STORIA DA NON DIMENTICARE
Uniti
per la Rinascita Calena, 02 maggio 2016
Nonostante
il continuo susseguirsi di attacchi personali, intrisi di cattiveria, come
sempre evitiamo di rispondere a queste becere maldicenze ricordando per
l'ennesima volta ai nostri avversari che l'unico piano d'interesse popolare è
solo ed esclusivamente quello politico. Innanzitutto sarebbe interessante
conoscere quale illustre parere abbiano raccolto per arrivare a dire che la
sentenza del Consiglio di Stato, con la quale è stata dichiarata
l'illegittimità dell'amministrazione Marrocco, non tenga conto della sentenza
del Tar!
È
fin troppo scontato che al Consiglio di Stato si ricorra contro la decisione
del Tar. Quindi il Consiglio di Stato non solo ha ampiamente tenuto conto della
sentenza ma nel caso specifico l'ha addirittura smontata pezzo per pezzo
evidenziando, tra l'altro, GRAVI anomalie come la sparizione di una scheda
vidimata e la presenza di molte schede con simboli di altro comune, alcune
delle quali anche scrutinate! Inoltre è opportuno rinfrescare la memoria ad alcuni
di loro (pochi per la verità) che, anziché fare ammenda degli innumerevoli
disastri causati dalla pessima e per fortuna passata disamministrazione
Marrocco, continuano goffamente ad attribuire ad altri le colpe di questo
scempio.
Uno
dei primi passi è stato lo sconsiderato abbandono della Stazione Unica
Appaltante in favore dell'Asmel, una piattaforma
deputata alla gestione di appalti pubblici che è stata dichiarata da Cantone
(responsabile nazionale dell'Anticorruzione) "priva dei requisiti di
legittimità" senza che la sostituzione abbia arrecato il minimo beneficio
all'Ente.
E
vogliamo parlare della nomina dell'ingegnere Davide Ferriello
quale responsabile dell'ufficio tecnico direttamente dal comune di Marano?
O
dell'approvazione di un debito fuori bilancio di 42.000 euro in favore della
SINTEC, ovvero una società gestita proprio da Ferriello,
per prestazioni eseguite anni prima?
O
della nomina da parte di Ferriello dell'ingegnere Buonocore interdetto dai pubblici uffici per fatti di
mafia, nella commissione appalti?
O
dell'aggiudicazione eseguita dall'ufficio tecnico della gara d'appalto per la
gestione della rete idrica alla ditta Fontana senza aver preso visione diretta
del certificato antimafia?
E
questa è la trasparenza tanto decantata in campagna elettorale? E questa è la
sorveglianza, vigile e costante, che un amministratore deve avere secondo loro
sullo svolgimento delle gare e dei lavori?
Ricordiamo
agli ex amministratori che la loro mancata supervisione ai lavori di
manutenzione è la causa della vergognosa situazione in cui oggi versa la nostra
Calvi: in alcuni punti del paese LE STRADE SONO CROLLATE!!!!.
E
visto che ci troviamo sfatiamo anche il mito del "sindaco operaio". È
bastata la buona volontà del commissario prefettizio per risolvere il problema
dell'acqua a Zuni e ai martini di Visciano. E, per fortuna, questa volta ci è
stata anche risparmiata la pantomima del sindaco operaio che, per mascherare le
molteplici deficienze, approfittava dei guasti all'acquedotto per mettersi in
mostra! NON È QUESTO IL COMPITO DI UN SINDACO...
Il
ruolo del sindaco è quello di attuare programmi seri ed esercitare il dovuto
controllo nella gestione dell'Ente! Anzi, se Caparco
avesse adottato una gestione assennata, a quest'ora il paese non starebbe
indebitato fino al collo barcollando sull'orlo del dissesto finanziario! Per
non parlare del suo appoggio a Iavazzi per la
realizzazione della centrale a biomasse dimostrando di non avere minimamente a
cuore la salute dei suoi concittadini...
La
scellerata, allegra, superficiale e dispotica gestione del ventennio targato Caparco ha generato il disastro attuale in cui versa il
nostro Comune e la disamministrazione ed incompetenza
politico amministrativa di Marrocco hanno contribuito colpevolmente ad
aggravare! Dal canto nostro, continueremo la nostra attività politica tesa ad
amministrare la nostra cittadina rassicurando l'intera popolazione che noi
miriamo ad un concetto di trasparenza concreto e reale e che il nostro
obiettivo è quello di rendere più economica e più sorvegliata la gestione delle
gare degli appalti pubblici attraverso il ritorno alla Stazione Unica
Appaltante, unico vero scudo contro le infiltrazioni mafiose.
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