EX AREA POZZI: PRONTO IL DOSSIER SUI VELENI
Elio Zanni, 09 luglio 2015
«Calma: non siamo così in ritardo come tutti dicono. Infatti, entro fine
settimana o al massimo lunedì, riferiremo i risultati delle analisi sul
contenuto dei fusti della discarica di Calvi Risorta». Colpo di scena alla
conferenza indetta ieri dalla Commissione bicamerale Ecomafie sull’ecodisastro caleno e, in collaborazione con la Forestale,
sullo stato dell’arte delle indagini in corso di polizia giudiziaria sui fatti
dell’area ex-Pozzi. Ebbene, proprio quando tutto sembrava fermo alle notizie
già diffuse dalla Commissione presieduta da Alessandro Bratti ecco che, alle 14, sentendosi chiamata in causa,
ha preso la parola Mariella Vito, dell’Arpac.
La direttrice tecnica,
irritata dai continui accenni allo «sfilacciamento
dei tempi di consegna dei dati, sulla pericolosità dei rifiuti», ha
conquistato il microfono per dire le parole che, almeno in parte, tutti
volevano sentire. «Stiamo per consegnare
i risultati che però - ecco il punto - sono
destinati alla Procura. Non li daremo certo in pasto agli organi di stampa».
Un’affermazione forte, che ha fatto salire la temperatura nella sala del
Consiglio di Calvi Risorta, e trasalire lo stesso Bratti che ha così replicato:
«Vi garantisco che chiederemo i risultati sia a voi dell’Arpac
che alla Procura. Gli inquirenti ci diranno poi, quali dati trattare come
secretati e quali no». Un bel faccia a faccia, dal quale è emerso però che c’è
il rischio che i risultati delle analisi sulla pericolosità dei rifiuti siano
coperti da segreto istruttorio. L’ipotesi non è piaciuta al Comitato per la
difesa dell’Agro Caleno che teme «nuove lungaggini in grado di separare la
città dalla verità e dalle opere di bonifica». «Sulle bonifiche - ha aggiunto il Comitato - sono state troppo vaghe le risposte della Commissione. E ancora non è
chiaro come avverrà: se i soldi sono già stati stanziati, come detto dal
ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, oppure no».
Una cosa è certa, com’è
emerso invece dall’intervento di Peppino
De Lucia, titolare del sito CalviRisorta.com,
che tra l’altro archivia le notizie dell’Agro caleno: «Quello che si aspettano i cittadini da voi della Commissione, è che non
molliate la presa, mai. Portando a termine la delicata inchiesta».
L’affermazione ha meritato la risposta di Bratti che ha fornito rassicurazioni.
Questa era Calvi, ieri. Una città blindata, piena di mezzi della polizia di
Stato, della polizia locale, della Forestale, dei Carabinieri, con tanti
cittadini assetati di risposte serie.
Nella sala del Consiglio
comunale, allestita al meglio dal sindaco Giovanni
Marrocco, c’erano anche l’ex governatrice del Lazio, Renata Polverini, il comandante della Forestale di Calvi Risorta, Vincenzo Gatta, il generale Sergio Costa, comandante regionale
Napoli - Caserta del Corpo forestale. E poi ancora, le deputate del Pd Giovanna Palma e Michela Rostan che ha battuto sul tasto
delle bonifiche «da porre in essere al
più presto». «Già da tempo l’area era
monitorata dal Comune e dall’Arpac, ai quali si sono
ora aggiunti - ha concluso Rostan - i Ctu della
Procura sammaritana, i Vigili del fuoco e l’Esercito».
Al tavolo della
Commissione anche Giuseppina Castiello
di Forza Italia, Paola Nugnes Cittadina senatrice M5S e il senatore Bartolomeo Pepe, portavoce dei Verdi.
La fascia tricolore Marrocco, non ha certo lesinato ringraziamenti, esortando
però i preposti a fare presto «per dare risposte ai cittadini e tranquillità
agli agricoltori». Partecipazione attiva anche dei sindaci del comune di
Sparanise, Antonio Merola e di
Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro
che ha palesato il rischio che, dato il tempo perduto, le comunità locali si
possano ritrovare a subire, oltre il danno, la beffa di opere di bonifica che
nessuno è disposto a pagare.
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