Da Giovanni Pezzulo a Sonia Quaranta (passando per Maria Luisa Belloni, Pamela Bonacci, Isabella Izzo e Carlo
Guglielmo Izzo) III capitolo
Massimo
Zona, 17 giugno 2016
Chissà se il
mio amico Giovanni Pezzulo, ora proprietario della Casa Editrice
Edizioni Italia, ricorda il suo intervento sul periodico “Le Muse”, edito
dall’Associazione “Amici della Musica” di Pignataro Maggiore.
Ho ritrovato
quel numero, pubblicato a settembre 2007, dove Giovanni narra di un
"episodio di reazione" avvenuto a Vitulazio, subito
dopo l’insediamento del nuovo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II,
avvenuto in data 17 marzo 1861. L’articolo offre uno spaccato molto
interessante della vita di allora e rappresenta, senza ombra di dubbio, come i
campanilismi fossero anche a quel tempo molto forti e radicati. Al punto che il
sindaco della vicina cittadina di Bellona si premura di denunciare presunte
attività sovversive da parte dei cittadini di Vitulazio, proprio durante
il secondo giorno della Festa religiosa della Madonna dell’Agnena, asserendo, con disarmante esagerazione, che durante
la festa i “naturali”, e cioè i cittadini del luogo, si erano dati a gridare:
“Viva Francesco II (di Borbone)”. Poco importa, come sarà appurata nella
dettagliata analisi di Giovanni, che solo due contadini avessero inneggiato al
vecchio re borbone e che entrambi fossero
completamente ubriachi. L’episodio dà la misura di come, anche in quei tempi,
ci fossero persone che ricorrevano a tutto per ingraziarsi i potenti di turno. Penserà
il Giudice di allora a far luce sulla vicenda, relegandola ai suoi reali
contorni di verità.
“Il vero e
il falso viene alla luce…. E a Lei si denunzia spesso il falso. Chi denunzia il
falso è nemico della patria, è il ricercatore di vendette private, è il
disturbatore di quella pace che tanto si ricerca dalla gente..”
Per restare
nell’ambito della poesia, conservo con cura e amore la raccolta “Come
foglie al vento” di Maria Luisa
Belloni, mia collega a Milano fin dai tempi della gloriosa Fina Italiana.
Ma l’amicizia non avrebbe addolcito il giudizio, se veramente non avessi
trovato, nei suoi scritti, la grande dote di Maria Luisa di “saperci illuminare
di una luce immensa con brevi intensi impulsi” (dall’introduzione di Emanuele Skoufas), regalandoci così una lettura fresca e leggera,
che resta ancorata nel cuore.
Dolore
Spargerò
manciate di poesia
sopra un campo di
dolore vero.
Raccoglierò
inusitati
fiori del pensiero.
Tra i libri
autoprodotti merita un cenno quello di Pamela
Bonacci “Due fratelli, un solo amore”.
Come tutti i libri di questo genere, al di là della bontà e dell’originalità
della trama, appare evidente la mancanza di un correttore di bozze
professionale, nonché di un editor che, nel caso di Pamela, avrebbe aiutato la scrittrice ad esprimersi
in maniera più compiuta, arrecando un grosso valore aggiunto alla sua opera.
“Ben vestito e dai modi molto educati, era un bel ragazzo e Lorella che si
sentiva da troppo tempo sola allungò la mano: “Piacere, sono Lorella.”
“Il piacere è tutto mio Lorella, io mi chiamo Luigi; le andrebbe di fare
una passeggiata?” Lei aveva appena finito di consumare il caffè.”
Altra scrittrice e altro genere. Quello fantasy intrapreso dapprima con “Habor – Storia di un regno” e poi con “La
schiava dei Tudor”, quest’ultimo con un ottimo riscontro di vendite e
di critica. Così Isabella Izzo risulta oggi una delle nostre più
belle e promettenti realtà editoriali. Uno di questi giorni, anche da
lei dovrò farmi fare un bella dedica sui suoi libri, il secondo dei quali
è veramente coinvolgente e appassionante, un bel librone di
quattrocentocinquanta pagine.
“Sulla strada del ritorno Masala sperò che il padre decidesse di fermarsi
nuovamente al villaggio di Sarah, ma sfortunatamente per lui, che desiderava di
rivedere la ragazza, lord Charl preferì non fare
soste. Verso metà pomeriggio furono a Whitby. Quando varcarono la soglia di
casa il fedele Billo saltò gioioso tra le braccia del
padrone per dargli il benvenuto.” (da “La schiava dei Tudor”).
Con l’occasione della messa in ordine del mio patrimonio librario, riscopro
anche una bella raccolta di fotografie di un mio amico e parente, Carlo Guglielmo Izzo, che racconta in “Capri”
le tante, infinite bellezze dell’omonima isola… Istantanee pregevoli, che di
volta in volta immortalano la vista dell’isola dai terrazzi del Cesare Augusto
o dalle finestre che danno sulla famosa Piazzetta, o dai mille spunti e
panorami che la splendida isola offre… Come recita l’autore “un vero
e proprio atto d’amore per tutte le molteplici intense emozioni che essa ha
saputo regalarmi nei tanti anni della sua frequentazione.”
Altra amica
da tempo, Sonia Quaranta,
salernitana, è l’autrice di un bel libro intitolato “Il prezzo del destino”,
che narra, con ottime capacità espressive, la storia di due sorelle che vivono
immerse nell’High Society. Anche in questo caso, però, il Self Publishing ha
danneggiato, seppur di poco, la qualità dell’insieme, non essendosi potuta
giovare l’autrice di collaboratori professionali nei ruoli di correttore di
bozze e di editor.
“Ma ciò che Margaret trovava più straordinario di tutto, era lo scenario
dove si svolgeva la serata in una splendida notte di maggio. Infatti la sfilata
ebbe luogo in Piazza di Spagna; una delle più note e suggestive piazze della
città. Faceva da sfondo e da passerella la scenografica scalinata di Trinità
dei Monti, che scendeva frivola nelle sue dodici rampe di travertino, ricoperta
di azalee fiorite.”
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