Ricorso al Consiglio di Stato, l’avvocato Massimo Taffuri attacca: il rumoroso silenzio di Lombardi

Caleno24ore, 28 aprile 2015

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L’avvocato Massimo Taffuri, rappresentante “ufficioso” dell’Amministrazione comunale di Calvi Risorta, bacchetta la lista “Uniti per la Rinascita Calena” dopo le ultime vicende politico-giudiziarie:

Non è bastato l’invito rivolto ai lombardiani di lavorare insieme per il nostro comune, mettendo da parte l’odio maturato verso Giovanni Marrocco e verso il risultato elettorale legittimamente conseguito; non è bastata la raggiunta consapevolezza di tutti i caleni che quanto veniva quotidianamente pubblicato dal partito democratico di Calvi Risorta e dalla lista Lombardi, altro non era che una gonfiatura, come gonfiata fu l’auto-convinzione di aver vinto le elezioni 48 ore prima del voto; non sono bastati gli effetti negativi (in parte da risarcire con azioni da promuovere in separata sede), provocati con diffamazioni ed ingiurie seguite al ricorso giudiziario; sono bastati i tanti richiami alla moderazione da parte dell’Amministrazione, per poter fermare la pura follia di chi oggi si erige a paladino di una battaglia civile.

Nulla di buono é servito, anche se invocato in nome di tutta la cittadinanza calena, per evitare buffonate che dovrebbero solo servire ad offuscare la figuraccia subita con le inattaccabili argomentazioni formulate dal Tar nella sentenza emessa a carico di Lombardi, Rosy Caparco e Assunta Tirone.

In una condizione di normalità e di rispetto delle parti processuali, risulterebbe legittimo in ogni caso il ricorso al Consiglio di Stato, ma motivarlo come una lotta di giustizia sociale, non può che definirsi un’anomalia ed un attacco indiretto, fatto, questa volta, ai magistrati del Tar.

La verità rimane una sola: Marrocco Giovanni dopo la legittimazione derivatagli dalla volontà popolare, gli è stato confermato da una sentenza dello Stato italiano.

A questo punto la cottura politica di Giovanni Lombardi è giunta quasi alla bruciatura, che potrebbe diventare carbonizzazione in caso di ricorso al Consiglio di Stato, con rigetto anche di questo, rammentando, all’uopo, ai lombardiani, Pd compreso, che non esiste solo la loro visione di vita, ma vige anche l’imparzialità degli uomini (che viva Dio è stata provata), che potrebbe condurre ad una conferma della sentenza del Tar.

In ogni caso, e concludo, la speranza di vedervi finalmente e con sincerità impegnati per la cittadinanza calena rimane l’ultima a morire, e questo me lo auguro di vero cuore.

 

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