LA REGGIA DI CASERTA CHIEDE MANIFESTAZIONI
DI INTERESSE PER L’EX CONVENTO DEI PASSIONISTI
MIBACT,
13 marzo 2016
La
Reggia di Caserta intende concedere in gestione spazi nell’ex convento dei
Passionisti per servizi di ospitalità turistica per giovani a prezzi
convenzionati con possibilità di lunghe permanenze per gli studenti e di
gestione di atelier d’arte, laboratori di produzione di artigianato artistico,
spazi di formazione e di produzione di imprese creative, con la possibilità di
esercizio di attività complementari di bar e ristorazione.
A
questo fine la Reggia ha pubblicato un avviso con l'obiettivo di acquisire le
manifestazioni di interesse da parte degli operatori economici.
La
concessione riguarda una porzione dell’ex convento dei Passionisti, di
superficie pari a circa 1770 mq. lordi, sito nel complesso del palazzo reale,
con ingresso da via Passionisti. La concessione potrà estesa alla residua
porzione del complesso edilizio attualmente occupata dalla Società di Storia
Patria, di circa mq 600 mq lordi, su richiesta del soggetto gestore, entro il
termine di quattro anni dall’inizio dell’attività (per l'Istituto di Storia
Patria si ipotizza una nuova e più adeguata collocazione contigua all'Archivio
di Stato).
Il
canone di concessione sarà fissato in sede di procedura concorsuale ma è
orientativamente stimabile in diecimila euro mensili, che verrà compensato in
quota parte da definire delle spese di ristrutturazione.
L’appalto
avrà validità di 20 anni a partire dalla data di inizio dell’attività.
Il
complesso edilizio che si intende concedere in gestione è il risultato
dell’intervento di ristrutturazione ed ampliamento di un fabbricato
preesistente, contiguo alla vecchia Peschiera del giardino dei principi
Acquaviva, adibito durante la costruzione del palazzo reale ad alloggio degli
schiavi saraceni ammogliati impiegati nel cantiere. Al fabbricato era
stata aggiunta, per volontà del re, una cappella, detta appunto “degli
schiavi”. Terminata la costruzione della reggia l’edificio viene assegnato da
Ferdinando IV al corpo di Volontari della Marina, istituito da Ferdinando IV
per curare e custodire il parco, detto dei Liparoti,
perché formato da marinai provenienti dalle isole Eolie.
Nel
1853 il complesso viene offerto da Ferdinando II ai Padri Passionisti per
creare un “ritiro”. Nei lavori di adeguamento, condotti dal tenente del
Genio militare Giuseppe Garzia e completati nel 1856,
il fabbricato viene soprelevato per ricavare il primo piano destinato alle
celle dei monaci, ed ampliato, per aggiungere i locali comuni, come il
refettorio e la cucina. La casa dei Passionisti di Caserta viene chiusa nel
1866, per disposizione del governo sabaudo, che temeva la fedeltà della
comunità al deposto re Ferdinando II.
Il
testo completo al seguente indirizzo internet :
Referenti:
arch. Flavia Belardelli e geom. Luigi Di Francesco
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