CAPARCO QUATER: ECCO L’IDEA INNOVATIVA E RIVOLUZIONARIA DI VITO TAFFURI

Agro Caleno, 15 gennaio 2017

Massimo Zona

Che l’argomento Convento di Calvi desti molta attenzione, lo dimostra il fatto che l’articolo dell’intervista al dr. Luigi Iorio in merito alla presunta vendita del Seminario di San Paolo della Croce, da me postato solo due giorni fa, ha fatto registrare finora più di 950 contatti.

Segno che la sorte del vecchio edificio, che rimane ben fermo nella memoria popolare, sta a cuore a tutti.

Peccato che, come in tutte le cose di questo mondo, qualcuno ha pensato bene di creare subito allarmismo attorno ad esso, avvisando la popolazione che nei due edifici, l’ex complesso delle Suore Stimmatine e appunto il Seminario settecentesco, potranno essere ospitati fino a duecentocinquanta extracomunitari.

Da dove provengano queste informazioni non saprei dire, ma in genere Vito Taffuri risulta essere sempre bene informato.

Al di là però della notizia, il nostro pare avere cominciato in anticipo la campagna elettorale, gridando a tutta voce “la politica dorme!”

Abbiamo così scoperto che Calvi era stata già penalizzata dall’apertura della Rems ex UPG, quando poco prima si era inneggiato alla messa in funzione della struttura.

Abbiamo poi saputo che solo un ex amministratore, che ci risulta tra l’altro essere tra i principali responsabili, e non certo il minore, dello sfacelo amministrativo in cui versa oggi la nostra cittadina, è riuscito, da solo, ad opporsi al cambio della guardia medica da Calvi a Sparanise.

E ci è stato reso poi noto che solo lui (sottinteso il “che bravo” nel gergo taffuriano),  aveva rivolto l’invito al Commissario di stipulare una convenzione con lo Stato, che avrebbe limitato il numero dei profughi ad un massimo di 12, ignorando che la volontà del Prefetto potrebbe travalicare qualsiasi accordo con l’ente locale.

Non sappiamo quante di queste cose corrispondano all’esatta verità dei fatti.

Tanto però sembra bastato a Taffuri per mostrare il pollice verso all’ex sindaco Marrocco, reo di essersi seduto in prima fila il giorno dell’inaugurazione della Rems (ci chiediamo se l’avrebbe assolto, se si fosse seduto in terza fila).

Miglior sorte non ha avuto Giovanni Lombardi, al quale onestamente non si può addebitare nulla, visto che finora non ha avuto altra responsabilità che quella di perdere maldestramente le elezioni.

Lui, afferma Vito,  “sta studiando per suggerire al commissario straordinario Umberto Campini, la migliore soluzione in merito all’arrivo dei profughi, speriamo che ce la faccia prima dell’avvio della campagna elettorale”, come a dire che mentre il medico studia, il malato muore.

Poteva mai sopravvivere a questa raffica giustizialista, Antonello Bonacci, che “fa sentire la sua voce ogni cinque anni, questa volta è stato però più fortunato perché il mandato amministrativo è terminato tre anni con anticipo”?

A parte il fatto che Antonello è stato l’unico in questi anni a svolgere un compito assennato e professionale nel fare opposizione (ci sono gli atti a dimostrarlo, non gli articoli del buon Vito), viene fuori che “Calvi avrebbe bisogno di una vera rottamazione,  che però non c’è”, e quindi, continua il nostro con spavalda sicurezza, “i cittadini torneranno al vecchio sistema già collaudato sicuramente.”

Vecchio sistema rappresentato, a quanto pare da Caparco.

Insomma, nella tirata di Taffuri ce n’è per tutti, rottamati insieme alla grammatica e alla sintassi italiana, tranne evidentemente che per la vecchia guardia.

Quella stessa che ci ha portato fin qui: al collasso economico e sociale.

Ma davvero, Vito, ci meritiamo questo?

 

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