Cultura Storica: Riprodotto il “Responsorio Verbo di Dio”, l’antica
preghiera tramandata oralmente da generazioni
Caserta24ore, 21 giugno
2015
Un gruppo di lavoro dell’ArcheoClub di Calvi Risorta, del presidente Paolo Mesolella ha svolto un lavoro di ricerca di un’antica
preghiera, tramandata oralmente dal medioevo e l’ha riprodotta. Si tratta di un
responsorio recitato in maniera diversa a seconda da quale paese, anche vicini,
proviene; ma il contenuto finale è in tutti i casi lo stesso.
Così, il gruppo dell’ArcheoClub, girando nei paesi di Terra di Lavoro ha
intervistato anziani signori alla ricerca del “Responsorio e Verbo di Dio”. La preghiera, essendo tramandata oralmente, ha subito delle
variazioni, così il gruppo ha scelto come versione più vicina all’originale
quella recitata a Rocchetta e Croce. Il piccolo borgo è stato per centinaia di
anni come una famiglia allargata e solo nell’ultimo secolo c’è stata
‘contaminazione’ con altre genti dei paesi sottostanti. Nell’antico borgo
montano si ritiene che si siano rifugiati gli abitanti dell’Antica Cales quando
i Saraceni abbandonarono quelle terre che avevano a lungo occupate.
Il responsorio è una forma
molto antica di divinazione popolare, un tempo praticata per avere risposte sui
quesiti in pena, per avere notizie su figli partiti e non ancora tornati, per
grazie e miracoli. Viene invocata l’intercessione di un Santo, della Madonna o
di entrambi come nel responsorio preso in riferimento. Il Responsorio
riprodotto sotto veniva recitato in seguito alla liberazione del Papa Martino
(Santo Nasso) imprigionato dall’imperatore Costante
II di Bisanzio, nel 653 dc, proprio nell’isola di Nasso, in Grecia. Tramandato oralmente per 40 generazioni,
in diverse varianti, è ancora molto diffuso nell’Italia Meridionale. Sopratutto
nei paesi toccati dalla via Appia che dove il papa fu volutamente mostrato
prigioniero dall’imperatore, durante il passaggio che da Roma l’ha portato a
Brindisi, prima di essere imbarcato per l’isola greca. Il papa restò
prigioniero circa un anno nell’Isola, la notizia dell’arresto del Papa si
diffuse in tutta l’Italia Meridionale e divenne oggetto di preghiere. Alla sua
morte il Papa, per ricambiare le preghiere ricevute, divenne oggetto di culto
per i molti miracoli dovuti alla sua intercessione.
E’ tutt’ora venerato come
santo sia dai cattolici che dagli ortodossi. La preghiera è raffigurata in
diversi dipinti bizantini come la raffigurazione di San Giovanni Evangelista
insieme a S. Elena in alcune grotte e catacombe a nord di Capua, come quelle
dell’Antica Cales.
VERSIONE IN NAPOLETANO
Santa Lena che a Roma venisti
e che ‘nguollo purtasti a
croce e Cristo,
chessa grazia ca te cerco famm’la pe’ Maria e famm’la pe’ carità
e falla pe’ chillo trono ca ricevist’ ra
santissima Trinità.
Je
te manno addò Maria comme misera peccatrice
e Maria responne e dice: A’ o rusario
n’a mancà ,
ca l’ora ca mo pierd je t’a faccio vuaragnà
e ra l’anema ‘egli angeli je te facce accumpagnà.
Regina ‘n cielo e divina maestà
per la tua povertà e per la tua santità
chello c’aggio perduto fammelo truà.
Mo’ te presento ‘stu rusario
cu ‘sta sorta e litania,
si parola ce mancasse, pentimient’ nun ce fosse.
Tuone e
lampe statte a rasso
a cient’ miglia e a cient’
passe
Stammo a casa e Santunasso.
Santo Nasso e Santo Simone
stammo a casa e nostro Signore.
VERBO E DIO
‘Na croce vauta e bella
cu’ nu vraccio ‘n gielo e ‘nato ‘n terra
a croce s’ acalau
e Gesù Cristo l’abbracciava
e tutti noi abbraccerà ; ma dove ci porterà?
‘Int a nu campo e sciur,
addò a 33 anni ‘sieme a San
Giuannelista,
che cu nu libro e oro mani,
leggenne e scrivenne
peccatori e peccatrici.
Chi sape o verbo
e Die che s’o dice,
chi no, che s’o faccia ‘mbarà,
‘che ‘n punto e morte ‘i serà addummannato.
Piglia na mazza e fico e n’ata
e marianato e vatti ‘n capo a stu
scemo, sciocco e scellerato
pecchè è stato tant’anni ‘ngoppa
o munno
e ancora ‘o verbo e Die nun
s’a ‘mparato.
Chi s’oddice tre
vote a matina
nun à paura e male morì.
Chi s’oddice tre vote inte
e campe
nun à paura nè re truone nè re lamp’
Chi s’oddice tre vote e notte
nunnà paura e mala morte.
Chi s’oddice tre vote inta
chiesa cunsacrata
l’anima ra lo fuoco sarà liberata.
TRADUZIONE IN ITALIANO
Sant’Elena che venisti a Roma
con la croce di Cristo sulle spalle
questa grazia che ti cerco fammela per la carità
di Maria e fammela per quel trono che ricevesti dalla santissima Trinità
Ti prego di andare da Maria come una misera
peccatrice e Maria risponde e dice: non devi mancare di recitare il rosario, perchè l’ora che ti sembra perdere per recitarlo, io te la
faccio guadagnare e dall’anima degli angeli ti faccio accompagnare.
Regina in cielo e divina maestà
per la tua povertà e per la tua santità quello che ho perso fammelo trovare.
Adesso ti recito questo rosario con questa sorta
di litania, se dovesse mancare una sola parola, non sarebbe valido.
Tuoni e lampi restate lontani
a cento miglia e a cento passi
Stiamo nella casa di Santo Nasso
Santo Nasso e Santo Simone
Stanno a casa di nostro Signore
VERBO E DIO
Una croce alta e bella
con un braccio al cielo ed un altro in terra,
la croce si abbassò e Gesù l’abbracciava per abbracciare tutti noi; ma per
portarci dove?
In un campo di fiori
dove a 33 anni con San Giovanni Evangelista
con un libro di oro in mano,
leggeva e scriveva peccatori e peccatrici
Chi conosce il verbo di Dio, lo reciti,
chi non lo sa, lo impari,
perchè in punto di morte gli sarà domandato e con una
mazza di fico e di melograno sarà battuto il capo all’uomo scemo, sciocco e
scellerato che ha vissuto tanti anni sulla Terra senza impararlo.
Chi lo recita tre volte la mattina
non ha paura di morire malato
Chi lo recita tre volte nei campi
non ha paura né dei tuoni, né dei lampi
Chi lo recita tre volte di notte
non ha paura della morte violenta.
Chi lo recita tre volte in una chiesa consacrata,
la sua anima dall’inferno sarà liberata.
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