LAUREA
“HONORIS CAUSA” PER LO SCRITTORE E POETA CASERTANO, AUTORE DE “IL POSTO DELLE
AQUILE”, PREMIATO DI RECENTE AD ASTI
Maria Carla Sciacca, 15 novembre 2015
UN “TOCCO” PER GINO IORIO. SUGGESTIVA LA CERIMONIA OFFICIATA DAL
RETTORE DELLA FACOLTA’ DI SCIENZE SOCIALI E DEL TURISMO DI NAPOLI PROF.
VLADIMIRO ARIANO
Il poeta e scrittore Luigi Iorio, dopo di avere allertato le giurie di
una molteplicità di Premi Letterari di buona parte d’Italia, sfonda anche nel
mondo esclusivo dell’Università. Scienze Sociali e del Turismo: questa la
Laurea “Honoris Causa” che Iorio ha ricevuto dalla Facoltà omonima,
direttamente dalla mani del Rettore Prof. Vladimiro Ariano. Suggestiva la
cerimonia ufficiale, nel corso della quale sono state sottolineate le tappe di
un percorso artistico che va giudicato semplicemente “straordinario”.
Il poeta di Cales, città antica e centro delle azioni di guerra di
Annibale Barca e di Fabio Massimo dopo il tracollo romano di Canne, solo in
anni recenti si è imposto all’attenzione dell’opinione pubblica che ama le
Belle Lettere e l’intimità della produzione poetica. Industriale di larghe
vedute, impegnato nel settore delle conserve alimentari e distribuzione dello
zucchero, ha avuto all’attivo numerose officine e stabilimenti nell’Italia
meridionale e in Friuli, ai confini con l’Austria. Corrispondente di Raul
Gardini, la scomparsa del noto capitano d’industria di Ravenna è stato lo
spartiacque della crisi e del tramonto del “piccolo impero” firmato da Luigi
Iorio. Giovanissimo, laureato in Economia e Commercio, Luigi Iorio, noto in
Terra di Lavoro come “Il Dottore”, aveva lasciato una brillante carriera di
Ispettore del Ministero delle Finanze per dedicarsi ad una intensa e produttiva
attività nel campo industriale e del terziario avanzato. La crisi politica
dell’Italia degli anni novanta, miopia e lentezza di una burocrazia ferma al
passato, hanno accelerato il tramonto della Ltd creata dall’industriale
casertano.
Altri si sarebbero arresi o avrebbero deposto le armi. Luigi Iorio,
invece, è risorto a nuova vita come l’araba fenice. E’ stato, questa volta, un
viaggio a Medjugorje e l’incontro con la “comunità” dei Veggenti a determinare
il nuovo corso della sua vita. “Momenti. 99 poesie d’amore” e “Amore amaro” ne
hanno segnato l’esordio nel controverso, complicato e suggestivo mondo
letterario. La sua “Bottega” a Calvi Risorta, con i colori rosso-pompeiani
della sua abitazione, è diventata il crocevia di una produzione artistica nella
quale le ragioni del cuore e dei sentimenti hanno sostituito del tutto il
libretto degli assegni e le transazioni internazionali della Borsa.
L’ultimo romanzo, “Il posto delle aquile”, è stato premiato ad Asti, nell’ambito
del Premio Vittorio Alfieri. In precedenza, il romanzo “La mia Stella” aveva
riscosso una notevole attenzione dei lettori, della stampa e della critica.
Ercolano, Ischia, Roma, Verona, Asti, sono solo alcune delle tappe che ha
bruciato Gino Iorio, nome d’arte adottato spesso dal Dr. Luigi Iorio. Tra i
riconoscimenti ufficiali quelli dell’Accademia Francesco Petrarca di Roma e del
Premio Gioacchino Belli, ricevuto in Campidoglio. Attivo presso la Biennale
della creatività di Verona, Premio dell’Accademia dei Bronzi di Catanzaro. Un
legame particolare lega Gino Iorio alla città di Ercolano, che ricorre spesso
nella sua produzione poetica. Ercolano è anche il set del suo romanzo “La Casa
di Tonia”, dedicato alla vita di Tonia Accardo, la donna che ha commosso
l’opinione pubblica non solo italiana per avere sacrificato la propria vita per
far nascere la figlioletta che aveva in grembo.
La vena poetica ed artistica di Gino Iorio, sorta in età non proprio
giovanissima, legata com’è alle sue controverse vicende di industriale di
successo, non poteva non avere delle ascendenze. Non è un caso, infatti, che
sia discendente per parte della madre, Maria Giuseppina Jommelli, di Niccolò
Jommelli, musicista di grande talento della fine del ‘700, sodale di Mozart, noto
nell’ambiente dell’epoca come “Il poeta gentiluomo”, quasi a sottolineare la
vena poetica della sua musica. Iorio è anche nipote acquisito di Mons. Francesco Perrotta, Fondatore dell’istituto Pietro
Izzo, una realtà benemerita che negli anni sessanta del secolo scorso si è
occupata di infanzia abbandonata. Arte e cuore sono il segreto del successo di
Luigi Iorio. Un linguaggio semplice, scorrevole, lontano da ogni astruseria,
caratterizza e rende unica la sua produzione.
In gestazione “Emozionando”, alcune delle sue opere sono all’attenzione
non solo della critica, ma anche del cinema e della TV per eventuali
“riduzioni” da proporre al grande pubblico.
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