REMS: INCONTRO AL MUSEO CIVICO DI MONDRAGONE SULLA SALUTE MENTALE
Luciana Antinolfi, 26
febbraio 2016
Oggi, venerdì 26 febbraio
2016, alle ore 9.00, nella Sala Conferenze del Museo Civico Archeologico
“Biagio Greco” di Mondragone, si è tenuto un Seminario dal titolo “Il Senso
della Colpa: Salute Mentale, Integrazione e Misure di Sicurezza. L’Esperienza
di Mondragone”.
Il convegno è frutto della
collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Mondragone e l’Asl di Caserta.
Sono intervenuti in fase di apertura il Sindaco Giovanni Schiappa e il
Direttore Uosm23 Giuseppe Ortano. Successivamente il Magistrato del Tribunale
di Napoli Nicola Graziano, ha relazionato sull’applicazione della L.81/2014. A
parlare dell’esperienza di Mondragone, “Una Rems non Rems”, sono stati: l’educatore R.Tipaldi,
il tecnico della riabilitazione D.Fabrazzo, gli
psicologi M.Criscitiello e M.G. Gleijeses,
gli infermieri C.Forte, A.Contestabile,
C.Di Lauro, R.Maina, V.De Francesco e Pina Capuano coordinatrice delle REMS tra
Mondragone, Statigliano e Calvi Risorta.
Infine si è istituita una
tavola rotonda: “I Sindaci: la Responsabilità istituzionale nella chiusura
degli O.p.g.”, a cui hanno partecipato il Sindaco di
Mondragone, Avv. Giovanni Schiappa e il Sindaco di Calvi Risorta, Dott.
Giovanni Marrocco. Il dibattito è stato condotto da Giuseppe Nese e Raffaello
Riardo, i quali hanno concluso il Seminario insieme al Sindaco Schiappa.
Si ricorda che dopo
l’abolizione dei manicomi, alla fine degli anni 80, con la Legge Basaglia, quali luoghi indicibili con evidenti violazioni
dei diritti umani, nacquero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Negli O.p.g., come in tutte le istituzioni, il numero elevato di
internati tendeva ad eliminare l’individualità del percorso di cura delle
persone e a massificare per la necessità di mantenere un contesto di regole. O.p.g., quindi definiti luoghi anch’essi poco umani, che
furono aboliti il 31 marzo 2015. Al loro posto sono arrivate le REMS, ovvero le
“residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza”, moderne strutture di
“presa in carico” degli internati non dimissibili,
più terapeutiche degli o.p.g., perché riescono a
personalizzare il percorso di cura. Gli ospiti delle strutture restano degli
internati sottoposti a misure di sicurezza giudiziarie, ma la custodia passa
dal DAP, cioè dal dipartimento di assistenza penitenziaria, alla Sanità.
Il Seminario di questa
mattina ha evidenziato, partendo anche dall’esperienza personale del
Magistrato, che ha vissuto alcuni giorni nella struttura come paziente, come
gli ospiti delle REMS vengono integrati a 360 gradi. Infatti, grazie alla
competenza, preparazione e abnegazione di tutti gli operatori che lavorano
nella struttura, alla loro capacità di mettersi in gioco, si abolisce ogni
barriera tra “detenuto” e operatore, conseguendo l’integrazione più totale. Gli
ospiti della struttura non sono più delle matricole, dei numeri, come accadeva
negli o.p.g., sono semplicemente persone, con una
propria dignità e con la voglia e la volontà di essere accettati. Inoltre
l’accettazione e la successiva integrazione fa sì che ognuno possa esprimersi e
mettere in risalto quelle che sono le proprie potenzialità, infatti alcuni si
sono scoperti artisti, altri scrittori, ecc.
L’Amministrazione Comunale
di Calvi Risorta già a dicembre 2015 ha approvato lo schema di protocollo di
intesa con l’ASL di Caserta per l’inserimento sociale e lavorativo dei pazienti
che saranno ospitati presso la REMS di Calvi Risorta. REMS che, come afferma il
dott. Giovanni Marrocco, “sarà il fiore all’occhiello di questo progetto”. Il Sindaco
esordisce portando i saluti di tutta la comunità calena che egli rappresenta
insieme al Presidente del Consiglio, Dott.ssa Franca Taffuri.
“Solo chi non riceve amore
o non da amore”, continua Marrocco, “non può capire cosa significa rendersi
disponibile verso gli altri. Quello che è affiorato stamane è l’amore che tutti
gli operatori sanitari e parasanitari hanno profuso e profondono, affinchè questo cambiamento sia avvenuto. Ovviamente ai più
rimane misconosciuta la problematica, che, come ogni cosa, bisogna viverla per
poter esserne coinvolti. Il nostro obiettivo, in collaborazione con gli altri
Enti, è quello di facilitare l’integrazione di queste persone, rispettandole
come tali. Persone e non più detenuti”. Il Sindaco conclude con l’auspicio che
queste tavole rotonde siano più frequenti e si dichiara lieto “di ospitare i
protagonisti di questo progetto a Calvi Risorta”.
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