CI MANCAVA SOLO LA BANCAROTTA!
Agrocaleno,
06 ottobre 2016
Massimo
Zona
E’
stato finalmente dichiarato il dissesto comunale, dopo anni di cicale frinenti
con dissennate iniziative, mutui incoscienti e prestiti a breve, lungo e
lunghissimo termine.
Coloro
che si sono succeduti in questi anni, tutto hanno fatto meno che amministrare,
come dice la legge, con il buon senso di un “bonus pater familiae”.
Forse
l’unico ad avere meno colpe, anche se il più bersagliato da Giovanni Lombardi,
è proprio Giovanni Marrocco, trovatosi col classico cerino in mano all’ultimo
stadio di una decadenza politica, sociale, economica e morale che non ha
precedenti nella nostra cittadina.
Auguriamoci
solo, o meglio ad augurarselo sono in tanti ex sindaci, che la denuncia di bancarotta
riguardi solo il lato finanziario – amministrativo della questione e non sfoci
anche in non augurati aspetti penali.
Di
tale situazione, crediamo, non deve essere troppo soddisfatto neppure Giovanni
Lombardi, che con insolita pervicacia ha perseguito il suo scopo di far cadere
l’amministrazione, attaccandola spesso e volentieri con articoli di violenza a
volte inaudita.
A
nulla sono valsi i consigli alla moderazione dell’altro componente della lista,
Antonello Bonacci, che alla fine s’è trovato costretto, dopo
un’autoproclamazione a futuro sindaco del rampollo di casa Lombardi,
evidentemente non concordata e mal digerita, a prendere la dovuta distanza dai
toni e dai contenuti dei manifesti dello stesso.
E’
proprio di questi giorni, inoltre, l’invito di Bonacci a restituire il logo del
movimento di Rinascita Calena, che tanto successo aveva mietuto nelle
precedenti elezioni con più di settecento voti di preferenza, tra i quali, lo
dico orgogliosamente, c’era anche il mio.
Atto
che sancisce ufficialmente la presa di distanza tra i due.
Perché
tanto astio nei confronti di Marrocco, e ultimamente anche in quello di Caparco, non è dato da capire, considerando anche che,
stranamente, nulla è mai stato addebitato all’ex sindaco Zacchia, con
un’amnesia che appare per lo meno sospetta.
Con
una simile diaspora, la corsa verso la massima autorità cittadina appare ora
ben più difficile per Giovanni Lombardi, così come per Giovanni Marrocco, anche
lui privato anzitempo dell’apporto indispensabile di Nicola Cipro.
Non
ha giovato al primo la virulenza degli attacchi per lo più personali al sindaco
uscente, non giustificati da alcuna esperienza dello stesso nel campo
specifico, a meno che l’essere figlio di un politico consumato come Benedetto
costituisca di per sé una garanzia di affidabilità estrema, il che è tutto da
dimostrare, né al secondo ha giovato l’avere trattato con estrema sufficienza
l’alleato di sempre, al punto da costringerlo al ritiro.
Difficile
pensare come riescano ora a rinforzare le loro roccaforti sguarnite di tanti
difensori, che rimpiazzare non sarà facile e, ancora più difficile, riuscire a
rintuzzarne gli attacchi qualora decidano di conquistare in proprio il comune.
Certo
è che, questa volta, chiunque vinca si troverà ad amministrare solo le macerie
di quella che è stata, tanto tempo fa, una bellissima e ridente cittadina.
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