BOCCIATI IN DIRITTO - II PARTE

LE SOLITE DICERIE “INTELLIGENTI” DI LOMBARDI E CIPRO NELLA LORO “AVIDA” SCALATA ALLA POLTRONA

Calvi RisorGe, 02 novembre 2016

 

L’ultima uscita di Lombardi & Cipro, nel manifesto “giallo”, è stata quella di addebitare all'amministrazione Marrocco le "responsabilità" derivanti dalla sottoscrizione del contratto per i lavori di manutenzione della rete idrica e fognaria e di completamento degli impianti di depurazione delle acque reflue con la ditta "Fontana Giovanbattista s.r.l.", senza attendere l'informativa antimafia da parte della Prefettura.

Questi signori, che si propongono come futuri amministratori, dovrebbero però sapere che il decreto legislativo n. 159/2011 prevede che l'informazione antimafia, in assenza della banca dati nazionale unica, attivata solo il 7 gennaio 2016, debba essere rilasciata dal Prefetto entro 45 giorni dalla richiesta fatta dal comune e che, decorso tale termine, si possa regolarmente procedere alla sottoscrizione del contratto.

Tale procedura è stata perfettamente seguita dall'ufficio tecnico, tenuto conto che il finanziamento di questa opera fondamentale sarebbe andato perduto se i lavori non fossero iniziati entro il 31/12/2015, con l'accertamento di gravi danni erariali, e che la Prefettura ha invece provveduto a dare risposta dopo quasi 15 mesi dalla richiesta degli uffici! Anzi l’ente ha atteso 60 giorni prima di stipulare il contratto rogato da un segretario generale che ha contollato tutta la documentazione, quale sigillo di legalità per l’ente. Inoltre il Sindaco, prima di procedere, ha richiesto un appuntamento in prefettura incontrando i funzionari preposti, i quali dopo verifiche e controlli hanno affermato verbalmente che al momento non vi erano condizioni di interdittiva.

D'altro canto questi signori dimenticano che per la stessa società Fontana, così come per altre società poi raggiunte da interdittiva, anche la SAUP, da loro tanto decantata, ha agito nello stesso identico modo (si vedano gli appalti aggiudicati per conto dei comuni di Marigliano e di S. Tammaro), e che sotto la gestione del commissario prefettizio, dott. Campini, gli uffici comunali hanno provveduto, non più tardi di qualche settimana fa, a pagare centinaia di migliaia di € alla ditta Fontana. Se poi, per ipotesi, l'appalto fosse stato aggiudicato nel 2016, la consultazione della banca dati nazionale unica non avrebbe rilevato l'esistenza di provvedimenti interdittivi, consentendo l'immediata sottoscrizione del contratto.

L'amministrazione Marrocco, dunque, nulla c'entra con un problema del sistema complessivo che fa capo al Ministero dell'Interno e alle Prefetture. Essa ha agito nel pieno rispetto delle regole, evitando gravi danni erariali e consentendo così che i lavori venissero nuovamente finanziati. 

Per quanto riguarda gli altri aspetti di cui veniamo accusati, come l’assunzione dell’ing. Ferriello, tra i tanti comuni contattati, ad autorizzare un proprio funzionario tecnico a svolgere una parte dell’orario di lavoro a scavalco presso il comune di Calvi Risorta, mediante convenzione ex art. 14 del CCNL 22/01/2004, il comune di Marano è stato l’unico a prestarci un tecnico. Mentre per la nomina dei membri di una commissione di gara, era un atto di stretta competenza dirigenziale che nessun amministratore può sindacare (principio di separazione tra politica e gestione, in vigore da circa 25 anni)! Per pura e semplice informazione, giusto per fugare qualsiasi dubbio in proposito, già all’epoca tutte le misure che richiamano l’ing. Buonocore erano decadute, tanto che il 6 ottobre 2016 il tribunale lo ha assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste.

Giovanni Lombardi e Giuliano Cipro, con i loro ridicoli manifesti, dimostrano ancora una volta di ignorare le leggi vigenti, e di voler trovare solo dei pretesti per attaccare quegli avversari politici che possono bloccare la loro avida corsa alle poltrone di sindaco e vice-sindaco.

Dicano piuttosto ai cittadini se siano disposti a rinunciare agli 8.000,00 € di rimborso spese legali che i caleni dovrebbero pagare per un loro sfizio, e se, come abbiamo fatto noi, rinuncerebbero alle eventuali indennità di funzione. Se la risposta è no, li invitiamo gentilmente ad astenersi dal proferire altre cavolate.

Dott. Giovanni Marrocco e il Gruppo Calvi RisorGe

 

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