Lettera aperta all’esimio Giuliano Cipro
Taffuri Massimo, 03 aprile
2016
Illustre Giuliano,
il Tuo assordante silenzio
sul mio invito, tenuto nella settimana scorsa, è stato abbastanza eloquente, perché
dimostra di quanta mala fede sono state intrise le Tue parole.
Avete fatto insinuazioni
su brogli elettorali, imputando a Marrocco una vittoria illegittima, con
allusioni querelabili, scritte con parole infami nel Vostro manifestino
giallognolo.
Ma come vedi è bastato
poco; è stato sufficiente invitarTi ad un confronto
pubblico, con un contraddittore di fronte, che Ti avrebbe smentito con
documenti alla mano, per asciugare la Tua fangosa imputazione.
Giovanni Marrocco, se mai
si fosse trovato costretto a fare causa - volendo teorizzare il caso contrario
a quello uscito dalle urne nel 2014 - non avrebbe mai “rivoltato la frittata”
(come voi abilmente avete fatto), con la speranza di guadagnare qualche misero
voto elettorale.
L’uomo
Marrocco, avrebbe avuto rispetto del competitore elettorale sul piano
personale, tenendolo distinto da quello politico, sbattendosene altamente della
possibilità di conseguire qualche preferenza in più.
In verità, sia Tu che il
“codazzo”, non avete avuto rispetto nemmeno della comunità calena, che da oggi
soffrirà pene maggiori di quelle che ritenete essere state inflitte da Marrocco
: grazie a Voi abbiamo tre stimatissimi Presidenti di seggio (sez. 1, 2
e 4), messi alla gogna dalla Corte d’appello, che gli ha revocato la nomina,
dopo aver letto la Vostra sentenza del Consiglio di Stato; ma, a guardare bene,
la Vostra desiderata sentenza non ha risparmiato nemmeno le casse comunali,
visto che tutti noi, con le nostre tasse, dovremo pagare € 8.000,00 a Lombardi
e alla ragazza; avremo per oltre un anno un Commissario Prefettizio, che
certamente non rinuncerà alle legittime ed esose indennità, che gli
amministratori uscenti hanno esemplarmente lasciato, ma che probabilmente
serviranno a pagare gli 8.000,00 Euro ai “vincitori”, a meno che non rinuncino
(stiamo ancora aspettando !).
Non solo, Caro Giuliano,
ma la Vostra sentenza ha impedito all’Amministrazione Marrocco di iniziare a
raccogliere i primi frutti, dopo due lunghi e sofferti anni di gestione: da
settembre di quest’anno vi sarebbero state grosse novità, ma il Vostro capriccio di fare ricorso a
tutti i costi non si è fermato davanti a nulla; a me pare che la Vostra
sentenza nulla di buono ha apportato se non una lauta ricompensa a Lombardi,
pari a sedici milioni, vecchie Lire, che Pantalone pagherà.
Illustre Giuliano, nipote
di Remo Cipro, avete provocato, Tu e l’amico Lombardi, tanti danni alle
casse comunali e all’intera cittadina senza essere diretti amministratori,
potendo, scientificamente, immaginare quanto sarete bravi se gestirete i soldi
di questo bistrattato comune.
Per il principio del
rispetto - che manca in molte figure arriviste del nostro comune - mantengo
sempre aperta la mia disponibilità ad un confronto pubblico, dandoTi modo di offrire i Tuoi elementi di prova che
dimostrerebbero come le irregolarità elettorali del 2014 siano “imputabili
politicamente”; se questo non avverrà, allora agli occhi dei cittadini SARAI
UN BUGIARDO.
Esimio Giuliano, con
affetto Ti saluto e rimango in attesa.
Avv. Massimo Taffuri
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