Calvi Risorta, il Consiglio di Stato:
«Elezioni da rifare»
Il
Mattino, 16 marzo 2016
Antonio Borrelli
Voti nulli, schede con contrassegni di altri comuni, verbali inadeguati. È
un nuovo terremoto quello che si è scatenato ieri a Calvi Risorta. Con una
sentenza clamorosa, il Consiglio di Stato ha annullato le elezioni del 25
maggio del 2014, che videro il trionfo di misura di Giovanni Marrocco su
Giovanni Rosario Lombardi.
Ieri, a quasi due anni dalle consultazioni e dopo che il Tar della Campania
aveva già rigettato il ricorso, è giunta la notizia definitiva che tanto si
attendeva dai banchi di opposizione.
«Sono sereno - ha affermato l’ormai ex sindaco Marrocco - perché abbiamo
lavorato bene per il nostro paese. Accettiamo la decisione degli organi
preposti, seppur giunta in maniera tardiva e totalmente inaspettata». La
sentenza, che ha accolto il ricorso dell’avvocato Pasquale Marotta, offre
interessanti rivelazioni su ciò che accadde nel maggio 2014; non si trattò di
anomalie contabili, ma di un fenomeno di irregolarità diffusa. In particolare,
sono state riscontrate 31 schede intestate al comune di Calvi Risorta ma con
contrassegni di un altro comune, la mancata verbalizzazione dell’anomalia da
parte del presidente di seggio e un voto in più erroneamente assegnato a favore
della lista vincitrice della competizione elettorale, oltre a dubbi conteggi
delle schede.
La lista «Calvi Risorge» vinse infatti con 1.468 contro i 1.461 di «Uniti
per la Rinascita Calena». Ieri l’annullamento delle votazioni a Calvi Risorta,
lo scorso settembre la caduta dell’amministrazione Merola dopo poco più di un
anno. Un filo che lega i comuni interessati dal problema «Ex Pozzi»: l’assenza
di governo.
«I giudici non considerano il contesto territoriale - ha affermato Marrocco
- Credo che si sarebbe potuta avere un’attenzione maggiore, prima di emanare
decisioni definitive». Che l’accaduto danneggi la comunità è forse l’unico
punto che accomuna l’ex sindaco e il consigliere di opposizione di «Rinascita
Calena» Antonello Bonacci: «Il paese ne esce danneggiato ma, dal momento che in
questi due anni l’amministrazione non ha fatto nulla per la questione Pozzi,
accoglieremo con piacere un organo come un commissario che credo possa essere
molto più utile per la risoluzione del problema».
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