Calvi Risorta, il dilemma: terra di nessuno o giungla amazzonica?
Interviene l’Amministrazione
Luciana Antinolfi, 02 giugno 2015
News da Bir Tawil, “terra di nessuno”: già da alcuni giorni con un gruppo di volontari si è provveduto a tagliare l’erba nei posti più frequentati del paese, ossia nella villetta comunale di Visciano, nel parco caleno, lungo alcune strade del centro (es. viale delle Palme), mentre gli operatori della comunità montana provvedevano a sistemare il manto erboso della villetta comunale di Petrulo e a pulire tutta la zona recintata del depuratore in Via dei 48.
Gli LSU invece erano al
lavoro nelle scuole. Dalla casa comunale si fa sapere che non c’è
personale a disposizione, né tantomeno ci sono soldi per pagare ditte o
personale esterno. “L’indifferenza del Sindaco Marrocco è sotto gli occhi di
tutti”, a parlare dovrebbero essere coloro i quali sono stati incaricati o
si sono offerti di dare una mano gratuitamente a recidere le erbacce.
Il Sindaco, in attesa di
ulteriori provvedimenti, in corso di espletamento, giusto per informare
chi non lo sapesse o fa finta di non saperlo, ha prestato il suo
decespugliatore e contribuito alle spese per il funzionamento, di tasca propria,
per provvedere al mantenimento del decoro del paese, evitando così il
proliferare di pappagalli, uccelli che hanno un posto d’onore sui rami della
giungla.
Ma questo non fa notizia,
è ordinaria amministrazione!
Tuttavia andando a spasso
per l’Amazzonia, soprattutto lungo le periferie, è vero che i marciapiedi
sono invasi da erbacce, ma è pur vero che esse non sono altro che il
prolungamento di piante che provengono dai fondi adiacenti alla strada. Così
dicasi anche di erbacce che fuoriescono dai muri delle case. Quindi si coglie
l’occasione per invitare i proprietari a collaborare e provvedere al
taglio. (Si ricorda che è stata emanata Ordinanza sindacale in merito e
che i trasgressori potrebbero incorrere in multe salatissime).
Contemporaneamente l’Amministrazione
provvederà ad ottimizzare il lavoro del ridotto numero di operatori al
fine di evadere le urgenze.
Tutto ciò non vuole essere
assolutamente una giustificazione, ma è solo per ribadire che, come al solito,
c’è chi si prodiga e chi punta il dito, e infierisce anche contro
chi, mosso da spirito collaborativo, vorrebbe contribuire alla “potatura delle
piante”.
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