LA ZONA EX POZZI E’ UNA BOMBA TUMORALE, MA
L’AMMINISTRAZIONE PERDE TEMPO CON LA COMMISSIONE MATRIOSKA: DENTRO OGNI GRUPPO
NE NASCE UN ALTRO PIU’ PICCOLO E ANCORA PIU’ INCONCLUDENTE, COME NEL SOUVENIR
SOVIETICO CREATO DA SAVVA MAMONTOV
Calvirisortanews,
18 settembre 2015
Non potremmo definirla in maniera diversa: “La
Commissione Matrioska” quella che, attraverso un roboante comunicato stampa
siglato dall’Amministrazione di Calvi Risorta, fa sapere che oggi, con
immancabile pompa magna, si riuniranno i grandi saggi scelti in seno al
Consiglio Comunale.
La convocazione si è resa necessaria per la diffusione
degli agghiaccianti dati, contenuti nella relazione del professor Andrea Buondonno, riguardanti le sostanze cancerogene disseminate
nei 25 ettari della discarica ex Pozzi. La più grande discarica abusiva di
materiale pericoloso e tossico d’Europa. Ma, superata la patina di doverosa
ironia, capace di diluire l’amarezza davanti a una politica che si rigira i
pollici da mesi e che perde intere settimane tra una riunione inutile e l’altra
ancor più inefficace, si viene a sapere che a Calvi Risorta le commissioni sono
come la matrioska, una ne contiene un’altra più piccola e così via, fino ad
arrivare alla più piccola delle statuette lignee sovietiche: quella che spesso
si perde nei meandri di casa.
Sì, perché a Calvi esisteva già una commissione
Ambiente e Territorio che non ha mai prodotto nulla, pur sapendo che nei pressi
della ex Pozzi si potesse nascondere uno dei giacimenti tossici più grandi del
bacino mediterraneo: le notizie circolavano, seppur in maniera ufficiosa, ma
mai nessuno di questa commissione pare abbia mai avviato uno screening per
verificarne l’attendibilità.
Ma tant’è. Per essere coerenti con la logica della
matrioska russa, ecco allora che la maggioranza guidata da Giovanni Marrocco ha
formato una seconda commissione, per infilarla in quella più grande, proprio
come il souvenir sovietico più famoso. Ma, lo sanno anche i bambini, le
matrioske, una volta aperte, hanno una sola caratteristica ineluttabile: sono
completamente vuote al loro interno. Un poco come le commissioni, commissioncine e sottocommissioni che Marrocco e i suoi
formano con la febbrile velocità delle formiche.
Ma, stando a quanto visto fino ad oggi, queste
commissioni non servono a nulla. Anzi, somigliano sempre più a quei cambi di
giocatore che un allenatore effettua quando la partita sta per finire e si deve
perdere tempo per arrivare al fischio finale perché, l’allenatore lo sa
benissimo, non si hanno altri mezzi oltre l’espediente dei minuti rubacchiati
con la sostituzione. E allora via all’ennesima commissione, quella definita col
sorriso da tutti i cittadini caleni la “Commissione Matrioska”, quella che la
apri e dentro ne trovi un’altra identica alla prima, ma molto più piccola.
Vorremmo, capire perché, invece di convocare inutili e fumose riunioni, quasi
sempre concluse con una cisterna di chiacchiere e concetti inconcludenti,
l’Amministrazione calena non vada negli uffici della Regione Campania a
chiedere di avviare sinergie concrete e programmi seri per una prima bonifica
della zona.
Ma forse, chiediamo davvero troppo ai membri della
Matrioska che, tra una convocazione e l’altra, sono già scesi al bar della
piazzetta a prendere il caffè. Chi paga? Forse per deciderlo formeranno
l’ennesima commissione. Intanto, i caleni scherzano e se la spassano: “Perché
la chiamano commissione Matrioska?”, semplice, perché l’assessore è Russo.
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