Area ex Pozzi: questa mattina (20 novembre)
il presidio davanti ai cancelli per chiedere la bonifica. Il Comitato per
l’Agro caleno: “Ci mobiliteremo finché non saranno spente le fumarole”
Comitato
agro caleno, 20 novembre 2016
Stamattina,
come annunciato, si è tenuto il presidio del Comitato per l’Agro Caleno nello
spiazzale antistante la ex Pozzi, a Sparanise. Com’è
ormai noto, i militanti hanno lanciato l’allarme rispetto al preoccupante
fenomeno delle ‘fumarole’ tossiche che da mesi emanano miasmi dal terreno
dell’ex area industriale senza nessun intervento risolutivo da parte delle
autorità.
Un
fenomeno che, denunciano dal Comitato, dura in realtà da decenni e che
periodicamente si ripresenta, prima nell’indifferenza dei più, stavolta nel
clamore generale alimentato da anni di battaglie ambientaliste.
L’ex
Pozzi è stata, infatti, teatro di dure lotte nel corso degli ultimi anni. Prima
a causa della mega centrale termoelettrica realizzata nella parte ricadente nel
territorio di Sparanise – fortemente voluta dall’allora sindaco Antonio Merola
– e, più recentemente, a causa di un’altra centrale che l’imprenditore
Francesco Iavazzi avrebbe voluto impiantare
nella parte di competenza del Comune di Calvi Risorta.
È
stata proprio l’opposizione a quest’ultimo impianto, che doveva essere
realizzato proprio a ridosso dell’area oggi interessata dal fenomeno delle
‘fumarole’ tossiche, ad aver dato il via a una lunga battaglia per la bonifica.
In particolare, la presenza massiccia di rifiuti tossici interrati era stata
una delle motivazioni per cui il Comitato si opponeva all’edificazione della
Centrale.
L’impianto
a oggi non è stato realizzato e tutto sembra andare nella direzione di una
vittoria da parte delle comunità calene in lotta.
Di
recente, vi è stato uno stanziamento di 15 milioni di euro da
parte della Regione Campania nell’ambito del Patto per
il Sud per una messa in sicurezza, classificazione ed eventuale
bonifica del sito. Dopo aver accolto con favore la notizia, il fronte
ambientalista ha però precisato di essere determinato a vigilare affinché
questa ingente somma sia realmente utilizzata allo scopo e non finisca nelle
mani dei soliti speculatori.
Per
ora l’attenzione resta però puntata sulle emissioni tossiche delle
fumarole: “Ci mobiliteremo finché non saranno fermate e l’incendio,
frutto dell’autocombustione dei rifiuti chimici interrati, non sarà spento”,
promette il Comitato.
Al
presidio erano presenti anche alcuni esponenti politici di Calvi, assente il
commissario prefettizio Umberto Campini.
Mentre da Sparanise ha partecipato l’amministrazione comunale al completo che,
per bocca del sindaco Salvatore Martiello,
ha promesso completo sostegno alla lotta del Comitato per l’Agro Caleno: “Se
entro i prossimi giorni il problema non sarà risolto, siamo pronti a
intervenire con le ruspe anche al di fuori della nostra competenza
territoriale”.
Insomma,
pare che l’Agro Caleno si prepari di nuovo a scendere sul piede di guerra.
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