Pestato a sangue un 17enne della frazione Visciano. "Sono stati gli extracomunitari". Ma la versione non regge. Potrebbe trattarsi di un atto di bullismo

Il Mattino, 06 ottobre 2015

Elio Zanni

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Giallo sull'aggressione capitata a Q.D., 17enne della frazione di Visciano, pestato lungo la provinciale che da Giano Vetusto conduce a Rocchetta e Croce. Indagano i Carabinieri...

Luogo, precedenti simili, il bottino, l’epilogo con la corsa in ospedale. Ebbene si: tutto dice che potrebbe trattarsi di un atto di bullismo, una vendetta tra coetanei, per quanto riguarda l’episodio occorso l’altro giorno a un 17enne di Calvi Risorta, Q.D., che, per la sua passeggiata pomeridiana definita "usuale e solitaria" transitava in bicicletta tra Giano Vetusto e Rocchetta e Croce; due ridenti cittadine affacciate sulla piana dell’Agro caleno.

Ma a prevalere è invece il giallo, fatto di particolari oscuri o ancora da chiarire. Già, perché c’è anche chi sostiene la tesi, ben più suggestiva e da pelle d’oca, dell’aggressione per rapina posta in essere da due, o addirittura tre, "stranieri" di cui però non è dato sapere altezza, età e tipo di vestiario indossato.

Nel dubbio, l’associazione di pensiero ricorrente è quella della presenza di migranti ospitati in un noto agriturismo del posto. Per capirci di più, si conta su un possibile, auspicabile, flashback, un ritorno di memoria del giovane aggredito. Fatto sta che lo studente, originario di Calvi Risorta, ha denunciato ai carabinieri di essere stato "agganciato alle spalle da persona ignota" mentre era in bici, e "…colpito con un pugno alla nuca", tale da fargli perdere l’equilibrio fino a "precipitare a terra, rovinando carponi sul selciato".

Nel bottino: il telefonino cellulare e i pochi soldi che il ragazzo teneva serrati in una tasca dei blue jeans. Dunque, stando a ciò: il giovane era riverso a terra. Ora, oggettivamente, in questa posizione, non si ha la possibilità di vedere in faccia gli aggressori. Dunque, da dove sia saltata fuori la tesi degli stranieri, non si capisce. A infittire il gallo contribuiscono le voci che corrono a Calvi e che parlano di un coltello tirato fuori dagli aggressori per convincere il giovane a tacere. Le ombre sui particolari però, non tolgono nulla alla gravità dell’episodio denunciato. Esso sarebbero solo un ostacolo in più per le forze dell’ordine; nel caso in cui decidessero di approfondire l’episodio.

Infatti, chiunque possa essere stato (degli stranieri, o i bulli del circondario), la vittima non solo ha avuto la peggio, ma per lui è stato anche necessario attivare l’ambulanza del 118 che lo ha trasportato all'ospedale di Sessa Aurunca. E c’è un referto medico. Al pronto soccorso il giovane della frazione Visciano presentava i vestiti strappati in più punti, escoriazioni agli arti e alcuni ematomi al volto.

 

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