CENTRALE A BIOMASSE:
CONFERENZA DI SERVIZI RINVIATA PER INTERDITTIVA ANTIMAFIA, INTANTO SUL BURC
CAMPANIA APPARE UN PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO IMPIANTO
Luciana Antinolfi, 12
febbraio 2016
Risorta, convocata per
oggi, 15 gennaio 2016, alle 10.30, presso la sede della Regione Campania,
U.O.D. “Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti – Caserta”, è stata rinviata a data
da destinarsi. A sancirlo la dott.ssa Norma Naim,
Presidente della Conferenza, sentito il parere degli altri enti preposti. La
motivazione del rinvio è l’interdittiva antimafia che
grava sulla ditta in questione.
Il progetto di realizzazione e gestione di un impianto
biogas, acquisito dal protocollo regionale in data 11/07/2014, presentato dalla
Iavazzi, era privo di una serie di requisiti di
conformità. Nella riunione di oggi bisognava discutere sulla documentazione
integrativa. Presenti un delegato del comune di Pignataro Maggiore, due
rappresentanti del Comitato per l’agro caleno No Centrale a Biomasse, l’ARPAC,
un delegato dell’ASI, il Sindaco di Calvi Risorta, dott. Giovanni Marrocco,
accompagnato dalla Presidente del Consiglio, dott.ssa Franca Taffuri. Il
Sindaco era ed è intenzionato a rimanere fermo sulla posizione assunta nella
precedente seduta nella quale aveva espresso parere negativo, in quanto il
territorio è già gravato da una contaminazione storica, pertanto l’istallazione
di una centrale andrebbe a peggiorare ulteriormente la già precaria condizione
ambientale e la salute pubblica.
E mentre si è chiamati ad
esprimere parere positivo o negativo sulla realizzazione di una centrale a
biomasse nel Comune di Calvi Risorta,
appare sul Burc Campania il Decreto
Dirigenziale n. 10 dell’08/01/2016 avente per oggetto “Provvedimento di
valutazione di impatto ambientale relativo
al progetto "Impianto di smaltimento dei rifiuti non pericolosi con
capacità sup. a 50 mg al giorno", proposto dalla
ditta GATE S.R.L. - CUP 7520. La zona
interessata è decisamente a pochi metri dall’Area ex Pozzi -
Ginori, precisamente in via Appia, 7 km 187 zona ASI, nel comune di Sparanise.
Ci
rammarica constatare che nonostante tutte le misure atte a preservare un
territorio già fortemente martoriato da uno sfruttamento scellerato, nonostante il nostro sia un
territorio a vocazione prettamente agricola, nonostante a pochi passi ci sia un
patrimonio archeologico da custodire e difendere, sembra non basti il grido di
allarme lanciato dalle comunità.
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