Dopo l’allarmismo iniziale, assistiamo al suo “insabbiamento”
Comitato
per l’Agro Caleno, 03 luglio 2015
L’incontro di stamane in
Prefettura, nato dall'esigenza di far recapitare al Governo il documento
scritto di pugno dalle popolazioni, è un obiettivo raggiunto a neanche una settimana
dal corteo attraversato da centinaia e centinaia di persone che sabato scorso
hanno bloccato per tre ore la Statale Casilina. Dopo l’allarmismo iniziale,
tale da paventare l’inserimento di Calvi Risorta nel disastroso decreto
terra dei fuochi, assistiamo in maniera repentina al totale
rovesciamento del problema, ovvero del suo “insabbiamento”.
Tante le dichiarazioni fatte sin dal principio sulla “discarica
più grande d’Europa” (definizione diffusa dalla Forestale) rinvenuta alla
ex Pozzi, nonostante in realtà si tratti di un problema che di nuovo non ha
nulla, se non nell’essere motivo di grande rabbia per chi, come le popolazioni
dell’Agro Caleno, hanno sempre denunciato quel disastro.
Oggi quegli stessi soggetti che avevano dichiarato la presenza
pericolosa di rifiuti tossici, come appunto la Forestale, fanno
dichiarazioni contraddittorie rispetto a quanto affermato in precedenza.
Tanti “se” e poche verità insomma, probabilmente tesi a creare
un clima confusionario al fine di elaborare nuove strategie di messa a profitto
dei nostri territori.
Nell’incontro abbiamo riaffermato il principio secondo cui i
criteri emergenziali che ispirano il decreto terra dei fuochi
vanno abbandonati e superati e su questo punto pare ci sia una convergenza di opinioni
da più parti, un altro risultato importante ma che sicuramente non ci basta.
Noi, infatti, restiamo irriducibilmente dalla nostra parte,
adesso lo sa non solo la Questura ma anche il Governo, e andremo dritti per la
nostra strada scongiurando ogni tipo di insabbiamento sulla verità del
disastro, pretendendo la cancellazione della centrale a Biomasse sulla stessa
area ex Pozzi.
Vogliamo che si proceda alla bonifica e ad una riconsegna reale
dei territori a chi li abita e li vive. Per noi la bonifica sarà terreno di
possibilità, di scontro con gli interessi speculativi e di responsabilità,
soprattutto sarà l'unico risarcimento reale che possa ottenere la popolazione
calena a fronte di decenni di devastazione e incapacità politica. Compito delle
comunità incalzare i sindaci dell'Agro Caleno a chiarire le posizioni di
compatibilità o meno in questo percorso da tracciare, che sicuramente non è in
discesa, ma rappresenta l'unica risposta dignitosa possibile.
Come ribadito anche nella partecipatissima assemblea
pubblica di oggi pomeriggio, la nuova lotta che dovrà affrontare l’Agro Caleno
è una lotta di dignità che vedrà come nemico chiunque si voglia opporre o
mettere ostacoli lungo il percorso della comunità.
Comitato per
l’Agro Caleno: No centrale a biomasse
Visita www.CalviRisorta.com