LA FORZA DELLE PAROLE - ANALISI ELETTORALE
Agro caleno, 13 giugno
2017
Massimo Zona
E’ finita finalmente la
bagarre di questa ennesima elezione calena, che ha visto prevalere la compagine
di Giovanni Lombardi.
La cosa non mi meraviglia
più di tanto, assuefatto ormai, dagli anni che si rincorrono impietosamente, a
osservare come sempre più spesso ai giorni nostri le esposizioni serie e pacate
lascino il passo alle urla, alle offese, alle contumelie che, alla fine,
prendono il sopravvento.
Ma è proprio questo quello
che vuole il pubblico, oggi?
Evidentemente si, visto
che, a raccattare i conti, la politica dell’ingiuria, della bugia seriale,
dell’offesa gratuita, risulta vincente.
E’ anche vero, come diceva
John Stuart Mill, che il valore di uno stato, a lungo
andare, è il valore dei singoli che lo compongono e la convinzione di non far
parte di questi è fatto consolatorio di per sé, ma il raggiungimento di uno
scopo a lungo agognato vale il sacrificio di tanti valori gettati a piene mani
sull’altare del soddisfacimento del proprio ego?
E non mi si venga a dire
che, passata l’euforia della competizione, tutto tornerà come prima, perché
così si è sempre fatto a Calvi Risorta.
Non tornerà niente come
prima e anche la convinzione propria di essere stato comunque nel giusto, non allieverà la pesantezza di quanto si è detto e divulgato
dai balconi.
Tra l’altro, per restare
al pratico, bisognerà inventarsi anche un programma, totalmente ignorato nelle
premesse e posposto alla necessità di rivalsa e vendetta nei confronti del
nemico da abbattere.
In politica sarebbe forse
più giusto abolire la parola "avversari" e utilizzare “concorrenti”,
cioè coloro che pur su linee di partenza differenti, corrono insieme verso il
medesimo obiettivo, che è il bene comune. La logica amico-nemico, come
egregiamente enunciava Carl Schmitt, “ …è la radice
più profonda dell'insulto, della calunnia e, purtroppo, dell'ignoranza
politica.”
Auguro, dal profondo del
cuore, a Giovannino Lombardi un proficuo lavoro e mi auguro che quanto detto
sia interpretato come un contributo, seppur minimo, a spiegare l’evoluzione di
un fenomeno chiamato elezioni.
So benissimo che qualche
suo accolito avrà sempre qualcosa da ridire, ma non sarà certo qualche
sconosciuto Carneade a farmi perdere il sonno.
Lavorate bene, perché a
Calvi c’è tantissimo da fare.
Agli sconfitti resta ora
solo la resilienza, un modo intelligente e fattivo di continuare a credere nei
propri obiettivi e nei propri ideali.
E a quei due o tre ai
quali il nome potrebbe risultare ostico, espongo qui di seguito la sua
esplicitazione:
“La
resilienza è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti,
fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che
si incontreranno sul cammino. Il verbo "persistere" indica l’idea di
una motivazione che rimane salda. Di fatto l’individuo resiliente presenta una
serie di caratteristiche psicologiche inconfondibili: è un ottimista e tende a
"leggere" gli eventi negativi come momentanei e circoscritti; ritiene
di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente
che lo circonda; è fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è
prefissato; tende a vedere i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità,
piuttosto che come una minaccia; di fronte a sconfitte e frustrazioni è capace
di non perdere comunque la speranza.”
(Pietro Trabucchi,
psicologo sportivo)
Visita www.CalviRisorta.com