Dopo la sentenza del Consiglio di Stato,
ecco che cosa accadrà al Comune di Calvi Risorta
Il deposito della sentenza del Consiglio di
Stato nella giornata di ieri (16 marzo) ha letteralmente gettato il Comune di
Calvi Risorta nel caos, azzerando non solo il Consiglio comunale ma una
parentesi amministrativa di quasi due anni. I giudici amministrativi non hanno
confermato l’esito delle consultazione elettorali del 2014 ritenendo che “è
la stessa trasparenza – si legge nella sentenza – del risultato
elettorale ad essere compromessa, sicché se non può trovare soddisfazione
l’interesse a vedersi aggiudicata la competizione elettorale, deve trovare
soddisfazione l’interesse strumentale a partecipare ad una competizione
elettorale nella quale il meccanismo di formazione della volontà popolare resta
sottratto alle molteplici e gravi irregolarità emerse nell’occasione, che
incidono sugli aspetti generali e sulla regolarità sostanziale delle operazioni
elettorali”.
Dopo
l’intervento del Consiglio di Stato, legittimato ad annullare le elezioni in
sede giurisdizionale, la palla passa alla Prefettura di Caserta. L’organo di
governo, infatti, dovrà nominare un commissario prefettizio da inviare al
Comune. Secondo quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica
numero 570 del 16 maggio 1960 e dalla legge numero 147 del
27 dicembre 2013, le elezioni dovranno essere rinnovate in occasione del
primo turno elettorale utile dalla data in cui la sentenza di annullamento è
divenuta definitiva.
Visti
i tempi stretti, è saltata la possibilità di fissare la tornata elettorale per
giugno (in occasione dell’election day), alcuni parlano di ottobre 2016 mentre altri parlano
del 2017. Ritornando ai tecnicismi, l’unica cosa certa è che, in occasione del
rinnovo delle elezioni, la legge stabilisce che il corpo elettorale deve
rimanere lo stesso quando il nuovo procedimento riguarda solo alcune sezioni,
mentre è necessario procedere al suo integrale adeguamento quando il rinnovo
riguarda tutte le sezioni. In quest’ultimo caso è necessario procedere anche
alla presentazione di nuove candidature (Consiglio di Stato – V Sezione, 19
maggio 1998, n. 636).
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