Il picchio e il gufo, la malafede e l’odio
Demetra Webtv, 07 luglio 2016
Il Commissario venne
intervistato dinanzi ad una pubblica adunanza, organizzata da un noto
avversario dell’ex Sindaco Marrocco, il quale, con microfono alla mano, lasciò
il dott. Campini esternare le sue osservazioni a
ruota libera.
Appena il Commissario
riferì ai presenti che il contratto per la gestione del servizio rifiuti,
stipulato da Marrocco, era all’avanguardia, qualche gufo alle spalle del
microfonista, divenne giallo in viso.
A questo punto
l’organizzatore della manifestazione non poteva lasciare che il messaggio del
Commissario potesse riabilitare il dott. Marrocco; allora, come un picchio alle
prese con un tronco, formulò domande fuori dal contesto argomentativo, affinché
venisse estorto al Commissario qualche mezza frase che potesse “inchiodare” il
nemico Marrocco.
Così quando Campini disse che nelle casse comunali non c’erano soldi
(cosa dichiarata da Marrocco fin dal suo insediamento) il picchio, con un
sorriso da commedia napoletana del seicento, costellato da sorrisi sornioni di
elettori di Lombardi, (pochi in verità) chiese al Commissario: chi ha provocato
questo buco?
Costoro speravano che
venisse pronunciato il nome di Marrocco, ma il Commissario nulla potette dire a
discapito dell’ex Sindaco, non ritenendolo responsabile, lasciando delusi tutti
quelli che parteciparono all’adunanza, molti dei quali furono presenti non per
il bene della comunità, ma solo per calpestare l’immagine, anche di uomo, di
Giovanni Marrocco.
Ovviamente il gufo
retrostante, scuro in volto per non poter sbandierare frasi commissariali utili
ad inginocchiare il rivale politico, si avvicinò sempre più al cronista, un
tempo rivali, oggi amici, quasi a suggerirgli chissà cosa, ma inutilmente,
perché il Commissario, come un fiume in piena, fece chiaramente intendere che
Marrocco non fu un pessimo amministratore.
Il picchio, così, non
mancò di agire in malafede con un articolo (non si sa da chi scritto),
pubblicato qualche giorno dopo la dichiarazione del Commissario, riportando
frasi trite e ritrite, che avessero comunque un fine: quello di attaccare il
nemico personale, senza rendere alcun servizio pubblico della notizia veritiera
(cosa che spesso, o quasi sempre, il picchio dimentica, o non riesce a tenere
fede).
Il gufo, arrabbiato per
non essere riuscito ad avere conferme dal Commissario delle tante inesattezze
pubblicate, ha preferito studiare (per la prima volta) i Promessi Sposi da
Internet, ignaro, però, che la Provvidenza (di manzoniana memoria) si scrivesse
con la “p” maiuscola.
Sul punto il gufo, non
avendo argomenti intelligenti e convincenti per neutralizzare le tante
affermazioni veritiere proferite dall’Avv. Taffuri, con odio profondo ha scelto
la strada dell’offesa, che appartiene a chi non vuole ammettere i propri
sbagli.
Invitiamo, a questo punto,
il gufo a fare una ricerca su Internet della Divina Commedia, perché possa
apprendere i vari gironi dell’Inferno e da chi sono popolati.
Ci chiediamo, perché il
gufo, nipote del falco, ha tanto interesse di diventare amministratore del
nostro comune? credete veramente che gli stia a cuore la questione TARI per la
cittadinanza? dove era quando lo zio falco veniva condannato dalla Corte dei
Conti per aver mal gestito i nostri soldi? perché non ha difeso i cittadini
anche in quell’occasione?
La risposta agli elettori.
Associazione Demetra Webtv
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