Napoli, appalti e corruzione: 69 arresti tra
politici e imprenditori
Il Messaggero, 15 marzo 2017
di Mary Liguori e Leandro del Guadio
L'inchiesta
sulla tangente per la ristrutturazione di Palazzo Teti Maffuccini a Santa Maria
Capua Vetere, che doveva diventare un «Polo della legalità», ma ha perso
per sempre i finanziamenti a causa delle ingerenze della camorra, si è rivelata
un vaso di Pandora. È un terremoto giudiziario quello che, all'alba
di oggi, ha sconvolto la politica e il mondo dell'imprenditoria campane.
Coinvolti anche docenti universitari.
Appalti, camorra e mazzette: settanta misure di custodia cautelare sono
state eseguite questa notte su richiesta della Dda di
Napoli (procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, sostituti Maurizio Giordano,
Alessandro D’Alessio, Luigi Landolfi, Catello Maresca e Gloria Sanseverino) per
accuse che vanno dalla turbativa d'asta ai reati di criminalità organizzata.
Tra le persone finite agli arresti domiciliari c'è Adele Campanelli, dal 2010
alla guida della Soprintendenza Archeologica.
Coinvolto il politico Pasquale Sommese,
consigliere regionale della Campania in quota Ncd. Ma
l'ex assessore regionale al Turismo ha accusato un malore, quando gli è stata
notificata una misura cautelare nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta
corruzione in un appalto nel napoletano. Destinatario di una misura cautelare
in carcere, Pasquale Sommese ha fatto appena in tempo a prendere atto delle
accuse che gli vengono mosse dalla Dda di Napoli, che
ha accusato un momento di debolezza. Tanto che in queste ore si sta valutando
quale soluzione adottare in relazione alle sue condizioni fisiche che restano
sotto vigile controllo da parte delle forze dell'ordine. Sin dal suo primo
coinvolgimento in questa vicenda (un anno e mezzo fa), pasquale sommese ha
sempre ribadito la propria estraneità alle accuse di aver condizionato appalti
o di aver incassato voti in cambio di favori, oltre a smentire qualsiasi legame
con la camorra casalese.
Al centro dell'inchiesta opere inerenti
l’intervento «Le Porte dei Parchi» a Francolise, Alife, Rocca
d’Evandro e Calvi Risorta. Il consigliere regionale Sommese e un suo fidato
collaboratore sarebbero intervenuti come referenti di due società per
garantire il finanziamento con fondi regionali delle opere pubbliche progettate
da una società napoletana. Oltre che per Sommese, il gip ha disposto
il carcere anche per Antonello Sommese, presunto factotum dell'ex assessore
regionale.
Questa mattina, un'ordinanza bis è poi
stata notificata all'imprenditore Alessandro Zagaria, già detenuto in un
carcere di massima sicurezza dal luglio scorso proprio per la vicenda
di Palazzo Teti. Arrestato insieme all'ex sindaco Biagio Di Muro, è ritenuto
l'«anello di congiuntura» tra la politica e il clan dei Casalesi.
Come detto, l'inchiesta delegata alla
Guardia di Finanza del comando provinciale di Napoli si basa su una serie di
appalti che sarebbero stati truccati a suon di mazzette e infiltrazioni
camorristiche in ambienti politici e imprenditoriali. Oltre che a Santa
Maria Capua Vetere, gli appalti finiti nel mirino della Dda
sono stati banditi per i comuni di Piedimonte Matese, Riardo, Casoria, Cicciano
ed Alife e riguardano molti beni di interesse storico e archeologico. Ma anche
Villa Bruno e alcuni lotti dei lavori alla Mostra d'Oltremare: tutte le gare nel mirino.
Filo conduttore tra la prima parte
dell'inchiesta e la retata di questa mattina la
"faccendiera" Loredana Di Giovanni, di Mugnano di Napoli. La donna è
nota per aver portato voti a Sommese durante l'ultima campagna elettorale per
le Regionali. Il suo ruolo, emerge dalle indagini, sarebbe stato quello di
consegnare tangenti ai politici per conto degli imprenditori.
Dall'aprile dello scorso anno, momento in cui è finita ai domiciliari, sta
collaborando con la procura.
In manette anche alcuni sindaci tra i
quali i primi cittadini di Aversa, Enrico De Cristofaro (coinvolto per il
periodo in cui era presidente dell'ordine degli architetti), i sindaci
di Riardo e Pompei e l'ex sindaco di San Giorgio a Cremano. Coinvolto
anche l'ex sindaco di Casapulla, Ferdinando Bosco. E Claudio Borrelli,
direttore Adisu.
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