Centrale a biomasse: rinviata la conferenza dei servizi per
l’integrazione degli atti. Dopo 90 giorni sarà riconvocata
Si è chiusa con un
ulteriore rinvio la conferenza dei servizi convocata per valutare la eventuale
costruzione di una centrale a biomasse sul territorio di Calvi Risorta, anche
se, visto l’andamento della seduta odierna (12 giugno), per la famiglia Iavazzi le cose si mettono male. All’incontro, infatti, sia
la componente politica che quella tecnica hanno manifestato grosse perplessità
sul progetto.
Il sindaco del Comune direttamente
interessato (Calvi Risorta), Giovanni Marrocco, si è detto scettico soprattutto
alla luce delle criticità tecniche presentate dal professor Arena e dagli
accertamenti che la Forestale in queste ore sta effettuando nella zona. Sulla
stessa lunghezza d’onda i due primi cittadini dei comuni confinanti (Pignataro
Maggiore e Sparanise), Antonio Merola e Raimondo Cuccaro. Quest’ultimo ha criticato la concessione della VIA
alla Iavazzi Ambiente scarl
e ha ricordato (come riportato anche da Caleno24ore.it) che una sentenza del
Tar afferma che la società sarebbe sprovvista dei requisiti morali. La
Provincia di Caserta, rappresentata dal dottor Solino, ritiene che l’opificio
sarebbe sovradimensionato se aggiunto ad altri impianti dello stesso tipo in
fase di attivazione.
Il nulla di fatto è
arrivato anche via mail dall’Asl e dall’Arpac,
presente in seduta con il dottor Delle Femmine, il quale ha criticato
l’indicazione delle distanze da rispettare (non riportate in modo veritiero sul
progetto, secondo il funzionario) e ha sottolineato che l’area non sarebbe
idonea.
A nulla sono servite le
rimostranze dei rappresentanti della Iavazzi Ambiente
scarl. L’avvocato Adinolfi
ha chiesto di poter ripresentare il progetto e far acquisire unicamente il
parere del Comune di Calvi Risorta. La dottoressa Norma Naim,
che presiedeva la conferenza, ha respinto tutto e ha richiesto al sindaco
Marrocco di documentare il certificato di destinazione urbanistica relativo al
terreno di proprietà Iavazzi e i relativi vincoli,
oltre alla la certificazione antimafia della Iavazzi
Ambiente scarl.
Così la seduta è stata
rinviata per l’integrazione degli atti e sarà riconvocata dopo i fatidici tre
mesi entro i quali gli Iavazzi dovrebbero integrare
la richiesta.
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