Centrale a biomasse: rinviata la conferenza dei servizi per l’integrazione degli atti. Dopo 90 giorni sarà riconvocata

Caleno24ore, 12 giugno 2015

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Si è chiusa con un ulteriore rinvio la conferenza dei servizi convocata per valutare la eventuale costruzione di una centrale a biomasse sul territorio di Calvi Risorta, anche se, visto l’andamento della seduta odierna (12 giugno), per la famiglia Iavazzi le cose si mettono male. All’incontro, infatti, sia la componente politica che quella tecnica hanno manifestato grosse perplessità sul progetto.

Il sindaco del Comune direttamente interessato (Calvi Risorta), Giovanni Marrocco, si è detto scettico soprattutto alla luce delle criticità tecniche presentate dal professor Arena e dagli accertamenti che la Forestale in queste ore sta effettuando nella zona. Sulla stessa lunghezza d’onda i due primi cittadini dei comuni confinanti (Pignataro Maggiore e Sparanise), Antonio Merola e Raimondo Cuccaro. Quest’ultimo ha criticato la concessione della VIA alla Iavazzi Ambiente scarl e ha ricordato (come riportato anche da Caleno24ore.it) che una sentenza del Tar afferma che la società sarebbe sprovvista dei requisiti morali. La Provincia di Caserta, rappresentata dal dottor Solino, ritiene che l’opificio sarebbe sovradimensionato se aggiunto ad altri impianti dello stesso tipo in fase di attivazione.

Il nulla di fatto è arrivato anche via mail dall’Asl e dall’Arpac, presente in seduta con il dottor Delle Femmine, il quale ha criticato l’indicazione delle distanze da rispettare (non riportate in modo veritiero sul progetto, secondo il funzionario) e ha sottolineato che l’area non sarebbe idonea.

A nulla sono servite le rimostranze dei rappresentanti della Iavazzi Ambiente scarl. L’avvocato Adinolfi ha chiesto di poter ripresentare il progetto e far acquisire unicamente il parere del Comune di Calvi Risorta. La dottoressa Norma Naim, che presiedeva la conferenza, ha respinto tutto e ha richiesto al sindaco Marrocco di documentare il certificato di destinazione urbanistica relativo al terreno di proprietà Iavazzi e i relativi vincoli, oltre alla la certificazione antimafia della Iavazzi Ambiente scarl.

Così la seduta è stata rinviata per l’integrazione degli atti e sarà riconvocata dopo i fatidici tre mesi entro i quali gli Iavazzi dovrebbero integrare la richiesta.

 

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