Appalti, Taffuri:
Sarebbe il caso di accedere agli atti del Comune con una commissione
Calvirisortanews,
23 agosto 2014
In
uno stralcio di un’intercettazione telefonica si parla di Giovambattista
Fontana, con esplicito riferimento a quel gruppo imprenditoriale che si è
aggiudicato l’appalto per alcuni lavori a Calvi Risorta, per la rete idrica e
depuratori. Sarebbe proprio lo stesso apparato manageriale che viene coinvolto
nelle carte giudiziarie del faldone Medea.
Calvirisortanews
lo aveva scritto già a luglio, tra la pericolosa strafottenza di chi crede che
lo status di amministratore sia un antico diritto feudale che assolve e dissipa
ogni culpa in vigilando. Invece, ancora una volta, le carte sembrano darci
ragione (noi le leggiamo sul serio anche in pieno agosto, a differenza di chi
amministra e non lo fa nemmeno quando la sua carica politica glielo impone).
Il
gruppo Fontana, quindi, sarebbe presente a Calvi in qualità di asset imprenditoriale che vince le gare con impressionante
facilità, pur non avendo la certificazione antimafia in ordine e poi farebbe
più volte capolino nell’ordinanza Medea: quella che ha portato all’arresto di
mezza classe politica casertana e ha evidenziato un sistema di oleose
cointeressenze tra imprenditori e, addirittura, alcune giornaliste di
autorevoli quotidiani.
Riportiamo
in basso il nostro articolo di luglio, nella speranza che, tra un comunicato
stampa sui bimbi che giocano sullo scivolo e qualche foto imbarazzante
all’apertura di un cantiere con altre ditte prive di certificati di
trasparenza, questa Amministrazione si sieda a leggere almeno le prime tre
pagine degli atti giudiziari. Essere eletti, in un moderno sistema di
democrazia rappresentativa, non significa solo rispondere al telefono quando
chiama il sindaco per lanciare il solito diktat: “non date retta ai
giornalisti, quelli v’inguaiano”.
Evidentemente,
a Calvi Risorta, c’è chi ha saputo inguaiarsi da solo, nonostante i campanelli
di allerta, suonati da calvirisortanews. Ora, sarebbe
il caso di accedere agli atti del Comune di Calvi con una commissione apposita.
In soli tre mesi ci troviamo a segnalare il quarto caso di appalto sospetto.
Lo
dicevano lo scorso 22 luglio 2015 con questo articolo, ma non siamo stati
ascoltati.
Fontana, Licenza e De Biasio dell’ordinanza
Medea, sono gli stessi degli appalti di Calvi Risorta?
Quando
si fa una campagna elettorale, poggiando l’intero impianto di pubblicizzazione
politica su una parola come “trasparenza”, si prendono impegni davvero gravosi.
Non solo con l’elettorato, ma soprattutto con chi ha messo il proprio voto a
disposizione, credendo in quella promessa Giovanni Marrocco – Consigliere di
Minoranza etica, in un futuro più sereno e impermeabile alle solite storielle
delle amministrazioni impastate nella melassa di appalti non proprio
cristallini.
A
Calvi Risorta, il sindaco Giovanni Marrocco non deve essersi accorto di un nome
che lega in questi giorni il Comune con l’ordinanza Medea (quella che ha
portato all’arresto di mezza classe politica e imprenditoriale della provincia
di Caserta). L’Amministrazione calena, lo capiamo bene, è impegnata in
un’operazione meritoria che mira a ripulire parte della prestigiosa e
preziosissima area archeologica locale, ma questo non giustifica delle piccole
leggerezze che, se non curate in tempo come la proverbiale febbricola,
potrebbero sfociare in patologie della macchina amministrativa ben più gravi e
inestirpabili.
Sì,
perché se quel Giovanbattista Fontana che appare in molte pagine dell’ordinanza
Medea dovesse essere lo stesso Giovanbattista Fontana che si sarebbe appena
aggiudicato l’appalto per la costruzione del nuovo depuratore a Calvi,
sarebbero davvero dolori per le facce da bravi ragazzi dell’Amministrazione di
Calvi Risorta. Si sa, direte voi, i politici caleni in questi giorni sono
impegnati a contare gli pneumatici che i Vigili del Fuoco rimuovono dall’etrusco
Ponte delle Monache e di certo non possono perdere tempo a leggere un’ordinanza
come Medea che, per noi che facciamo questo mestieraccio e maciniamo quintali
di carte ufficiali, sembra essere uno dei giunti cardanici del futuro sociale e
morale della nostra provincia.
Ma
ci sembrano troppe le somiglianze dei nomi che appaiono sulle carte giudiziarie
e poi spuntano tra gli atti ufficiali del Comune di Calvi Risorta. Oltre al già
citato Fontana, ci pare di ascoltare una certa familiarità fonetica con nomi
del tipo “Luciano Licenza” e “Claudio De Biasio”. Forse Marrocco non ha ancora
letto l’ordinanza Medea, e nemmeno i suoi uomini di maggioranza (e opposizione)
pare abbiano tanta dimestichezza con gli atti giudiziari.
Siamo
sicuri che Marrocco ascolterà questo nostro campanello d’allarme e congelerà,
se davvero è stata vinta da Giovanbattista Fontana, quella gara per il
depuratore di Calvi. Se così non dovesse essere, beh, allora quella
“trasparenza” che si sentiva in campagna elettorale era riferita solo ai vetri
dietro ai quali si nascondevano personaggi pronti a vincere gli appalti in
provincia di Caserta e anche nella legalitaria Calvi Risorta di Marrocco e
maggioranza bella.