E DULCIS IN FUNDO… LA PERDITA DI MEMORIA
Calvi RisorGE,
09 luglio 2016
Ci scusiamo con i cittadini
per il logorroico articolo e per il contenuto. Non vogliamo assolutamente
apparire come quelli che puntano il dito esclusivamente per accusare, ma essere
tacciati per disonesti, disamministratori,
incompetenti, non può farci esimere dal cominciare a dire nomi, cognomi e
misfatti dei nostri predecessori, coloro i quali, “senza alcuna vergogna”,
dichiarano di aver portato la “legalità a Calvi Risorta”.
Una legalità che, stando alle
notizie che pubblichiamo con questo primo articolo, sembra alquanto
compromessa. NOI che, in 20 mesi di mandato, rinunciando in primis a soldi che
ci spettavano di diritto, ci siamo messi al servizio della comunità e con
enorme sacrificio abbiamo cercato di ripristinare le sorti del comune,
districandoci, con non poche difficoltà, per tenere in equilibrio il bilancio. Onore
e merito al Commissario prefettizio per il lavoro che sta svolgendo, ma lui è
un tecnico non un politico.
“La politica” avrebbe
sicuramente optato per delle scelte meno drastiche a tutela dei cittadini. E’
bene che si sappia che le colpe dei disagi che oggi stiamo vivendo sono da
addebitare esclusivamente a chi ha voluto il commissariamento a Calvi Risorta:
il Gruppo Uniti per la Rinascita Calena e il loro Candidato a Sindaco dott.
Giovanni Lombardi, a cui ribadiamo ancora una volta che l’opposizione si fa
partecipando attivamente alle sedute comunali, palesemente disattese, e non
attraverso messaggeri, oltretutto consigliati in malafede, col solo
intento di colpire la persona.
Ora BASTA!
Ci sembra strano che, nell’ultimo manifesto pubblico, gli amici
della sezione calena del Partito Democratico si siano dimenticati di citare il
“prezioso” contributo che l’amministrazione Zacchia ha apportato alla
situazione finanziaria trovata oggi dal Commissario prefettizio: eppure si
tratta di un’amministrazione “a forte trazione PD”, come loro stesso ci tengono
a definirla, in carica dal 15 giugno 2004 al 29 dicembre 2008, con vice-sindaco
il sig. Remo Cipro, zio dell’attuale segretario cittadino del PD, Giuliano
Cipro.
Nessun problema, possiamo benissimo rinfrescare loro la memoria.
Trattasi di quell’amministrazione che, tra una cronaca
giudiziaria e l’altra, ha provveduto:
ü a pagare la somma di € 67.235,61 in
favore della ditta “General Impianti” per lavori mai realizzati presso
l’edificio Polivalente di Via Cales, con conseguente condanna per danno
erariale da parte della Corte dei Conti;
ü ad aumentare, con una modifica allo Statuto, il numero degli
assessori di due unità rispetto a quelli previsti per legge, aggravando, con
ulteriori costi, il bilancio comunale;
ü ad omettere l’invio al Ministero dell’Interno, per il tramite
della Prefettura, di tutta una serie di semplici attestazioni, che si sono poi
tradotte in drastici
tagli ai trasferimenti erariali erogati al nostro comune, quantificabili in €
504.782,65, tra maggiore gettito ICI derivante
dall’individuazione dei fabbricati fantasma e di quelli per i quali sono venuti
meno i requisiti per il riconoscimento della ruralità (€ 164.847,70), risparmi
di spesa teorici sui costi della politica (€ 51.170,10), recupero coattivo del
debito maturato dal comune nei confronti del Commissariato per l’emergenza
rifiuti (€ 282.467,07) e mancato rispetto del Patto di Stabilità 2006 (€
6.297,78);
a) a mettere in piedi una scellerata gestione degli autovelox fissi
che ha comportato non solo l’accertamento, da parte della Corte dei Conti, di
un danno erariale di diverse decine di migliaia di euro causato dai membri
della giunta Zacchia, ma anche un debito nei confronti di Poste Italiane di € 222.861,05, non previsto in bilancio, accumulato per la spedizione di
decine di migliaia di verbali; un contenzioso che resterà pendente per almeno
altri 10 anni, presso il Giudice di Pace di Pignataro Maggiore, con condanna
del comune a continue spese di giudizio, in prospettiva per centinaia di
migliaia di € e un contenzioso aperto con la ditta per il pagamento di altri
42.403,55 € non previsti in bilancio;
Sempre
la stessa amministrazione ha provveduto:
ü ad installare i giochi nella villetta comunale del valore di
7.000,00 € pagandoli 14.000,00 € circa (come accertato nel conseguente giudizio
penale);
ü ad accendere, nell’anno 2008, ben 10 MUTUI con la Cassa Depositi
e Prestiti per lavori di “riqualificazione funzionale di strade urbane e di
alcuni tratti di rete idrica e fognaria” e per il rifacimento della “Palestra
Don Milani” per €
2.328.000,00; mutui assistiti da contributi concessi
dalla Regione Campania, da cui scaturiscono i seguenti effetti negativi,
inutilmente anticipati dalle opposizioni all’allora Commissario Prefettizio:
a) aumento del tasso di indebitamento, a causa di mutui da
rimborsare fino al 2030 per la realizzazione di strade devastate già da alcuni
anni;
b) la crisi di liquidità che ha determinato poi il ricorso
all’anticipazione di tesoreria, visto che la Regione Campania non rimborsa le
rate di ammortamento anticipate dal comune;
c) il non rispetto del Patto di Stabilità nell’anno 2010, quando i
lavori realizzati sono stati pagati, con un taglio di 422.000,00 € dei
trasferimenti erariali.
