Mega discarica di Calvi Risorta: la Stupidaggine più grande d’Europa
Caserta24ore, 17 giugno
2015
da parisig
di Giuseppe Borrelli
Chiariamo una cosa, a
scanso di equivoci. Seppellire vernici, solventi e diluenti, è reato penale. E
come tale, va perseguito, accertandone i responsabili e condannandone le
condotte. Ma chi semina terrore e paura in una comunità, senza avere dati certi
ed analisi ufficiali, è parimenti un criminale.
Chi dipinge il marchio
dell’infamia su di un’intera comunità, solo perché si è rinvenuta una discarica
abusiva, è un untore di menzogne e di infamia. A leggere
i siti internet, e mentre si ascoltano i resoconti di alcuni telegiornali,
sembra che su Calvi sia piovuto il bombardamento atomico di Hiroshima e
Nagasaki messi insieme. Sui social network piovono critiche e condanne, a danno
della popolazione, che secondo questi yezbollah
ambientali, non avrebbe vigilato adeguatamente sulla propria terra.
Manca solo che qualcuno
pronunci una fatwa e condanni l’intero popolo caleno a morte. Per quanto mi
riguarda, sarà guerra totale contro chiunque proverà ad infamare la mia
comunità. E se alla fine delle verifiche, tutta questa storia si rivelerà
essere solo una delle tante discariche abusive che ci sono in giro; allora un Vaff…….. generale non lo risparmierò a nessuno.
Il nemico numero uno sulla
mia lista è Legambiente, la quale, nel caleidoscopio di dichiarazioni
sensazionali e iperboliche ha raggiunto il top. A dire il vero, le
dichiarazioni che abbiamo dovuto ascoltare su telegiornali e siti di
informazione sono, quantomeno, sensazionalistiche; per non dire altro. In
particolare, come dicevo, Legambiente se ne è uscita con un “...Calvi Risorta
come Chernobyl…”.
Senza aspettare dati
ufficiali, senza aspettare analisi; quindi, si paragonano delle emissioni di
radioattività da collasso atomico, come avvenuto alla centrale russa, a dei
barili di pittura per tubi in polvere. Se non siamo di fronte a fanatismo
ambientalista, ci manca poco.
La più grossa che ho
sentito, però, parrebbe provenire da ambienti ufficiali. Da autorità, cioè,
impegnate nella riemersione della discarica abusiva; ed è stata rimbalzata dal
tg2 di ieri sera. Ebbene, secondo questa informazione, che a detta dello
speaker del servizio televisivo, sarebbe trapelata dagli stessi inquirenti: “…la discarica coprirebbe un area di 2 milioni di metri cubi…”.
Ora, chi vi scrive non è
molto ferrato in matematica, ma proviamo a fare 2 conti: Mille metri cubi sono
un km cubo.
100mila metri cubi, allora, sono 100 km cubi; ne consegue che 1milione di metri
cubi equivalgono a 1000 km cubi, e 2 milioni a 2000 km cubi. Quindi a Calvi
Risorta avremmo una discarica di 2000 km cubi di estensione.
La distanza tra la crosta
terrestre ed il nucleo del pianeta è di 6000 km. La discarica di Calvi, quindi,
in profondità giungerebbe fino ad un terzo della distanza tra la superficie del
pianeta ed il suo nucleo. Oltre che in profondità, poi, essendo un’area cubica,
tale discarica, quindi, si propagherebbe in tutte le direzioni per 2000 km.
Fino a Parigi a Nord ed
oltre il Mediterraneo a Sud.
Credo che un pò di calma sarebbe opportuna da parte dei difensori
dell’ambiente. Anche per tutte quelle persone, calene
e non, che hanno lavorato per anni alla Pozzi e che ora, sentendo alla TV
queste “encicliche” su armi di distruzione di massa che sarebbero state
maneggiate in quel sito; si sentono gelare il sangue.
La Pozzi era un normale
sito manifatturiero che produceva e lavorava nel campo dell’edilizia, delle
vernici e delle tubature. Dai laterizia alle vernici, quindi, in quel sito si
lavorava su tutto ciò che le persone utilizzano per costruirsi casa. Quindi la
si smetta di criminalizzare l’industria ed il lavoro. Molto meno normale è,
invece, seppellire bidoni con vernici e diluenti.
Però, anche in questo
caso, prima di seppellire anche la nostra ragione, aspettiamo di vedere a quando
risale questa pratica criminale; chi l’ha perpetrata e chi ne è responsabile,
ad ogni titolo. Ma basta speculazioni e condanne preventive. Basta carriere
politiche costruite sulla menzogna e sul terrore. Già sento dire da alcuni
esponenti politici locali che si deve ritornare alla vocazione agricola di
Calvi Risorta. Chiedo, allora, a questi politici di leggere, e di fornire, i
dati ufficiali su quante famiglie a Calvi danno da mangiare ai propri figli,
lavorando la terra. Forse nemmeno l’1% della popolazione.
I terreni agricoli sono,
infatti, dalle nostre parti, lavorati da dipendenti statali che curano la
pressione piantando verza, invece di prendere pillole. Negli scorsi mesi, però,
seguendo questa pretesa regressione agricola che graverebbe sulla nostra
comunità, abbiamo fatto scappare via la Ferrarelle, la quale voleva insediare
un suo impianto con decine di posti di lavoro, nell’area del Piano di
Insediamento Produttivo. Al posto del suddetto opificio, ora, invece, sarà
costruito un cortile su cui ammassare frigoriferi e televisori usati. Con una
ricaduta occupazionale di due, massimo tre lavoratori. Questo sviluppo negato è
figlio della paura senza senso, della paura di cose che utilizziamo normalmente
nella vita quotidiana.
Questo sviluppo negato è
anche figlio della paura di patologie terribili, le quali, troppo spesso,
vengono erroneamente associate al lavoro; mentre invece, sono causate dalle
onde elettromagnetiche dei telefonini e dalle vernici dei vestiti cinesi che
vengono inalate, portando addosso tali indumenti, a contatto con la pelle. Quindi
lasciamo che le autorità facciano il loro dovere, tanto nell’accertamento delle
responsabilità di coloro i quali sono gli autori di questo sversamento,
che nello smaltimento di questi barili di pittura. Ma colleghiamo il cervello
prima di parlare di apocalissi atomiche o di discariche di estensione
planetaria.
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