Non riesci a pagare IMU e TASI? Arriva il
baratto amministrativo
Edil Tecnico, 16 luglio 2015
Chiamatelo baratto
amministrativo, cessione di manodopera, pagamento “in natura”: qualsiasi
nome possieda, si tratta di una delle novità più curiose (ed interessanti)
contenute nel provvedimento
che ha convertito in legge il Decreto Sblocca Italia.
L’art.24 della legge 164/2014 afferma infatti che “i Comuni possono
definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione
di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati,
purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi
possono riguardare, come detto, la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento
di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e
riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili
inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio
urbano o extraurbano”.
In base al tipo
di intervento spetta poi al Comune decidere se ridurre del tutto o in parte
alcune tasse. Le riduzioni sono concesse “prioritariamente a comunità di
cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente
riconosciute”.
Una misura che
possiede interessanti risvolti applicativi anche da un punto di vista
strettamente sociale. Chi ha difficoltà a far quadrare i conti (non riuscendo
ad esempio a pagare IMU o TASI, per citare due tributi molto dolorosi
per il cittadino) potrebbe in questo modo, rendendosi utile alla comunità
locale, saldare i suoi debiti con il Comune sistemando le aree verdi della
città, effettuando la manodopera in piazze e strade oppure procedendo al
recupero di aree e beni immobili inutilizzati.
Le prime
applicazioni concrete della misura stanno emergendo proprio in questi
giorni: per esempio a Invorio, un piccolo comune di 4500 abitanti tra le
colline novaresi che si affacciano sul lago Maggiore, il baratto
amministrativo (questo il nome ufficiale della misura) è realtà.
Secondo il regolamento comunale hanno facoltà di chiedere volontariamente il
baratto amministrativo i residenti maggiorenni con indicatore Isee non superiore a 8500 euro con tributi comunali non
pagati o che hanno ottenuto contributi come inquilini morosi negli ultimi 3
anni.
La cittadina in
provincia di Novara possiede sei frazioni e 18 chilometri quadrati di
territorio da ripulire. I due soli operatori ecologici impiegati presso il
Comune non bastano: “Con il baratto – spiega il sindaco Dario Piola – i Comuni
tartassati dal blocco delle assunzioni, potranno contare su una forza lavoro in
più, ridando dignità a chi è in difficoltà ma vuole sentirsi utile”.
La misura è al
momento allo studio presso diversi Comuni italiani: tra questi figurano già quelli sardi di Guspini, Sardara, Isili e Quartu
Sant’Elena. E tante altre realtà locali italiane stanno seriamente valutando di
applicare questo meccanismo.
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