Ancora,
Zacchia/Cipro, ha provveduto:
ü a contrarre un prestito obbligazionario, nell’anno 2006, di € 2.528.611,41;
ü a tentare di contrarre un mutuo di 128.000,00 € per la
realizzazione delle gradinate del campo di calcio ed un mutuo di altri
660.000,00 € (quota direttamente o indirettamente a carico del comune del
complessivo finanziamento di € 990.000,00) per il progetto di ristrutturazione
della scuola media, che comunque hanno lasciato lo strascico di un contenzioso
aperto per le spese tecniche e progettuali;
ü a produrre un debito di € 282.767,87, accertato dal commissario
ad acta in forza del disposto normativo della Ordinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri n. 3693 del 16 luglio 2008, maturato nei confronti dei
consorzi di bacino disciolti;
ü a generare un debito di € 711.186,13 nei confronti della E.CO.
Quattro e del Consorzio EGEA, senza copertura in bilancio, oggetto oggi di due
contenziosi dall’esito incerto;
ü a non richiedere, al gestore della piscina, il pagamento del
canone per il periodo agosto/dicembre 2006 e a non accertarsi della (mancata)
installazione del contatore per l’addebito delle fatture idriche, con una
potenziale perdita di decine di migliaia di €;
ü a far maturare fatture per € 2.357.676,38 verso enti e fornitori
vari, riferite esclusivamente al loro periodo di amministrazione, e lasciate
inevase, quale pesante eredità all’amministrazione successiva; di queste
fatture è stato necessario prevedere anche una maggiore spesa rispetto
all’impegno inizialmente assunto per € 1.061.673,97;
ü a lasciare ulteriori richieste di pagamento relative a crediti
certi, liquidi ed esigibili, che non trovavano evidenza nelle citate fatture
per altre centinaia di migliaia di € (Agenzia dei Segretari, indennità di
funzione agli amministratori, franchigie assicurative, conguagli per energia
elettrica,…);
ü a fare andare in prescrizione le entrate per i canoni di
servizio del servizio idrico integrato per gli anni 2001, 2002 e 2003 (in
prescrizione, rispettivamente, nel 2006, 2007 e 2008), non versate dagli utenti
morosi;
ü a riconoscere debiti fuori bilancio, tra i tanti, per €
98.711,04 relativi a fatture per forniture di energia elettrica, riconosciute
solo dopo due anni e mezzo dalla loro presentazione, con l’addebito nel mentre
di interessi moratori per € 7.559,29 a carico del bilancio comunale.
Potremmo continuare all’infinito ad illustrare quanto prodotto
dalla “trazione” del PD, la stessa che muove oggi la macchina di “Uniti per la
Rinascita Calena”, ma crediamo che tanto sia sufficiente a far recuperare loro
la memoria persa e rendere edotti i cittadini semmai non ne fossero già a
conoscenza.
Poiché, a norma di legge, il
Commissario, a seguito del pre-dissesto deliberato in
data 5 luglio, e precisamente entro 90 giorni dalla data di esecutività della
delibera, dovrà predisporre un piano di riequilibrio finanziario pluriennale
della durata massima di 10 anni, auspichiamo che il dott. Campini
continui la linea di risanamento avviata dalla nostra amministrazione.
LA NOSTRA È STATA UNA POLITICA DI RIGORE.
Cogliamo pertanto
l’occasione per suggerirLe, dott. Campini,
di apportare una modifica allo Statuto, modifica prevedibile nelle situazioni
eccezionali, come in caso di dissesto e pre-dissesto,
la quale sancisca che, per tutta la
durata del risanamento, gli amministratori rinuncino alle indennità di funzione
loro spettanti.
Sulla scia del nostro esempio…
quando è evidente che amministrare per e con il popolo diventa sempre più una MISSIONE.
Giovanni Marrocco e il Gruppo Calvi RisorGe
Visita
www.CalviRisorta.com