Ex Pozzi di Calvi Risorta, gli esiti
delle analisi dell’Arpac confermano l’inquinamento.
Il M5Stelle locale esorta il direttorio campano affinché si adoperi a far
avviare subito le bonifiche
Caleno24ore,
16 settembre 2015
Si
riunirà a Piedimonte Matese sabato pomeriggio il quartier generale del Movimento
5 Stelle, per discutere tra l'altro di ambiente. Presenti il deputato Salvatore
Micillo, Michele Cammarano, Vincenzo Viglione e Valeria Ciarrambino
consiglieri regionali, i senatori Vilma Moronese e
Piernicola Pedicini.
L'incontro
avviene inconsapevolmente l'indomani la pubblicazione degli esiti delle analisi
ai terreni nell'area dell'ex Pozzi nel comune di Calvi Risorta, dove è stata
ritrovata lo scorso mese di giugno una delle discariche di rifiuti tossici più
grande d'Europa.
Le
analisi dell'Arpac hanno confermato la presenza di
sostanze “speciali e pericolose” e nello specifico: zinco, piombo, acido
ftalico, clorometano, cromo 6, idrocarburi pesanti,
PCB, il tutto su un campione del 54% del totale analizzato.
Nella
relazione si legge “è necessario provvedere alla rimozione e messa in sicurezza
dei rifiuti, a partire da quelli più pericolosi contenenti Cromo o Clorometano”.
“L'occasione
dell'incontro per ribadire al direttorio campano del M5stelle che è giunto il
momento di passare ai fatti – fa sapere Antonio Fattore del M5Stelle di Calvi
Risorta. Non basta fare interpellanze parlamentari o parlarne ogni tanto.
Adesso è necessario che la politica, a partire dai nostri portavoce, si
attivino per avviare fisicamente la bonifica del territorio. Quello
che c'è da fare – continua Fattore – è avviare un programma pubblico di
profilassi per la prevenzione dei tumori con visite gratuite e screaning sanitari a tutta la popolazione; i rifiuti
tossici devono essere dissotterrati e messi in sicurezza al coperto di
capannoni (da costruire) nei luoghi ove sono stati rinvenuti; devono essere
monitorate le acque della falda contaminate dal percolato delle sostanze
tossiche che introdotte nel ciclo alimentare generano tumori; tutti
(in primis agli agricoltori) devono essere forniti di acqua non inquinata da
sostanze tossiche presenti nei pozzi, controllata dai consorzi idrici o
strutture statali”.
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