni Lombardi;
● con deliberazione del commissario
prefettizio, assunta con i poteri del consiglio comunale, n. 11 del 7/10/2016,
il comune aderiva alla Stazione Unica Appaltante (S.U.A.) ai sensi e per gli
effetti degli articoli 37 e seguenti del d. lgs. n.
50/2016;
● questo provvedimento è sempre stato
appoggiato dal gruppo Uniti per la Rinascita Calena (UPRC) che lo ha inserito,
alcuni mesi dopo che il commissario lo aveva adottato, anche nel proprio
programma elettorale;
● il finanziamento regionale a valere
sui fondi FSC 2014/2020 prevede l’esecuzione in danno ai responsabili e, in
subordine, ai proprietari e che alcune aree sottoposte a sequestro risultano di
proprietà diretta del comune;
● nello schema di ipotesi di bilancio
riequilibrato 2016/2018, approvato dalla giunta comunale con deliberazione n.
18 del 7/8/2017, non è stato previsto nemmeno un centesimo, nell’intero
triennio, per le attività di bonifica e smaltimento di aree inquinate;
Rilevato che l’adesione alla S.A.U.,
anche attraverso l’affidamento alla stessa delle cosiddette attività di
committenza ausiliarie, avrebbe tranquillamente potuto aggirare l’ostacolo
della carenza di organico di professionalità adeguate perché il comune potesse svolgere
il ruolo di attuatore dell’intervento di bonifica;
Evidenziata la forte preoccupazione che
inevitabilmente desta questo scenario, dove riscontriamo una contraddizione di
fondo tra le notizie ricavabili da documenti ufficiali, colpevolmente non note
e/o ignorate e/o non comunicate dall'attuale amministrazione Lombardi e gli
impegni presi dalla stessa, con il Sindaco che, in prima persona, aveva
garantito per il comune un ruolo da protagonista nelle attività di bonifica, a
garanzia della pubblica salute e degli interessi del territorio, e che agisce
invece con poca competenza ed efficienza su questi temi seri e cruciali per la
nostra comunità, venendo così meno al dovere della politica di difendere, in
via prioritaria, il proprio territorio;
Ravvisata l’assoluta necessità di assumere una
posizione politica forte, riappropriandosi delle decisioni riguardanti i luoghi
in cui viviamo, rivendicando la partecipazione istituzionale alle attività di
bonifica e, prima ancora, di messa in sicurezza;
CHIEDONO
Al Sindaco e agli assessori competenti (ecologia, finanze,
lavori pubblici):
1) se le notizie riportate in premessa –
con particolare riferimento all’estromissione del comune dal ruolo di soggetto
attuatore del finanziamento regionale stanziato per la bonifica dell’area,
dell’inerzia della Provincia nell’attuare gli interventi di propria competenza
e dell’inquinamento della matrice delle acque sotterranee – fossero note o meno
all’attuale amministrazione;
2) in caso affermativo perché queste non
siano state comunicate alla cittadinanza, ai comitati cittadini e al consiglio
comunale e perché, fino al 4 agosto u.s. almeno, il Sindaco abbia sempre
taciuto queste circostanze, arrivando anche a smentire notizie di stampa,
rivelatesi fondate, al riguardo;
3) in caso negativo come ciò sia potuto
mai accadere, sia alla luce dei numerosi incontri istituzionali ai quali
l’amministrazione dichiara di aver partecipato, sia perché la comunicazione di
estromissione del comune dall’attuazione dell’intervento era stato comunicato
all’ente, da parte della Regione, il 12 aprile 2017 e che ciò era facilmente
verificabile dalla lettura del protocollo informatico del comune, uno dei primi
atti che l’amministrazione avrebbe potuto e dovuto fare all’atto del proprio
insediamento, con riferimento al periodo di gestione prefettizia;
4) perché l’amministrazione non si sia
fatta parte attiva e diligente per aggirare l’ostacolo della carenza di
organico di professionalità adeguate affinché il comune potesse svolgere il
ruolo di attuatore dell’intervento di bonifica, mediante l’affidamento alla
Stazione Unica Appaltante (S.U.A.) delle cosiddette attività di committenza
ausiliarie;
5) come si intende evitare che
l’esecuzione in danno ai responsabili e, in subordine, ai proprietari delle
aree da bonificare, degli interventi da realizzare a valere sui fondi FSC
2014/2020, possa rivelarsi un boomerang finanziario per il comune, proprietario
di alcune aree, visto che gli interventi saranno estremamente onerosi e che
nello schema di ipotesi di bilancio riequilibrato 2016/2018, approvato dalla
giunta comunale con deliberazione n. 18 del 7/8/2017, non è stato previsto
nemmeno un centesimo, nell’intero triennio, per le attività di bonifica e
smaltimento di aree inquinate;
6)
se
sia intenzione dell’amministrazione, inerte sinora, agire legalmente nei
confronti del Fallimento della Vernici-Iplave e di
tutte le altre aziende coinvolte e responsabili, direttamente o indirettamente,
del disastro ambientali, costituendosi anche parte civile per i danni causati
alla collettività.
Calvi Risorta, 17/08/2017
I Consiglieri comunali