PASSO E CHIUDO COL DISSESTO… IN ATTESA DELLA
CATARSI
Agrocaleno,
12 ottobre 2016
Massimo
Zona
E
sono giunto al termine di questa triade di post dedicata al dissesto della
nostra cittadina, dissesto che ho cercato di descrivere nella maniera più
obiettiva e distaccata possibile, anche se più di qualcuno dei miei amici
mi ha rimproverato di far trasparire i miei pensieri e le mie convinzioni in
modo più che palese.
Forse
è vero, ma spero che, più di tutto, traspari da questi post l’amore
incondizionato che ho per la nostra cittadina.
E
alla fine delle riflessioni, dei giudizi che più o meno ho dato, delle
convinzioni espresse sulle responsabilità dei singoli, resto convinto che non
vi potrà essere riscatto se non attraverso l’unione delle migliori forze che
compongono la nostra cittadina.
Diceva
quel vecchio filosofo della storia politica calena che è Alberico Martino, che
è perfettamente inutile vincere le elezioni, se poi non si dispone di una
squadra in grado di portare adeguatamente avanti il programma.
Aggiungo
io, che se le prossime elezioni saranno improntate alla consueta logica di
appartenenza a gruppi e famiglie, non si arriverà da nessuna parte.
E’
il momento di ricorrere a tutte le valenze che offre il panorama cittadino,
valenze che pure esistono in ogni schieramento come nelle liste di Lombardi, di
Marrocco e di Caparco.
Superare
gli antagonismi e le ambizioni personali in nome di un ideale superiore, ecco
l’obiettivo al quale debbono tendere tutti.
A
cominciare da Giovanni Lombardi, medico stimato e simpatico a tutti, che ha
involuto, a mio avviso beninteso, la propria immagine di uomo buono e
riflessivo, attuando ultimamente una politica di una virulenza verbale senza
precedenti, che ha indotto molti a chiedersi su dove il dottore basasse la
propria sicumera, visto che non aveva mai svolto alcun compito politico, tale
da essere definito un valente esponente di quel mondo.
Un
buon bagno di umiltà potrà rilanciare la sua immagine e riproporla a livello
più universale sullo scacchiere cittadino, a patto che non si faccia più
influenzare da quei “consigliori” che, pur potendo in
passato, si sono dimostrati totalmente inaffidabili e vuoti dal punto di vista
politico.
Come
dicevo nel titolo, ci vuole questa catarsi che purifichi tutti dai veleni
accumulati negli ultimi venti, venticinque anni di amministrazioni comunali.
Certo,
ci potrà essere qualcuno che sarà tentato di tornare alle vecchie logiche delle
famiglie, degli amici, dei parenti e compagni di merende.
Ma
che non potrà far nulla, se avrà di fronte il mondo nuovo della politica
calena.
E
se, nonostante ciò, riuscisse comunque a risultare vincitore, vuol dire che il
popolo caleno, che ha votato in democrazia, se l’è ampiamente meritato.
E
glielo lasceremo tutto quanto.
Perché
vedete amici, la democrazia è un arma bellissima e contraddittoria insieme.
Permette
a tutti, ma proprio a tutti, di avere voce in capitolo, col risultato poi che
il voto di una persona egregia, colta, intelligente e preparata vale, alla
fine, come quello di un emerito imbecille.
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