LETTERA ALLA REDAZIONE SULLA VICENDA GIUDIZIARIA CALENA

Massimo Taffuri, 26 aprile 2015

 

Caro Direttore,

la vicenda giudiziaria che ha tanto fatto discutere sulla onorabilità dei presidenti di seggio e degli stessi amministratori, oggi ha trovato finalmente un epilogo. Quella che da subito era apparsa agli addetti ai lavori come una vera e propria montatura, è stata ritenuta "INFONDATA" da un organo giudiziario.

Posso essere l'interprete di quella amarezza sopportata dal presidente di seggio n. 4, avv. Pietro Valle, vittima di quelle illazioni ignobili riferite nel ricorso al Tar; ho raccolto in questi mesi il profondo dispiacere provato dal sindaco Marrocco per essere stato additato come "l'imbroglione"; non solo, Direttore, ma ho dovuto io stesso sopportare la diffamazione di un "omino" che faceva gravi affermazioni sul mio conto, riguardo alle operazioni elettorali, mentre si intratteneva nell'ufficio postale di Pignataro.

Alla luce di tutto questo mi domando: perché ciò è stato fatto?

Perché tanto livore ed odio, e perché attaccare in maniera sviscerata un sindaco onesto come Marrocco?

Senz'altro c'è una regia avvelenata e intrisa di interessi in tutto quello che si è verificato negli ultimi mesi, rimanendo io stesso stupito del lungo seguito avuto, comprensivo di quelle persone che avrebbero giurato sulla onestà di Marrocco Giovanni.

La risposta a questi interrogativi mi è stata data ieri sera per le vie del paese, incontrando un simpatizzante di Lombardi, che stringendomi la mano e complimentandosi per la mia difesa, aggiunse: "siamo stati solo degli stupidi a farci convincere".

A questo punto invito tutti, nessuno escluso, a lavorare per il paese, che ha tanto bisogno di un impegno solidale, abbandonando quell'antico odio dovuto alla sconfitta elettorale di maggio 2014.

Con affetto, Massimo Taffuri

 

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