LA DISCARICA E’ SOTTO SEQUESTRO, LUNEDI’ IL RINNOVO DELLE CONVENZIONI PER PROSEGUIRE GLI SCAVI. MERCOLEDI’ 8 ARRIVA LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA. E MENOMALE CHE IL PD VOLEVA PIANTARCI LE MARGHERITE!

Calvirisortanews, 03 luglio 2015

Descrizione: Calvi Risorta: LA DISCARICA E’ SOTTO SEQUESTRO, LUNEDI’ IL RINNOVO DELLE CONVENZIONI PER PROSEGUIRE GLI SCAVI. MERCOLEDI’ 8 ARRIVA LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA. E MENOMALE CHE IL PD VOLEVA PIANTARCI LE MARGHERITE!

 

 

 

 

La megadiscarica della zona ex Pozzi di Calvi Risorta è sotto sequestro e non vi si potrà più accedere, se non autorizzati dalla Procura competente. Lunedì è atteso il rinnovo delle convenzioni con l’Esercito Italiano per proseguire con le operazioni di scavo e, dopo 48 ore, arriveranno i membri della Commissione Parlamentare d’inchiesta sui rifiuti per ispezionare direttamente quella che è stata definita “la più grande discarica abusiva di rifiuti industriali di tutta Europa”.

Nonostante una vasta corrente - di politici e di alcuni amministratori in cerca di prima occupazione - abbia cercato di buttare acqua sul fuoco e di “nascondere” la scoperta più drammatica in tema ambientale degli ultimi 40 anni in provincia di Caserta e Napoli, dalla prossima settimana si riprenderà a scavare per analizzare i restanti ettari dei 25 complessivi che la Forestale ha ritenuto essere un tappeto di pochi metri di terra su un giacimento sterminato di rifiuti industriali di ogni tipologia.

Appena qualche giorno fa, sono stati rinvenuti i resti di contenitori provenienti dalla Cina con, all’interno, solfato di Bario e altri elementi di pericolosità assoluta per la salute umana e per i livelli di sicurezza dell’ecosistema circostante. Non solo, da settimane ci s’interroga sulla quantità e sul contenuto dei fusti portati alla luce dal prezioso e precisissimo lavoro della Forestale, coordinata dal Comandante Vincenzo Gatta, alla presenza del generale Sergio Costa. Molti dei fusti presentavano ancora massicce quantità di solventi e acidi al loro interno. Poi, plastiche, elementi tritovagliati, resti di tutte le lavorazioni immaginabili, fanghi industriali e fusti in plastica dal contenuto non ancora definito. Insomma, quella che alcuni vogliono far passare quasi per un campo di viole e mammole, fertilizzandone i terreni con sorprendente disinformazione e slogan imparati a memoria in qualche riunione capitolina, si sta rivelando una Chernobyl di proporzioni davvero impressionanti.

Dalle ultime foto aeree, l’area di sta rivelando per quella che è realmente: una distesa di decine di ettari, nel centro di un bacino che, stando alle ultime notizie, negli ultimi anni ha fatto registrare picchi considerevoli di un’incidenza tumorale sospetta.

 

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