Rogo dell’Ilside:
in centinaia per le strade per la dignità e il riscatto!
Spazio Cales, 15 luglio
2017
Bellona/Sparanise (Ce). La rabbia e l’indignazione popolare si sono viste
in piazza ieri sera a Bellona, in provincia di Caserta, dove centinaia di
persone hanno sfilato per le strade del paese per chiedere verità sul rogo
dell’Ilside, centro di stoccaggio e smaltimento di
rifiuti industriali e veleni di altra natura.
Un incendio doloso ha colpito il sito lo scorso martedì. Le fiamme hanno
inghiottito tonnellate di rifiuti (alcuni dei quali stoccati con ogni
probabilità in maniera abusiva, essendo l’area posta sotto sequestro
giudiziario), sprigionando una densa nube nera.
Il fumo cupo e l’odore insopportabile hanno per giorni sovrastato le aree
circostanti, imponendo una sorta di spettrale coprifuoco nelle zone colpite.
Un disastro ambientale in piena regola consumatosi in uno scenario fatto di
inerzie, collusioni e complicità tra istituzioni, imprenditoria e camorra.
L’Ilside, infatti, era già andata in fumo appena
cinque anni fa. Oggi la storia si ripete, proprio come una farsa.
Una infinita querelle sulla bonifica e su chi avrebbe dovuto effettuarla,
su responsabilità mai individuate e su soldi spesi, assieme al disastro
ambientale, oggi sono l’innesco di rabbia e volontà di riscatto.
In centinaia si sono ripresi le strade, per gridare l’indisponibilità ad
essere carne da macello di questa nuova frontiera dell’arricchimento.
È evidente che una economia del disastro è in questi giorni all’opera, in
Campania e in altre parti del paese. Ogni incendio, ogni singolo rogo, è
appiccato nell’interesse di una qualche consorteria che calcola costi e
benefici in funzione dei propri obiettivi strategici, escludendo la variabile
della vita umana dall’orizzonte.
Mentre le autorità sciorinano il solito copione, tra lacrime di coccodrillo
e arrampicaggio sugli specchi, i danni sono
incalcolabili, compresi quelli alla salute.
Di fronte a tutto questo vanno serrate le fila, organizzata la rabbia e
raccolta la sfida di dare una risposta popolare e di massa, che punti ad una
critica di questo sistema a partire dai meccanismi perversi che questo disastro
ambientale permanete mostra con sempre maggiore chiarezza.
Mentre scriviamo una fumarola tossica emana dai terreni della ex Pozzi di
Calvi Risorta, pochi chilometri più a nord. I veleni inghiottiti dalla terra ci
restituiscono miasmi nauseabondi, insopportabili, letali. Lontano da occhi
indiscreti, dopo che l’area è stata recintata con cancellate dalla Procura, le
sostanze tossiche bruciano nel sottosuolo.
A fronte di un progetto affaristico che calpesta i territori e chi li abita,
a fronte di un paradigma di estrazione di profitto per mezzo della devastazione
ambientale e dell’attacco alla salute, sollevarci e lottare è l’unica risposta
di dignità possibile. Unire i focolai di lotta e le esperienze, allargare il
fronte costruendo consenso attorno alla radicalità, senza infantili fughe in
avanti, è l’obiettivo da perseguire per respingere gli attacchi e gettare
sabbia negli ingranaggi di questo indegno sistema di sfruttamento.
Ai nostri posti ci troverete!
Spazio Cales Occupato - Sparanise (Ce)
Visita www.CalviRisorta.com