Calvi Risorta: Apertura straordinaria del
castello aragonese in fase di restauro
Caserta24ore,
08 agosto 2016
Giuseppe
Borrelli
Rinasce
a nuova vita, dopo secoli di abbandono e degrado, il Castello Aragonese di
Calvi Risorta. E riprende vigore, al contempo, l’antico sogno del museo
dell’Antica Cales nei locali del Castello e della Dogana Borbonica.
Ma
la sfida, adesso, è completare l’opera, affinchè non
rimanga l’ennesima incompiuta cattedrale nel deserto. Si è svolta nella prima
mattinata di ieri, (domenica 7 Agosto) la presentazione al pubblico dei
rinnovati ambienti esterni della fortezza medioevale; a seguito del
completamento della prima “tranche” di lavori posti in essere dalla
Soprintendenza archeologica delle province di Napoli e Caserta.
Il
folto pubblico intervenuto, ha potuto ammirare la monumentale bellezza ed
imponenza del bastione, il fascino naturalistico delle strade attigue al
castello, debitamente protette e messe in sicurezza dalle staccionate in legno;
ed il vasto fossato che, anticamente, circondava la fortezza.
Ma
l’interesse maggiore dei visitatori si è focalizzato sulla passerella in legno,
sospesa nel vuoto, che introduce al castello. Un opera ideata per ricalcare e
richiamare la posizione di quello che un tempo era il ponte levatoio del
bastione.
Una
sorta di piccola “skyline” in legno che permette agli appassionati di poter
provare l’ebbrezza di entrare nel maniero medioevale, letteralmente sospesi nel
vuoto. Allo stesso identico modo nel quale, nell’antichità, i visitatori del
castello percorrevano il ponte levatoio, sospesi sul fossato di protezione; il
quale, presumibilmente, doveva, all’epoca, essere pieno di acqua.
La
visita al bastione è stata guidata dal Soprintendente, dott. Antonio Salerno,
funzionario responsabile della sede calena dell’ente archeologico, il quale ha
illustrato ai visitatori la storia del castello e la vita quotidiana degli
antichi abitatori del sito. Entusiastici i commenti degli appassionati e dei
visitatori intervenuti, che hanno potuto ammirare le maestose mura di cinta
della fortezza; tuttora in ottimo stato di conservazione.
Si
dovrà attendere, adesso, il completamento del secondo lotto di lavori al
castello; quello relativo, cioè, agli ambienti interni, per poter consegnare,
definitivamente, l’opera al suo antico splendore e, si spera, ad una sua
proficua e stabile vocazione futura.
Intanto,
però, dovranno essere sistemate le vie di accesso, attraverso la previsione di
una maggiore funzionalità e fruibilità delle stesse. Con adeguate vie di
entrata ed uscita. Dovrà essere apposta una corretta pavimentazione delle
predette vie; in quanto lo sterrato, ora presente, si trasformerà, in breve
tempo e con le prime piogge, in fango e pozzanghere.
Andranno,
quindi, allestiti dei posti auto, per evitare soste selvagge in una strada a
ridosso della Casilina e che già riceve, nei giorni di festività, decine di
fedeli che si recano nella attigua Cattedrale Romanica per le funzioni
religiose. E dovrà, infine, essere “inventata” una vocazione funzionale e
proficua dell’opera, affinchè, la stessa, non diventi
una continua immissione di danaro “a fondo perduto”.
Cosa
questa che ne decreterebbe, in breve tempo, l’immediato ritorno all’oblio ed
all’abbandono.
Una ipotesi possibile, potrebbe essere, al termine dell’integrale completamento
dell’opera, il trasferimento nella fortezza dei locali uffici della
Soprintendenza. Tale scelta consentirebbe una cura e preservazione continua del
sito, attraverso l’opera del personale competente, istituzionalmente adibito a
tale mansione.
Cosi come l’ultradecennale progetto del museo dell’Antica Cales, all’interno
del castello, potrebbe assicurare un minimo di entrate economiche, utili alla
gestione del maniero.
Non
andrebbero, probabilmente, nemmeno scartate preventivamente, poi, anche ipotesi
più fantasiose di potenziale redditività dell’opera a fini gestionali; quali,
ad esempio, la concessione temporanea di piccoli spazi ai privati, per
manifestazioni e celebrazioni. O l’allestimento di una qualche attività di tipo
recettivo, anche nei locali della Dogana Borbonica. Ma tutto ciò, è in là da
venire ed è, allo stato attuale, relegato a mera progettualità eventuale.
Oggi,
però, finalmente, dopo tanto tempo il primo passo è stato compiuto, e Calvi
Risorta ha di nuovo il suo Castello Aragonese.
Visita
www.CalviRisorta.com