MARROCCO E GLI APPALTI:
IDILLIO PERFETTO
Uniti
per la rinascita calena, 30 gennaio 2016
I
padri costituenti ci insegnano che in materia di diritto penale bisogna essere
garantisti e che per ogni cittadino vige la presunzione di non colpevolezza
fino alla sentenza definitiva di condanna. Fatta questa premessa, quando si
tratta di gare di appalti per lavori pubblici, ci sentiamo di fare qualche
riflessione anche alla luce delle ultime aggiudicazioni.
Tutti
sanno che i lavori di ristrutturazione e completamento delle rete idrica e di
depurazione comunale sono stati aggiudicati (ed eseguiti in modo pessimo,
aggiungiamo noi) alla ditta di Fontana Giovanbattista e tutti, o almeno, buona
parte della popolazione, è a conoscenza delle vicende giudiziarie che hanno
coinvolto questo imprenditore nell'indagine Medea. I nostri amministratori ci
diranno che il Fontana ha vinto una regolare gara di appalto e noi tra
virgolette potremmo anche tollerarlo, anche se noi non avremmo mai concesso un
appalto senza aver preso visione del certificato antimafia.
Ci
risulta, infatti, che la Certificazione Antimafia relativa all’impresa
aggiudicataria dell’appalto, è stata richiesta alla Prefettura di Caserta
U.T.G. e che, trascorsi 45 giorni, hanno proceduto con il silenzio assenso,
acquisendo agli atti una semplice autocertificazione. Ma i componenti delle
commissioni di appalto NO. Quelli vengono scelti. Ci risulta, infatti, che in
una delle tante commissioni d’appalto insieme all’Ing. Ferriello
(che la presiede) compare un tale Ing. Buonocore, suo
successore all'Ufficio Tecnico di Marano di Napoli.
Ci
direte e questo cosa significa? L'ing. Buonocore,
come si evince da numerose notizie di stampa, risulta essere stato coinvolto e
indagato in una grossa indagine contro il clan camorristico dei
Polverino-Nuvoletta che ha portato all'arresto di numerosi affiliati e al
sequestro di ingenti patrimoni. Ci risulta altresì che per questa indagine è
stato colpito anche da interdizione dai pubblici uffici.
Come
abbiamo detto in premessa, per noi vige la presunzione di innocenza ma ci
chiediamo: è mai possibile che a Calvi o altrove non esisteva altro tecnico che
non fosse stato indagato o coinvolto in vicende giudiziarie? È normale che in
una commissione di appalti pubblici venga nominato una persona coinvolta in
indagini camorristiche? Questa è la trasparenza di cui vi vantavate in campagna
elettorale? Abbiate un sussulto di generosità e per il bene del paese: ANDATE
VIA!!!
Visita www.CalviRisorta.com