Pubblicato “Cardo Mariano” l’ultimo libro del preside Antonio Bonacci

Caserta24ore, 31 maggio 2015

Paolo MESOLELLA

E’ stato appena pubblicato, l’ultimo, interessante libro del preside Antonio Bonacci: “Il cardo mariano”. Certamente il suo libro più bello: tanti consigli e segreti per una sana alimentazione ed una buona salute. Una sorte di vademecum sulla coltivazione naturale che ci richiama alla memoria il monito di Luigi Pirandello. “Chi ha la salute se la tiene cara, la mia l’ho persa per la mancata cura”.

Il libro infatti si pone l’obiettivo di insegnare, soprattutto ai distratti, che un’alimentazione sana e naturale, ci fa vivere oltre cent’anni.

“Oggi, – spiega Bonacci – siamo ad un bivio: possiamo scegliere tra la salute e le malattie moderne. Spetta a noi alimentarci con le proposte alimentari imposte dal commercio oppure invertire la rotta e scegliere una corretta alimentazione. I prodotti derivati dalle coltivazioni industriali, infatti, sono privi del tutto o in parte di elementi nutrienti essenziali al nostro benessere, mentre per proteggere la nostra salute è fondamentale alimentarci con cibi naturali, come il cardo mariano, che dà il titolo al libro. Il cardo mariano è presente nei nostri campi incolti, lungo i fossati e si fa notare per la sua fioritura di eccezionale bellezza. Tutte le parti della pianta (semi, foglie e steli) contengono proprietà salutari. Il cardo, in particolare, possiede eccellenti proprietà curative, tra cui la silimarina che depura e cura il fegato. Le sue proprietà terapeutiche agiscono anche a favore del cuore e nelle emorragie”.

Il libro, che si avvale della bella presentazione del compianto prof. Bruno Mele, parla dello sviluppo scientifico e tecnico nel settore diagnostico e farmaceutico, della nascita delle industrie alimentari, del consumo dei prodotti industriali e dei problemi di salute.

Si sofferma poi a parlare del verde che rende la vita nelle città più vivibile, dei prodotti biologici salutari, del ciclo degli elementi, dell’orticello sinergico e degli Hunza che vivono tra le montagne dell’Himalaya fino a 140 anni. Il preside Antonio Bonacci, oggi in pensione, è un caleno che ha vissuto anche il dramma del campo di concentramento. Iniziò l’insegnamento in sedi disagiate ed in pluriclassi di campagna e di montagna. Intanto, a Salerno, conseguì la laurea in Scienze Umane, il diploma di Vigilanza scolastica e si specializzò in Psicologia dell’età evolutiva a Roma. Ha insegnato Lettere per un ventennio nella scuola di Calvi Risorta ed e’ stato decente di filosofia presso il liceo classico “Cirillo” di Aversa finché non è diventato preside. I suoi impegni scolastici e familiari, comunque, non lo hanno mai distolto dalla sua passione per la terra e dal suo impegno in difesa dell’ambiente.

 

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